Sanità, Fp e Cgil Campania: «Cittadini pagano decisioni scellerate»

Sanità, Fp e Cgil Campania: «Cittadini pagano decisioni scellerate»
Sabato 12 Marzo 2022, 17:35
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«La facciata e il racconto di una sanità che funziona si sta sgretolando giorno dopo giorno. I cittadini della Campania non possono pagare ancora le conseguenze di decisioni improvvide e scellerate. Le lavoratrici e i lavoratori del settore non possono ancora pagare un'organizzazione complessiva del sistema che fa acqua da tutte le parti. Senza una rapida inversione di tendenza che parta da un confronto serio sulle questioni di merito non resta altro che la mobilitazione».

Così, in una lettera indirizzata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, i segretari generali di Fp e Cgil Napoli e Campania, Alfredo Garzi e Nicola Ricci, commentano la censura alla delibera regionale sui budget mensili ai centri privati per l'erogazione delle prestazioni del servizio pubblico, da parte dell'autorità garante della concorrenza e del mercato. «Un provvedimento, ancora una volta - ricordano Garzi e Ricci - emanato senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali che sta causando una serie infinita di problemi innanzitutto a chi necessita di cure ed esami e anche a lavoratrici e lavoratori del settore per i quali sono a rischio non solo i salari ma anche i livelli occupazionali in un territorio nel quale, come denunciamo da tempo, esiste una lontananza impressionante tra i fabbisogni sanitari reali e le prestazioni che riescono ad essere realmente garantite».

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Un provvedimento che è «nato sull'esigenza di un principio nobile», ma che secondo il sindacato, «si è scontrato con la mancata programmazione di una necessaria fase di transizione e, soprattutto, con la drammatica realtà: in Campania serve molta più cura della salute di quanto la politica immagini». «Ed i soldi vengono sperperati come è stato fatto con la incredibile vicenda delle Card-Covid e si è proseguito - sottolineano Fp e Cgil Napoli - con la vergognosa delibera di modifica delle tariffe per la riabilitazione che ha garantito aumenti a tutte le aziende, anche a quelle che non avevano alcun titolo per ricevere gli aumenti (derivanti dal rinnovo del contratto della sanità privata) e danneggiando quegli imprenditori che, invece, hanno investito in contratti collettivi nazionali di lavoro che garantiscono qualità delle prestazioni».

«Ce ne sarebbe già abbastanza - aggiungono Garzi e Ricci - perché il Presidente della Regione si convincesse del fatto che decisioni di tale importanza, che riguardano la salute e la vita dei cittadini della Campania, non possono essere assunte senza un confronto con le organizzazioni di rappresentanza di tutte le parti. È per questo che la Cgil e la Fp Cgil continuano a richiedere un tavolo di confronto dove i temi da affrontare sono diventati oramai tantissimi: dal fabbisogno sanitario del territorio, anche in considerazione dei fondi del Pnrr, al riequilibrio della spesa tra pubblico e privato, dalle norme sull'accreditamento oramai vecchie e sorpassate alla lotta al dumping contrattuale, da una strategia finalmente capace di abbattere le liste di attesa alla qualificazione di professioni importanti come quelle degli operatori socio sanitari».

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