Reddito di cittadinanza sospeso, corteo a Napoli: «Vogliamo dignità e lavoro»

Il corteo è partito dalla zona di Porta Capuana e si dirige verso il centro della città

Proteste per la riforma sul reddito di cittadinanza
Proteste per la riforma sul reddito di cittadinanza
Mercoledì 2 Agosto 2023, 11:05 - Ultimo agg. 18:16
4 Minuti di Lettura

Dopo la riforma al reddito di cittadinanza voluta da governo Meloni, in Campania sono iniziate le proteste con telefonate all'Inps e ai municipi. Un gruppo di 200 persone, tra precari storici e disoccupati organizzati, oggi si è radunato a Napoli, nella zona di Porta Capuana, e si sta ora muovendo in corteo in direzione del centro della città. Davanti al gruppo dei manifestanti, controllato dalle forze dell'ordine, c'è lo striscione «Il reddito di cittadinanza non si tocca. Vogliamo dignità e lavoro».

Anche cori contro la premier Giorgia Meloni nel corteo. «Reddito non c'è più, Meloni a testa in giù», recita uno di essi. Il corteo dei manifestanti è giunto in piazza Garibaldi e si sta muovendo verso la sede di Fratelli d'Italia, che si trova all'inizio di Corso Umberto. Tanti gli striscioni esposti tra cui uno molto grande che recita «Lavoro o non lavoro, vogliamo campare. Lottiamo uniti per il reddito universale. Giù le mani dal reddito».

La sede è protetta da tre camionette della polizia davanti alle quali ci sono due file di agenti in tenuta antisommossa.

Il gruppo dei manifestanti si è fermato per pochi minuti davanti alla sede dell'Inps, in via Alcide De Gasperi. Successivamente, il corteo si è rimesso in moto sulla strada che porta al Comune. Il coro «Assassini» da parte dei manifestanti è diretto contro il Comune, accusato da alcuni rappresentanti di disoccupati e precari, di mancati interventi contro l'abolizione del reddito di cittadinanza.

Si è conclusa davanti alla Prefettura di Napoli la manifestazione dei circa 150 persone che hanno manifestato contro la fine del reddito di cittadinanza. Il lungo corteo si è concluso in Piazza Plebiscito, dopo una manifestazione pacifica, senza tensioni con le forze dell'ordine che hanno seguito i manifestanti. Alcuni dei leader dei manifestanti hanno poi incontrato un funzionario della Prefettura.

«Da oggi - spiega Mario, uno dei dirigenti della rete di Napoli per la difesa e l'estensione del reddito di cittadinanza - comincia a diventare la nostra una protesta molto forte, siamo all'inizio di un balletto di responsabilità nel quale anche le istituzioni locali sono coinvolte. Sentiamo da molte parti il dare forza all'atto di guerra del Governo contro la povertà. Oggi lo diciamo con forte convinzione: è assurdo il comportamento di chi in una torrida estate interrompe con un freddo sms il reddito di cittadinanza, che aveva permesso a molte famiglie di questa città, che resta capitale della disoccupazione e della precarietà, di poter sopravvivere rifiutando il lavoro nero e non entrando nelle fila della criminalità organizzata. Intanto il governo aumenta i soldi spesi per la guerra e fa riforme per l'evasione fiscale».

Video

La rabbia di un pezzo di popolazione di Napoli si riferisce anche a un periodo in cui «aumentano i vitalizi dei parlamentari - spiega ancora Mario - mentre le famiglie vivono con difficoltà nel torrido caldo senza nemmeno poter andare al mare, perché anche il mare è privato qui a Napoli. Oggi siamo senza lavoro e senza formazione, con davanti solo la possibilità di andare a rubare o di farsi sfruttare nuovamente a nero dai datori di lavoro come era fino a poco fa a Napoli. La nostra mobilitazione ora continuerà anche a Roma e in tutta l'Italia, in quelle del sud ma anche Torino e Milano, con le loro periferie dove si vive la disoccupazione e la precarietà».

© RIPRODUZIONE RISERVATA