Ebbene, scrive don Patriciello, «le cose purtroppo non vanno bene: i roghi continuano ad ardere indisturbati, la gente si ammala e muore, la disoccupazione ha raggiunto vette da capogiro.
L'Italia, unita nei doveri, non lo è affatto nei diritti». Da qui la domanda: «Quando vieni? Aiutami ad aiutare la mia gente, aiutami a tenere la speranza nei cuori dei giovani. Le nostre parrocchie sono diventate dei veri e propri dispensari dove tante mamme vengono a chiedere pane e latte per i loro figli, o un aiuto per pagare le bollette di luce e gas. La povertà, che già tante famiglie sopportavano con dignità, si è trasformata in miseria nera. Miseria che diventa pericolosa per tutti». Infine la promessa: «Io ci sono, presidente. La Chiesa campana c'è. E con noi tanti italiani di buona volontà su cui il Governo può contare. Il nostro - conclude don Patriciello - è un grido d'aiuto, non lasciarlo cadere nel vuoto. Attendo fiducioso».