Consiglio comunale di Napoli flop: manca il numero legale

Scranni deserti, oggi nuova convocazione

Scranni vuoti al consiglio comunale
Scranni vuoti al consiglio comunale
di Luigi Roano
Mercoledì 2 Agosto 2023, 08:00 - Ultimo agg. 17:10
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Solo 13 presenti e così il Consiglio comunale salta prima di iniziare, nella sostanza non si è mai aperto. Un nuovo flop - dopo quello di lunedì - per la maggioranza che regge il sindaco Gaetano Manfredi. Perché il secondo passo falso consecutivo? «Se ci fossero problemi politici - ragionano ad alta voce alcuni consiglieri della maggioranza alla buvette - paradossalmente sarebbe una spiegazione logica al flop, un motivo per discutere. Temiamo che invece si tratti di sciatteria, poco attenzione che è peggio». L'ex rettore non sembra preoccupato, o almeno non lo dà a vedere, malgrado ieri all'ordine del giorno ci fossero delibere di peso - come il via libera all'accordo di programma su Porta Est, una modifica dello Statuto per concretizzare gli aiuti alle famiglie sulla Tarsu che dall'anno prossimo aumenterà e la riqualificazione del Rione San Francesco dove c'è tanta sofferenza e le case sono a pezzi - e una decina di ordini del giorno dal contenuto molto politico come quello dell'intitolazione a Silvio Berlusconi di una strada. Certo è che Manfredi ha chiesto e ottenuto che il Consiglio fosse riconvocato subito «in via d'urgenza» e oggi alle 17 infatti l'Assemblea cittadina tornerà a riunirsi nella sala di via Verdi. Un impegno che si sono caricati la presidente del Consiglio comunale Enza Amato e l'assessora ai rapporti con il Consiglio Teresa Armato. «Evidentemente - racconta Manfredi - il momento estivo ha portato un po' di ritardo, se si fosse atteso 15 minuti avremmo raggiunto il numero legale» la riflessione dell'ex rettore. Tutto vero ma se la convocazione era per le 10 non si capisce perché la maggioranza non ci fosse e si è presentata a ranghi completi soltanto alle 10,30. A chiedere la verifica del numero legale è stato Salvatore Guangi di Forza Italia alle 10,4 minuti e all'appello hanno risposto solo in 13. Non l'hanno presa bene quelli di Forza Italia e della destra. «Per mancanza del numero legale, stamane non si è aperto il Consiglio comunale. La maggioranza forse è già in vacanza? È un fatto gravissimo oltre che una mancanza di riguardo nei nostri confronti firmatari dei question time». Le opposizioni di destra e centrodestra hanno annunciato che oggi non parteciperanno ai lavori. La Amato lancia però un appello: «Abbiamo incontrato insieme - scrive la Presidente - una rappresentanza del Comitato di lotta ex Taverna del Ferro e assunto l'impegno di approvare nella seduta di oggi un documento unitario che chiede al Ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto, di rivedere la decisione di stornare i fondi del Pnrr dalle progettualità per la riqualificazione degli insediamenti abitativi della ex Taverna del Ferro e delle Vele di Scampìa. In virtù di questo impegno assunto unitariamente rivolgo un accorato appello a tutte quelle forze di minoranza di intervenire alla seduta di oggi anche per approvare questo importante documento nell'interesse e per amore della città». Un Consiglio che prevede anche la discussione per l'intitolazione di una piazza o una strada a Silvio Berlusconi. Manfredi però è convinto che i tempi non siano maturi. «Da un punto di vista generale - dice il sindaco - ritengo che non possiamo porre il veto o meno su una personalità politica. Ci ricordiamo i tanti anni in cui si è discusso se si doveva intitolare o meno una strada a Craxi. Esiste una norma che prevede che debbano passare dieci anni dalla morte sarebbe dunque necessaria una deroga. Credo che far passare del tempo sia giusto perché aiuta a fare una scelta che può essere anche molto più consapevole».  

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Il flop forse non ha motivazioni politiche ma non è da sottovalutare. Sergio D'Angelo navigato capogruppo di Napoli solidale cioè la sinistra lancia l'allarme: «Bisogna fare più attenzione e non deve accadere più che la maggioranza non sia in Aula, non può accadere nemmeno in agosto perché quello che sta accadendo nel Paese con il taglio al Pnrr e l'abolizione del reddito di cittadinanza richiede una condotta più diligente».

Quindi D'Angelo entra nel merito sulla questione politica: «Penso che vada recuperata una diversa dialettica tra il Consiglio e la giunta. La maggioranza non può essere utilizzata solo per approvare atti, serve un coinvolgimento maggiore che significa avere un contributo di idee da parte nostra, ma soprattutto coinvolgendo il Consiglio si coinvolge la città. Altrimenti diamo la sensazione di non essere connessi con la città e nascono malumori e disappunto». 

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