Consiglio comunale di Napoli, sì a 12 delibere: ora la maggioranza tiene

Riunione dell’assemblea dopo il flop: niente sgambetto bis dal centrosinistra

Ieri nessuna fumata nera in Consiglio comunale: approvate dodici delibere
Ieri nessuna fumata nera in Consiglio comunale: approvate dodici delibere
di Luigi Roano
Lunedì 23 Ottobre 2023, 23:55 - Ultimo agg. 25 Ottobre, 07:24
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Regge la maggioranza che sostiene il sindaco Gaetano Manfredi: approvate tutte le delibere - ben 12 tra cui il bilancio consolidato e le cedole librarie - rinviato invece il regolamento per le prestazioni della Polizia municipale a pagamento. Vale a dire il lavoro aggiuntivo dei caschi bianchi quando ci sono eventi organizzati dai privati quali le gare di calcio del Napoli, i concerti e tutti gli eventi a scopo di lucro. Una legge dello Stato in vigore già dal 2017.

«Ma noi le parcelle le continuiamo a inviare perché la norme c’è e va applicata» precisa l’assessore competente Antonio De Iesu che ha il fiato sul collo della Corte dei Conti che pretenderebbe dal Comune il recupero delle somme a partire dal 2017. La sfida lanciata dal sindaco Gaetano Manfredi alla maggioranza dopo il flop di sei giorni fa - prima si portano a casa le delibere poi facciamo la verifica politica che mi avete chiesto - è stata raccolta dal centrosinistra e il vertice si farà lunedì. Prima di approfondire però va detto che il Consiglio è durato quasi 11 ore e il numero legale è caduto alle 19,30 quando Toti Lange - del gruppo misto - ha chiesto il numero legale per ripicca dopo una discussione con un esponente della maggioranza. Ha tentato di ritirare la richiesta Lange, ma per regolamento non è stato possibile e il Consiglio si è chiuso. Insomma il grosso del lavoro la maggioranza lo aveva già portato a casa e dopo 11 ore di dibattito spesso arcigno condotto dall’assessora ai rapporti con il Consiglio Teresa Armato, l’ingenuità di giornata è stata pagata a caro prezzo ma ha un peso politico molto relativo. Il caso politico - nella sostanza - si sgonfia almeno fino a lunedì, giorno del chiarimento tra la maggioranza che chiede di essere presa più in considerazione al sindaco, e lo stesso Manfredi. Sul tavolo però anche altre questioni come quella delle partecipate e la rivoluzione che si avvicina e il conseguente cambio dei manager che interessa molto ai consiglieri. Nino Simeone del Psdi sulle aziende comunali lancia un allarme. 

«Le nostre partecipate - dice rivolgendosi all’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta - continuano ad assumere attraverso agenzie interinali qualcuno spieghi ai nostri manager che questo è un costo e che bisogna invece attingere agli idonei dei concorsi.

Anm ne sta cercando 300 Asìa altri 400 così non va bene i manager devono portare risultati come il miglioramento des servizi non altri. Ci sono delle agenzie che sono di casa in alcune aziende come l’Anm». Aria frizzante in Aula segnale che lunedì per Manfredi non sarà una passeggiata di salute, ma nemmeno una impresa impossibile ricompattare la squadra. La sensazione è che lunedì non sarà una resa dei conti piuttosto l’incontro si profila come il tentativo per rilanciare l’alleanza almeno fino alle Europee poi si vedrà come andare avanti. 

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Manfredi alleggerita la pressione interna oggi già sarà a Genova per l’Assemblea nazionale dell’Anci, malgrado il suo intervento sia previsto solo giovedì. Manfredi ambisce alla presidenza dell’Anci perché Antonio Decaro - sindaco di Bari e dell’Associazione nazionale dei comuni - è in scadenza del suo secondo mandato. Una partita che il sindaco ha iniziato a giocare già da qualche mese sotto traccia. I presupposto ci sono soprattutto perché i sindaci del Pd delle altre grandi città come Milano, Firenze o Bergamo sono anche loro in scadenza allo stesso modo di Dario Nardella a Firenze. Giovedì nel capoluogo ligure Manfredi aprirà un dibattito che sembra già essere un manifesto elettorale: «Le risorse per il bilancio: le priorità dei sindaci». Come interlocutore avrà un paio di ministri come Giancarlo Giorgetti e Francesco Lollobrigida

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