Carlo Fuortes sovrintendente del teatro San Carlo di Napoli: «Pronto a chiamare Muti»

«Mi trasferirò a Napoli, quello che mi aspetta è un impegno talmente assiduo»

Carlo Fuortes nuovo sovrintendente del teatro San Carlo
Carlo Fuortes nuovo sovrintendente del teatro San Carlo
Maria Pirrodi Maria Pirro
Mercoledì 2 Agosto 2023, 07:10 - Ultimo agg. 3 Agosto, 08:22
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Carlo Fuortes, ex amministratore delegato Rai con esperienza nel settore, è stato appena nominato sovrintendente del San Carlo di Napoli. Con l'ok del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha accolto la proposta del consiglio di indirizzo della fondazione lirica presieduto dal sindaco Gaetano Manfredi. Pronto alla nuova sfida?
«Sono molto felice e onorato dell'incarico. Considero un privilegio poter lavorare in un teatro magnifico, con una grandiosa storia musicale e artistica, e in una città che mi è sempre piaciuta ed è in un momento di grande ascesa».

Prenderà casa a Napoli?
«Certamente, quello che mi aspetta è un impegno talmente assiduo».

Un impegno al vertice del teatro d'opera che ha già definito «il più antico e più bello del mondo».
«Confrontarsi con la storia del San Carlo mi fa venire un po' i brividi: ce la metterò tutta per essere all'altezza.

Nel mio piccolo vorrò dare un contributo».

La sua prima missione: riportare il maestro Riccardo Muti sul podio napoletano, dopo gli spettacoli cancellati durante la pandemia e mai più riprogrammati.
«Comincerò a lavorare il primo settembre: mi sembra un po' prematuro parlare di tutto».

Ma questo desiderio è stato espresso dal sindaco Manfredi, quando ha annunciato di aver proposto il suo nome al ministro per l'incarico di sovrintendente.
«Sicuramente Muti è il più grande direttore d'orchestra italiano: credo sia obbligatorio per me pensare a un suo ritorno nella città che tanto ama».

Intanto, la stagione di spettacoli e opera firmata dal suo predecessore, Stéphane Lissner, verrà confermata?
«Certo il programma è fatto e verrà rispettato».

Lei ha espresso stima per il manager francese, già al vertice della Scala e dell'Opera di Parigi, in una nota diffusa mesi fa, durante le polemiche sul decreto legge che lo ha mandato in «pensione», in anticipo sulla scadenza del suo contratto. E ora?
«Confermo quanto ho già detto».

Il suo incarico durerà fino all'aprile 2025, ovvero fino alla scadenza del mandato del consiglio di indirizzo, ma soltanto per una questione tecnico-burocratica: è previsto un rinnovo perché possa restare alla guida per un quinquennio. Conferma la sua disponibilità?
«Assoluta». 

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E, in una nota diffusa dal San Carlo, Fuortes ribadisce entusiasmo e impegno che segue gli incarichi già ricoperti come sovrintendente all'Opera di Roma e al Petruzzelli di Bari. Obiettivo: «Cercare con ogni sforzo l'eccellenza dell'offerta musicale e culturale e di valorizzare l'attività del San Carlo. Il teatro dovrà continuare a essere, come è stato in modo esemplare nei suoi trecento anni di storia, un luogo di riferimento imprescindibile per tutti gli appassionati di opera, musica e danza a livello internazionale». Quindi, il manager 63enne ringrazia il ministro Sangiuliano, il presidente del teatro e sindaco Manfredi, e i componenti del consiglio di indirizzo, «per la fiducia che mi danno». E aggiunge: «Sento una grande responsabilità nel servire una delle più antiche e prestigiose istituzioni culturali del nostro Paese, tra le più importanti a livello internazionale».

La fiducia nei suoi confronti è piena, mette d'accordo tutte le forze politiche. «Mi congratulo per l'indicazione di Carlo Fuortes che vanta un vasto e prestigioso curriculum professionale nella gestione delle Fondazioni lirico-sinfoniche», interviene Sangiuliano, dopo quanto già detto da Manfredi, e aggiunge: «Per storia e tradizione il San Carlo rappresenta un'eccellenza mondiale. A Fuortes i miei complimenti, sono sicuro che farà bene». Gli fa eco il consigliere del ministero, Luciano Schifone, che rimarca: «Oggi si può dire che inizia il rilancio del San Carlo con un soprintendente che potrà contare sull'appoggio di tutte le istituzioni componenti della fondazione a cominciare dal ministero della Cultura che con Sangiuliano ha già dimostrato l'intenzione di valorizzare al massimo tutte le eccellenze culturali di Napoli e della Campania. E, certamente, il San Carlo è fra quelle di maggior rilievo che non ha ancora espresso tutte le sue eccezionali potenzialità». 

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