Quattro Giornate di Napoli, da Mattarella all’ospedale solidale: «Così portiamo ai giovani gli eroi della Liberazione»

Mattarella deporrà una corona d'alloro davanti al monumento dello Scugnizzo

Quattro Giornate di Napoli, da Mattarella all’ospedale solidale: «Così portiamo ai giovani gli eroi della Liberazione»
di Alessio Liberini
Giovedì 21 Settembre 2023, 18:28 - Ultimo agg. 19:17
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«Si dice che il primo inglese arrivato in città ad inizio ottobre del 43 abbordò un napoletano e gli chiese: “Avete finito il vostro lavoro?”. Gli alleati stavano aspettando che la prima città d’Europa si muovesse da sola per liberarsi dai nazifascisti». Il professore Guido D’Agostino, presidente dell’Istituto Campano di Storia per la Resistenza, utilizza un aneddoto per ricordare la smisurata rilevanza di quella sommossa di popolo passata alla storia come “Le Quattro Giornate di Napoli”.

In occasione dell’Ottantesimo anniversario della valorosa resistenza civile, consumatasi nei giorni tumultuosi tra il 27 ed il 30 settembre 1943, Napoli si prepara a preservare la sua memoria rendendola più viva che mai attraverso un corposo calendario di quasi 50 eventi che vedono il coinvolgimento di enti del terzo settore, scuole, associazioni, esponenti del panorama artistico e culturale della città e prestigiose istituzioni.

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A partire dalla visita in città del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prevista per la giornata di mercoledì 27 settembre. In mattinata il Capo di Stato deporrà una corona di alloro davanti al monumento allo Scugnizzo posto in piazza della Repubblica mentre nel pomeriggio prenderà parte al convegno “Le Quattro Giornate di Napoli 80 anni dopo”, organizzato dal dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’università degli studi di Napoli “L’Orientale” presso la Basilica di San Giovanni Maggiore.

Le celebrazioni, fortemente volute da Palazzo San Giacomo che lo scorso anno ha istituito un apposito Comitato di esperti coordinato dal prof D’Agostino, andranno avanti ben tre mesi, fino al prossimo novembre, tra commemorazioni, proiezioni cinematografiche, performance teatrali e musicali, iniziative editoriali, convegni, incontri, mostre e attività per grandi e piccini.

«Ricordare e celebrare le Quattro Giornate di Napoli è molto importante per la nostra comunità – osserva il sindaco Gaetano Manfredi - La resistenza popolare che portò alla liberazione dall'occupazione nazifascista è un momento chiave della storia della città.

Il lungo lavoro svolto per la redazione del programma dell'80° Anniversario testimonia l'importanza dell'evento. Divulgare e trasmettere conoscenza è il primo passo per conservare il ricordo, anche nelle nuove generazioni, di quanto accaduto in passato». 

                                                                                                                                                           

A completare il calendario degli eventi (consultabile online sul sito istituzionale del Comune di Napoli) - uniti dal logo guida della manifestazione realizzato dell’artista napoletano Lello Esposito - sarà un’ampia sezione interamente dedicata alle scuole del territorio per far conoscere ai giovanissimi gli eroi partenopei della Liberazione.

«Siamo ciò che ricordiamo – precisa il prof d’Agostino lanciando un monito ai giovani – la nostra identità si nutre di memoria, memoria che riguarda soprattutto il presente: se non viviamo quei giorni di 80 anni fa come presenti vuol dire che ci mancano proprio i fondamenti».

«L’evento storico che celebriamo con varie iniziative di spessore – chiarisce invece il coordinatore delle politiche culturali del Comune, Sergio Locoratolo – fu atto politico di una comunità che agì con coscienza e unità di intenti. Non mera sollevazione spontanea, ma consapevole azione di resistenza civile, che non cessa di costituire un’incancellabile prova di libertà e democrazia. E come allora, ancora oggi, la città vi prende parte chiamando a raccolta tante diverse voci e proponendo una narrazione disseminata in altrettanti diversi luoghi del territorio napoletano».

Gli appuntamenti toccheranno quasi ogni angolo della città, dal centro antico fino a Bagnoli, passando tra i luoghi simbolo della Resistenza napoletana come il quartiere Vomero e la collina di Capodimonte. A sorpresa resta assente dal calendario – almeno per il momento - il quartiere Ponticelli dove secondo diverse testimonianze storiche partirono i primissimi moti di rivolta.

Ad ogni caso, nella ricca programmazione non mancano location inedite volte a far conoscere le prospettive più insolite e forse meno note delle Quattro Giornate. Tra questi si segnala l’evento “Napule s’è scetata!” in scena il 28 settembre nella Sala del Lazzaretto dell’ex Ospedale della Pace in via dei Tribunali 227. Un luogo di cura e sofferenza ma, al tempo stesso, una sorta di archivio privilegiato dei fatti accaduti in quei giorni di ribellione alle forze armate tedesche dove, tra un assalto ed un bombardamento, emergono anche episodi di umana solidarietà tra partigiani e truppe tedesche in corsia. 

«Tra i diversi punti di vista del racconto si è omesso, a mio avviso, quello che proviene da un osservatorio privilegiato della salute: l’ospedale – racconta il prof. Gennaro Rispoli, direttore scientifico del Museo delle Arti Sanitarie di Napoli – Nel nostro museo vengono conservate alcune "reliquie" della guerra che testimoniano intensi momenti di solidarietà».

Come, ad esempio, la presenza di una vecchia sega di fabbricazione tedesca custodita e consegnata al museo dal prof. Livio Simolo, autorevole primario chirurgo dell'ospedale San Gennaro che ricordava essere stata usata dai suoi maestri quale dono di un giovane chirurgo di un'ambulanza tedesca.  «Una "reliquia" importante ed un dono speciale – spiega Rispoli che ha raccontato per la prima volta la storia in un capitolo del suo libro “Scienza, Carita' e Arte negli Antichi Ospedali d' Italia” - perché oltre a salvare segmenti di arti da una demolizione più estesa, è anche una bella testimonianza di solidarietà tra sanità militare e assistenza pubblica. Ogni volta che ricordiamo l'episodio agli attenti visitatori del museo un'incredibile commozione ed un'eloquente lezione di umanità ci aiutano a comprendere l'essenza stessa dell'assistenza quale atto d’amore».

Parlando di atti d’amore, un appuntamento imperdibile nelle celebrazioni delle Quattro Giornate sarà quello dedicato al ricordo del vicebrigadiere Medaglia d'oro al valor militare "alla memoria" Salvo D'acquisto, previsto per sabato 23 settembre. La commemorazione partirà alle 10 con la deposizione di una corona di alloro sotto la stele a lui dedicata in piazza Carità per poi proseguire alle 11 nella basilica di Santa Chiara, dove c’è la tomba dell’eroe, con la celebrazione della santa messa a cui prenderanno parte tante autorità militari e civili.

«Per noi la memoria è importantissima perché non dobbiamo mai perdere di vista chi siamo e da dove veniamo – ha ricordato il generale Enrico Scandone, comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli - Sono passati 80 anni dal sacrificio di Salvo D'acquisto, un ragazzo napoletano di appena 23 anni che ha sacrificato la sua vita per salvare quella di ventidue persone che neanche conosceva». Ragion per cui, fa sapere il generale Scandone, il prossimo 6 ottobre sarà prevista in piazza del Plebiscito, alla presenza del ministro della Difesa Guido Crosetto, una speciale cerimonia di conferimento della croce d'oro al merito dell'Arma dei Carabinieri al gonfalone del Comune di Napoli.

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