Pnrr e reddito, Manfredi: «Arrivati a questo punto con troppi ritardi»

Restano fuori i progetti di riqualificazione Re-Start Scampia e di Taverna del Ferro

Il Sindaco Gaetano Manfredi
Il Sindaco Gaetano Manfredi
Martedì 1 Agosto 2023, 13:05 - Ultimo agg. 13:14
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«È una decisione che mi lascia abbastanza perplesso. Non abbiamo avuto comunicazioni dal Governo e mi risulta che questa sia una proposta del Governo alla Commissione europea in tema di rinegoziazione del Pnrr, ma noi andiamo avanti come se nulla fosse per rispettare i tempi».

Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in merito alla rimodulazione del Pnrr a seguito della quale restano fuori i progetti di riqualificazione Re-Start Scampia e di Taverna del Ferro, precedentemente finanziati e per cui il Comune ha espletato e aggiudicato le gare. Manfredi ha infatti riferito che per quanto riguarda Scampia l'apertura del cantiere è fissata per il mese di ottobre mentre a Taverna del Ferro entro la fine dell'anno. «Noi non vogliamo mancare questi obiettivi - ha sottolineato il sindaco - che sono estremamente importanti in primo luogo per dare una risposta a territori che hanno bisogno di questa riqualificazione e dunque non arretreremo rispetto a questa scelta e poi c'è anche il tema dei vincoli di contratti fatti con le imprese che significa anche dare opportunità di lavoro»

«Il ministro Fitto ha dichiarato che i progetti verrebbero coperti con le risorse del Fondo sviluppo e coesione, ma dalla mia esperienza so bene che quando si spostano linee di finanziamento gli aspetti burocratici diventano molto complicati». Ha continuato Manfredi . «Fino a quando c'era un definanziamento di progetti che avevano difficoltà dal punto di vista dell'avvio e dei ritardi conclamati - ha aggiunto - allora questo mi trovava d'accordo, ma spostare intere linee che ammontano in questo caso a quasi 13 miliardi mi lascia abbastanza perplesso.

Aspettiamo di avere indicazioni chiare».

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«Il Governo ha avuto la maggioranza dagli italiani ed è più che legittimo che governi e faccia le sue scelte, ma bisognerebbe essere più tempestivi nelle risposte da dare, su alcuni argomenti si è in ritardo». Ha dichiarato poi il sindaco. «Si è arrivati a questo punto con troppi ritardi sono temi che abbiamo sollevato mesi fa ed era naturale che a un certo punto si arrivasse alla scadenza del reddito di cittadinanza così come alla rimodulazione del Pnrr».

«C'è grande confusione, la prima cosa è avere chiarezza: capire chi deve fare cosa - ha specificato il sindaco - le linee guida univoche per le indicazioni delle fragilità non ci sono ancora e non ci può essere una scelta arbitraria rispetto a chi viene preso in carico e chi no, servono criteri oggettivi. Inoltre c'è il tema della verifica delle fragilità». Per quanto riguarda invece le attività di formazione previste dal nuovo programma del reddito di cittadinanza, il sindaco ha evidenziato che «non sono ancora partite. C'è un problema di piattaforma ma il tema non è in capo al Comune ma riguarda le Agenzie per il lavoro. Credo che su questi aspetti bisognerebbe essere più incisivi perchè abbiamo tanta richiesta di manodopera da parte delle imprese e tante persone non formate che potrebbero ricoprire questo fabbisogno. È necessario spingere di più sulla formazione. Avere un patto concreto e non formale credo sia il miglior modo per dare una risposta alle persone», ha concluso.

«Evidentemente il momento estivo ha portato un pò di ritardo, se si fosse atteso 15 minuti avremmo raggiunto il numero legale». Così invece il sindaco di Napoli, commentando il mancato avvio del Consiglio comunale per mancanza del numero legale. Un Consiglio che prevedeva anche la discussione di un ordine del giorno, proposto da Forza Italia, per l'intitolazione di una piazza o una strada a Silvio Berlusconi. «Da un punto di vista generale - ha detto Manfredi - ritengo che non possiamo porre il veto o meno su una personalità politica. Ci ricordiamo i tanti anni in cui si è discusso se si doveva intitolare o meno una strada a Craxi. Esiste una norma che prevede che debbano passare dieci anni dalla morte - ha sottolineato Manfredi - sarebbe dunque necessaria una deroga. Credo che far passare del tempo sia giusto perchè aiuta a fare una scelta che può essere anche molto più consapevole»

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