Napoli, dopo il Covid torna il tradizionale pranzo di Natale per i senza fissa dimora alla Mostra D’Oltremare

Dopo lo stop causato dalla pandemia negli ultimi anni

Napoli, dopo il Covid torna il tradizionale pranzo di Natale per i senza fissa dimora alla Mostra D’Oltremare
di Alessio Liberini
Venerdì 23 Dicembre 2022, 20:33
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A volte basta solo un piatto fumante di genovese o una fetta di panettone, da condividere insieme con qualcuno, per ritrovare un po’ di allegria e serenità. Distraendosi, almeno per un giorno, dai tanti ostacoli posti dalla vita. Lo si legge negli sguardi distesi e sereni dei circa 800 senza fissa dimora che questa mattina hanno affollato gli spazi della Mostra d’Oltremare in occasione del ritorno – dopo lo stop causato dalla pandemia negli ultimi anni – del tradizionale pranzo solidale messo in campo dall’Amministrazione comunale in vista dell’imminente Natale.

Un’occasione per porgere la mano verso i tanti fragili della città creando, allo stesso tempo, anche un momento di spensieratezza e socialità: «È stato un pranzo squisito che ci rende più vivi». Pasquale, 82enne ospite della Comunità alloggio “Giuseppe Signoriello” di Napoli, non nasconde la sua contentezza derivata dalla bella giornata all’insegna della solidarietà ma, anche in un momento di felicità, non può che non pensare «a tutti quelli meno fortunati di me che vivono in strada al freddo e al gelo.

Il mio augurio, per queste festività, è che possano anche loro essere “acchiappati” e portati in un luogo più sicuro: come quello in cui sono alloggiato io ora».

Molti di loro sono arrivati a Fuorigrotta già intorno alle 11 del mattino dell’antivigilia per non perdersi il pasto offerto dall'assessorato alle Politiche Sociali con la collaborazione della Mostra - che oltre ai padiglioni ha fornito anche un momento di intrattenimento musicale – del Caan (Centro Agroalimentare di Volla) e dalla Sagifi. A coadiuvare la distribuzione dei pasti caldi ci hanno pensato anziani e giovani volontari provenienti dalla galassia dell’associazionismo cittadino: dalla Croce Rossa, passando per la Comunità di Sant'Egidio, fino agli scout di Cngei e Agesci e tante altre realtà del terzo settore di Napoli e provincia.

«Napoli – spiega il primo cittadino, Gaetano Manfredi – è una città solidale dal grande cuore che non lascia nessuno indietro, neanche in un momento di difficoltà come quello che viviamo oggi. Ci sono tante persone che vivono ai margini della nostra società e che hanno bisogno di più attenzione e cura per avere una maggiore dignità». «È un lavoro lungo – chiarisce il sindaco – che va organizzato sempre di più attraverso i servizi sociali del Comune e la cooperazione di associazioni e volontari. Fare solidarietà è un grande lavoro quotidiano che significa garantire servizi per le tante persone che si trovano in difficoltà”.

«La giornata di oggi – osserva l’assessore al Welfare di Palazzo San Giacomo, Luca Trapanese – rappresenta l’inizio di un cambiamento rispetto alle politiche sociali e l’accompagnamento delle persone in strada. Stiamo rafforzando tutti i servizi partendo da 25 milioni di euro che mettiamo a disposizione, per i prossimi tre anni, al fine di fortificare tutte le attività già presenti sul territorio, dalle unità di strada ai posti letto per i senza fissa dimora». «Ma soprattutto – evidenzia Trapanese – tutto il Pnrr sarà incentrato sulle povertà: ci saranno 4 Housing First, che era il passaggio successivo ai dormitori, un protocollo d’intesa con l’Asl e la Diocesi per lavorare, in rete, ad una risposta importantissima. La povertà è ormai dilagante in città, così come in tutto il territorio nazionale, quindi abbiamo bisogno di fornire più strumenti».

A “fornire” il proprio tempo stamane, per la buona realizzazione del pranzo solidale destinato ai senza fissa dimora, sono stati anche tanti giovanissimi volontari della città: «È un’esperienza dalla quale possiamo guadagnare tanto sia noi che loro - dice Marco Dardano, 18enne scout Cngei del gruppo Napoli 1 – porgere solidarietà verso il prossimo credo che può aiutare ad alimentare uno spirito cittadino che faccia sentire tutti parte di una stessa città al fine di essere integrati in una società che possa funzionare al meglio».

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Per l’assessora al Lavoro e ai Giovani del Comune di Napoli, Chiara Marciani, la loro presenza odierna rappresenta difatti «la testimonianza che i nostri giovani si impegnano tanto a favore delle persone che si trovano in difficoltà. Abbattendo gli stereotipi che vedono le nuove generazioni distanti da queste tematiche così importanti».

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