Unicost: fieri di aver sostenuto
Cafiero, ora buon lavoro a Melillo

Unicost: fieri di aver sostenuto Cafiero, ora buon lavoro a Melillo
Unicost: fieri di aver sostenuto Cafiero, ora buon lavoro a Melillo
Sabato 29 Luglio 2017, 20:18
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Napoli. «La Segreteria napoletana del gruppo di Unità per la Costituzione si riconosce pienamente nella linea seguita dai consiglieri Cananzi, San Giorgio, Palamara, Forciniti e Spina nella procedura per la nomina del nuovo procuratore della Repubblica di Napoli. Siamo orgogliosi di riconoscerci in Federico Cafiero de Raho, ma nel pieno rispetto della volontà consiliare, infine, porgiamo gli auguri di buon lavoro al nuovo procuratore Giovanni Melillo, con spirito di sincera collaborazione, nell’interesse dell’ufficio da lui diretto e di tutti i cittadini napoletani». In un lungo comunicato, il gruppo di Unicost di Napoli con Michele Ciambellini, Letizia D’Orsi, Anna Frasca, Marinella Graziano, Sebastiano Napolitano e Ilaria Sasso del Verme esprime  «riconoscenza per il fermo senso istituzionale dimostrato, per la volontà di salvaguardare un principio, per il coraggio di esprimere una scelta controcorrente, anche rispetto alla coesa volontà della componente laica» dei consiglieri del Csm di Unità per la Costituzione.

«Un ringraziamento particolare va a Francesco Cananzi - spiega il gruppo di magistrati di Napoli - per l’enorme lavoro svolto sia in seno alla Commissione che in plenum animato esclusivamente da spirito di verità e da piena percezione del ruolo costituzionale del Consiglio con il quale ha evidenziato gli innumerevoli motivi oggettivi a sostegno della scelta del Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, come candidato più idoneo a reggere la  Procura di Napoli». Proprio Cananzi, sostenitore appunto di Cafiero De Raho, durante la lunghissima discussione durata oltre otto ore al Csm giovedì scorso, aveva chiesto ai consiglieri: «Esiste forse una questione meridionale giudiziaria? Fare il procuratore aggiunto di Reggio Calabria vale meno di chi fa il procuratore aggiunto di Milano?», riferendosi all'incarico direttivo ricoperto da Cafiero De Raho a Reggio e paragonandolo con quello semidirettivo di Melillo. 


Al termine della consultazione, ha vinto, come è noto, Gianni Melillo.  Entrato in magistratura nel 1985, è stato pretore e poi pm a Napoli fino al 1999, quando è andato fuori ruolo presso la presidenza della Repubblica. Nel 2001 è tornato in toga come pm alla Direzione nazionale antimafia e nel 2009 è stato nominato aggiunto a Napoli. Per oltre 3 anni, infine, è stato al dicastero di via Arenula come capo di gabinetto, e dal 5 aprile scorso è rientrato in ruolo con le funzioni di sostituto pg nella Capitale. Negli anni Novanta, come pm a Napoli, si è occupato di un dibattimento con 81 imputati relativo a oltre 60 omicidi consumati tra il 1979 e il 1991 nell'ambito di conflitti tra i principali cartelli camorristici, oltre che a condotte di partecipazione in associazioni a delinquere contestate a imprenditori e ad esponenti della politica e della pubblica amministrazione campana.
«E’ importante ribadire - concludono ancora i magistrati di Unicost -  che in questa occasione non erano in comparazione solo due candidati ma, soprattutto, due modi diversi di valutare la spiccata idoneità alla direzione di un ufficio direttivo requirente di particolare complessità. Ed erano in campo anche due modi diversi di leggere il rapporto tra la componente laica e quella togata del Consiglio. Continuiamo a credere che l’esperienza specifica pluriennale, con straordinari risultati, in analogo ufficio sia il parametro primario su cui valutare l’idoneità ad un incarico direttivo di particolare complessità. Siamo orgogliosi di riconoscerci nell’unico gruppo che in sede consiliare non ha registrato spaccature o incertezze su quale fosse la scelta più giusta da fare. Incertezze che, del resto, non si potevano avere seguendo in modo coerente i principi affermati da tutti, in molte occasioni, circa la prevalenza dell’esperienza giudiziaria “sul campo” rispetto a quella fuori ruolo, soprattutto se di stretta collaborazione politica.
Siamo ammirati per la compostezza e il rigore da Cafiero De Raho tenuto anche in questa vicenda. Un magistrato eccezionale e, al tempo stesso, uno di noi». 
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