Crolla pino a Posillipo: l'incubo della cocciniglia Toumeyella parvicornis

Della Posillipo alberata restano oggi un cimitero di pini e un esercito di tronchi decapitati

Il furgone distrutto dal pino a Posillipo
Il furgone distrutto dal pino a Posillipo
di Gennaro Di Biase
Venerdì 12 Maggio 2023, 07:10 - Ultimo agg. 18:00
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La tragedia sfiorata ieri a Posillipo torna a sottolineare l'abbandono in cui da anni si ritrova la cartolina della città. Il Giro d'Italia da qui non è passato. E si vede. Ci passò l'anno scorso, ma dato anche il cambio di amministrazioni, a cavallo tra il progetto di restyling di alberi e strade e l'arrivo della corsa in rosa, l'occasione di una ristrutturazione di via Manzoni, viale Virgilio e via Lucrezio andò persa. Ed è proprio su via Tito Lucrezio Caro che, ieri mattina, uno dei pochi pini rimasti si è abbattuto su un furgone regolarmente parcheggiato sulle strisce blu. L'autista, un impiegato che si occupa della manutenzione delle macchine del ghiaccio, era al lavoro al Virgilio Club. Per fortuna. Se fosse arrivato a Posillipo mezz'ora dopo, staremmo parlando di un secondo caso Cristina Alongi, la donna di 44 anni che nel 2013 morì per colpa di un albero che crollò sulla sua auto, in via Aniello Falcone, mentre era al volante.

Non ci sono stati morti, ma l'allarme è chiaro.

E i progetti di piantumazione e rifacimento dei sottoservizi non sono mai partiti, qui a Posillipo. Il pino che, all'altezza del civico 6, ha ceduto era già stato segnalato dalla Municipalità tra quelli a rischio crollo nei giorni scorsi. Eppure era ancora lì. Abbattendosi al suolo ha distrutto il furgoncino bianco parcheggiato negli stalli blu, trascinando via con sé pezzi di marciapiede e arrivando fino all'altro lato della carreggiata. Un boato, i primi attimi di smarrimento, poi il terrore dei passanti che, col cuore in gola, hanno verificato che, per fortuna, nell'abitacolo non ci fosse nessuno. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco e la polizia locale. 

Della Posillipo alberata restano oggi un cimitero di pini e un esercito di tronchi decapitati. E un asfalto da camel trophy che mette a rischio tutti. «In seguito a una segnalazione pervenuta l'altro giorno dalla Municipalità - spiega una nota di Palazzo San Giacomo - era stato effettuato un sopralluogo del servizio verde. L'albero presentava, come buona parte dei pini di Posillipo, un consistente attacco alla chioma da parte della cocciniglia Toumeyella parvicornis. Venivano inoltre messe a confronto le immagini attuali dell'albero con quelle risalenti ad anni addietro e ne era emersa una progressiva, lenta inclinazione del fusto. Questi elementi hanno indotto alla decisione di procedere all'abbattimento e l'intervento era stato già programmato per la giornata di domani. L'albero è caduto per effetto di un cedimento al di sotto del marciapiede». Le radici mangiano l'asfalto, insomma, e l'asfalto non sostiene le radici.

 

Il pino malato sarebbe dunque stato abbattuto domani, stando al cronoprogramma del Comune. Ma c'è mancato un soffio alla tragedia. Le ore in attesa dell'intervento sono state quasi fatali. Nonostante i progetti annunciati per Posillipo, la partenza dei lavori è ancora in stallo sui tavoli della burocrazia. «Poteva essere davvero una tragedia - dichiarano il deputato dell'Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli e i consiglieri municipali di Europa Verde Lorenzo Pascucci e Gianni Caselli - Chiediamo da tempo la manutenzione delle alberature e il rifacimento della strada e del marciapiede ma nessuno ci ha mai ascoltato. Oltretutto, era in corso il mercatino su viale Virgilio e la cosa ha creato diversi disagi. Sono anni che denunciamo inascoltati le condizioni pessime di questa strada sulla quale andrebbero piantumati nuovi alberi. Purtroppo nonostante le tante denunce, i crolli di alberi e i marciapiedi distrutti, ad oggi la situazione è solo peggiorata». 

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Lo spavento ha colto anche Maurizio Simeone del Csi Gaiola Onlus: «Mi recavo a lavoro al Parco e mi sono trovato davanti questa scena inquietante. Fortunatamente nessuno si è fatto male, ma speriamo che quest'evento possa accelerare la partenza dei lavori strutturali di riqualificazione di queste strade che una volta erano tra i viali più belli di Napoli, con la messa a dimora di alberature adeguate, l'eliminazione dei ceppi ed il rifacimento dei marciapiedi». Un commento preoccupato arriva anche da Francesco de Giovanni, ex presidente del primo parlamentino: «Comune e Municipalità sembrano aver dimenticato che esiste un'emergenza alberi. Possibile che ogni volta debba sempre accadere l'irreparabile per correre ai ripari? Eppure in città gli alberi hanno provocato vittime, certamente non per colpa loro ma di chi non solo non esegue la manutenzione ma ignora anche il monitoraggio. Servono meno selfie, meno inaugurazioni farsa, più impegno e più attenzione». 

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