Teatro San Carlo di Napoli, Manfredi chiede al governo la revoca della nomina di Fuortes

Il consiglio di indirizzo prende atto del reintegro di Lissner

Stéphane Lissner al Teatro San Carlo con Manfredi e Sangiuliano
Stéphane Lissner al Teatro San Carlo con Manfredi e Sangiuliano
Maria Pirrodi Maria Pirro
Giovedì 14 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 15 Settembre, 06:58
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Il San Carlo chiama in causa il governo Meloni sul «piccolo pasticcio» dei due sovrintendenti per una poltrona sola. E chiede al ministro della Cultura la revoca del decreto di nomina del manager Carlo Fuortes, subentrato alla guida del teatro solo due settimane fa, che, «allo stato, permane». L'ex amministratore delegato Rai, ieri in ufficio regolarmente, deve, anzi dovrebbe lasciare il posto al suo predecessore, Stéphane Lissner, visto che un giudice del lavoro ne ha disposto il ritorno in carica fino al 31 marzo 2025, per tutta la durata del contratto cessato il primo giugno. Ma non è ancora detto che l'avvicendamento avvenga nei fatti, e che sia l'ultimo, perché la fondazione lirica assicura di volerlo reintegrare ma annuncia anche l'intenzione di proporre reclamo, con istanza di sospensione, contro l'ordinanza del Tribunale. Forte del parere espresso in merito dall'Avvocatura di Stato: «Ha ritenuto ci siano profili di fragilità nelle motivazioni e ha suggerito di ricorrere», spiega il sindaco. Gaetano Manfredi, che presiede la fondazione, punta a dare stabilità alla gestione, eppure riconosce che la situazione è «paradossale». Senza gli adempimenti da Roma, «rischiamo altrimenti di ritrovarci un sovrintendente nominato dal ministero e un altro contrattualizzato dal teatro».

Per effetto del dispositivo del magistrato Clara Ruggiero che ha ritenuto inapplicabile, nel caso Lissner, il decreto, trasformato in legge, sui nuovi limiti di età fissati a 70 anni, anche per i manager stranieri.

In base a questo provvedimento, il pool legale che assiste l'ex direttore della Scala e dell'Opera di Parigi ha già scritto alla fondazione lirica. E il suo presidente Manfredi ha così convocato d'urgenza ieri sera il consiglio di indirizzo, riunito per oltre due ore, con la chiara indicazione di voler rispettare il provvedimento, almeno fino alla prossima pronuncia del tribunale, anche se la reintegra «potrebbe richiedere per Lissner un nuovo decreto di nomina, visto che il precedente è decaduto», fa osservare ancora il sindaco. Una decisione presa all'unanimità, senza il rappresentante della Regione Campania (assente Riccardo Realfonzo).

La partita tra i due sovrintendenti resta aperta pur se Manfredi spiega che non c'è il rischio di pagare due onerosi compensi: «Una clausola nel contratto di Fuortes prevede la cessazione automatica, in caso di reintegro giudiziario».

Ma il caso è tutto politico: secondo la ricostruzione di Lissner, ripresa nell'ordinanza del giudice e dai parlamentari dell'opposizione, il governo Meloni avrebbe cambiato le norme sull'età anche per liberare la poltrona del San Carlo e «convincere» Fuortes a dimettersi da Viale Mazzini, in vista del nuovo incarico.

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano preferisce non commentare e nel frattempo annulla tutti gli appuntamenti fissati in Campania questa settimana. Anche la sua partecipazione alla cerimonia per scoprire la targa dedicata a Paolo Isotta, domani nel foyer del teatro. Il presidente della giunta regionale in Campania, Vincenzo De Luca, sintetizza con una battuta il caso su Facebook: «Dalle grandi opere alle grandi sceneggiate». E Luigi de Magistris, l'ex sindaco ed ex magistrato che aveva firmato il contratto del manager francese, parla di «cacciata a mezzo decreto-legge ad personam». Gimmi Cangiano, deputato di Fratelli d'Italia, in commissione Cultura, replica al centrosinistra: «È veramente triste e imbarazzante vederlo esultare. Permane un accanimento feroce contro questo governo». 

 

Solo su un punto tutti sono d'accordo: il teatro è di nuovo nel caos. «Rinviato a data da destinarsi» il primo incontro tra Fuortes con i sindacati, che avrebbe dovuto svolgersi ieri. Nel pomeriggio, si sono ritrovati solo i componenti della rsu, disorientati: chiaro che, senza un sovrintendente nel pieno dei suoi poteri, nessuno firma nemmeno i contratti dei due vincitori di concorso (violoncello e arpa) che già siedono nell'orchestra, figurarsi le assunzioni dei precari (24 le parti scoperte) o gli aumenti in busta paga. Se non si pensa allo sciopero, appare però in bilico la tournée in Egitto, dal 10 al 12 ottobre: al momento è respinto l'accordo su orari di partenza e soundcheck. «Come Uilcom Uil chiederemo un incontro a Manfredi», annuncia il segretario campano Massimo Taglialatela. «Non permetteremo che questa vicenda, terreno di scontro tutto politico, possa ledere gli interessi dei lavoratori». 

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Ma lo show deve andare avanti. Dan Ettinger torna sul podio oggi alle 19 per il primo concerto sinfonico dopo la pausa estiva: la sinfonia è la numero 4 in mi bemolle maggiore di Anton Bruckner. 

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