Rione Terra attira le griffe dalle botteghe all'albergo diffuso

Rione Terra attira le griffe dalle botteghe all'albergo diffuso
di Nello Mazzone
Lunedì 13 Dicembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 14 Dicembre, 08:57
4 Minuti di Lettura

Sono quattro gli operatori economici - alcuni big italiani e europei del sistema alberghiero, tour-operator e anche maison di moda francesi - ad aver scelto di partecipare alla gara aperta internazionale per la gestione e valorizzazione del Rione Terra: offerte arrivate entro il termine di scadenza che saranno ora valutate dalla commissione di gara. C'è strettissimo riserbo sui nomi dei concorrenti e sulle joint-venture di livello internazionale che si sono create appositamente per partecipare alla selezione pubblica, ma è chiaro che vi sia grande soddisfazione per la positiva risposta del mercato da parte del Comune di Pozzuoli, che ha puntato molto sul rilancio in chiave mondiale del marchio Rione Terra e sul principio di «albergo diffuso» e botteghe del lusso (ci sarebbe in particolare l'interessamento del gruppo Vuitton) che animeranno la terza vita della millenaria Rocca. Un bando internazionale per scegliere il gestore privato unico che dovrà valorizzare, per almeno 18 anni, il primo lotto del sito restaurato: 15 botteghe, due bar, un ristorante da 64 coperti e 84 stanze d'albergo per un totale di 185 posti-letto, con affaccio mozzafiato su Capri e Ischia. 

Della Commissione giudicatrice, presieduta dal segretario generale del Comune di Pozzuoli Giovanni Schiano di Colella Lavina, sono stati chiamati a far parte esperti di livello nazionale e internazionale, sia in materia di turismo che in tema di diritto amministrativo e di management: il presidente dell'Enit-Agenzia nazionale del turismo Giorgio Palmucci, il dirigente del Provveditorato interregionale Campania-Puglia-Molise-Basilicata Giuseppina Morrone, l'avvocato amministrativista molto esperto di gare pubbliche Giuseppe Russo e il managing director Nicola Bonelli. Nei prossimi giorni inizieranno i lavori di verifica dei requisiti amministrativi dei partecipanti, poi si entrerà nel vivo con l'analisi dell'offerta tecnica e di quella economica dei progetti. E che il Rione Terra, diventato borgo fantasma dopo lo sgombero nel 1970 per il bradisismo e ristrutturato a partire dal 1993 con una spesa finora di 220 milioni di euro, sia appetibile da un punto di vista del merchandising internazionale lo dimostra anche uno dei quesiti pubblicati sul portale delle gare del Comune: uno dei concorrenti, infatti, ha chiesto e ha ottenuto la conferma che «in considerazione dell'oggetto della concessione che è anche la valorizzazione del logo, è possibile affiancare il brand del concessionario a quello del Rione Terra». Una grande operazione anche di promozione territoriale: il logo «Rione Terra Puteoli», registrato come marchio europeo esclusivo con annessi 5 domini per portali e siti web per incamerare le royalties derivanti dall'uso del logo e dal relativo uso commerciale su borse, magliette e cravatte. 

 

In uno studio dell'Agenzia del Demanio rivolta agli investitori stranieri e sul portale investinitalyrealestate.com, dedicato alle offerte di investimento straniero in immobili pubblici italiani, la Rocca figura tra gli attrattori principali del Piano Strategico del Turismo.

Il compendio Rione Terra è stato inserito nel ristretto novero degli immobili europei a forte vocazione turistica del Mipim di Cannes, dell'Expo Real di Monaco di Baviera e del Forum immobiliare di Berlino. Il bando internazionale ha stimato il valore della concessione in 9 milioni e mezzo di euro, con un canone annuale superiore ai 203mila euro che il gestore verserà al Comune, accollandosi tutte le spese di manutenzione. Nel bando, poi, è previsto che il Rione Terra venga inserito in circuiti internazionali dell'ospitalità turistica di qualità, con accordi di partnership con Stati Uniti, Quatar e Germania e che almeno il 50 per cento della manodopera utilizzata dovrà essere residente da oltre un anno a Pozzuoli: più aumenta questa percentuale e maggiore sarà il punteggio attribuito dalla commissione di gara. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA