Le vittime del racket di Napoli: «Abbandonati dallo Stato»

L’appello di venti imprenditori coraggio: «Dopo processi e condanne niente ristori»

Sos delle vittime del racket: «Abbandonati dallo Stato»
Sos delle vittime del racket: «Abbandonati dallo Stato»
di Giuliana Covella
Domenica 12 Novembre 2023, 23:00 - Ultimo agg. 14 Novembre, 07:30
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Attendono decine di migliaia di euro da oltre due anni, nonostante vi sia stato il riconoscimento del danno da una sentenza civile, successiva alla condanna penale dei loro “aguzzini”: sono una ventina di vittime di racket e usura, assistite dai legali Alessandro Motta e Alfredo Nello, che non hanno ancora beneficiato del pagamento stabilito dai giudici. Questione di cavilli burocratici: «Come attestano gli atti di cui abbiamo copia, negli uffici del ministero dell’Interno di Roma non è mai arrivata da Napoli alcuna comunicazione riguardante le pratiche dei nostri clienti. Eppure, secondo la normativa, entro 60 giorni dalla domanda il pagamento doveva essere erogato. Ma ad oggi non c’è stata nessuna risposta». Da qui la decisione di inviare una settimana fa l’ennesima diffida all’ufficio preposto della Prefettura di Napoli, con l’elenco di tutte le 20 persone «sperando di avere finalmente riscontri», dicono i legali. Tra le vittime figurano commercianti, impiegati, imprenditori che nel 2019 fecero arrestare gli estorsori del clan Sibillo che taglieggiavano alcuni locali della ristorazione al centro storico e finanche una vittima innocente della criminalità uccisa nel 2015 nel luogo dove lavorava. 

Nell’elenco c’è anche un’operatrice sanitaria che - vessata da con minacce e intimidazioni dalla holding criminale guidata da “Lady usura”, al secolo Vera De Mari - ha fatto arrestare un’intera famiglia di strozzini legata ai clan dell’area flegrea (le condanne sono arrivate tra il 2016 e il 2018). Insieme ad altri rappresenta le 20 vittime di racket e usura che, pur avendo denunciato i reati subiti, attendono ancora il ristoro previsto dalla legge in questi casi. Il motivo? I risarcimenti sono bloccati dalla burocrazia. A danno di persone che hanno avuto il coraggio di denunciare e far condannare i loro aguzzini, come spiega A., che per ovvi motivi preferisce mantenere l’anonimato: «Alcuni anni fa ebbi una richiesta estorsiva che culminò in un incendio appiccato alla mia attività - racconta - così credendo nello Stato feci il mio dovere di cittadino e denunciai quanto mi era accaduto. Ma dopo aver testimoniato e affrontato tre gradi di giudizio, alla fine oggi ci troviamo con un sentimento di abbandono e assoluta assenza da parte di quello stesso Stato. Nonostante tutto continuiamo ad avere ancora fiducia nelle istituzioni». Tra le vittime ci sono in prevalenza commercianti e imprenditori, «di cui alcuni sono sotto protezione e vivono con la scorta 24 ore su 24 - sottolineano i loro legali - si tratta di persone che hanno subìto racket e usura da parte del 90% dei clan di Napoli e provincia, che a loro volta hanno avuto condanne pari a 500 anni di reclusione».

Si scrive Legge 512 del 22 dicembre 1999, si legge Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso. La normativa è stata istituita presso il ministero dell’Interno per sostenere economicamente le vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti. 

La legge in questione prevede che, a partire dalla data di presentazione della domanda per l’accesso al fondo, trascorrano 60 giorni per l’effettiva erogazione del risarcimento a chi ne fa richiesta. «I familiari dei giudici Falcone e Borsellino e quelli delle loro scorte sono stati risarciti da quella legge - ricordano Motta e Nello - perché la 512/99 tutela tutte le vittime di reati mafiosi.

Invece nel caso dei nostri 20 assistiti pec, email, telefonate e solleciti de visu (di cui l’ultimo lo scorso 4 aprile, dove ci è stato assicurato che si sarebbe proceduto) non sono serviti e dopo due anni aspettiamo ancora i ristori. Non è una questua, ma un diritto acquisito, perché c’è una norma che lo tutela». 

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