Whirlpool Napoli, domani le prime ispezioni sul sito: ma sono già saltate tutte le scadenze

Whirlpool Napoli, domani le prime ispezioni sul sito: ma sono già saltate tutte le scadenze
di Alessio Liberini
Martedì 21 Dicembre 2021, 16:43 - Ultimo agg. 16:44
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La confusione regna sovrana all’interno del Cral dei lavoratori, ormai ex Whirlpool, di via Argine a Napoli. Questa mattina, intorno alle 10, le tute blu si sono così ritrovate in assemblea con i sindacati di Fim,Fiom e Uilm per discutere dell’ennesimo tavolo – andato in scena ieri – al ministero dello Sviluppo Economico.

Dopo i licenziamenti dell’azienda statunitense, arrivati ormai più di un mese fa ai 316 lavoratori partenopei, sul banco resta lo sviluppo del Consorzio – proposto dall’esecutivo lo scorso agosto - che dovrebbe traghettare gli operai verso un lungimirante piano di reindustrializzazione del sito che diventerà un Hub della mobilità sostenibile. Ma, al momento, sono già saltate tutte le scadenze promesse del governo nel corso degli ultimi mesi.

Domani, da quanto si apprende, partiranno le prime ispezioni della due diligence nella fabbrica chiusa dallo scorso 31 ottobre 2020. Un’azione che dovrebbe, con buone probabilità, portare all’accordo preliminare per la cessione del sito che dalla Whirlpool, entro 45 giorni, potrebbe presumibilmente passare al Consorzio che non ha ancora presentato un chiaro piano industriale. C’è tempo per portare nel bacino nuove aziende, come è stato chiarito ieri al Mise, fino al prossimo 15 febbraio. Mentre, entro il 15 gennaio, dovrebbe essere definito il preliminare di vendita del sito: sono saltate, in maniera roboante, tutte le scadenze.

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L’ambiguità, sulla spinosissima vertenza, la fa difatti da padrona. L’ispezione, da parte di un ente terzo che viene a visionare la fabbrica, che parte domani (22 dicembre) – nulla centra con lo smontaggio degli impianti di produzione, come spiegano oggi gli stessi operai – per lavoratori e sindacati era, infatti, già “partita” da almeno alcune settimane. «Abbiamo scoperto solo ieri sera che non era così» raccontano dall’Rsu del sito di Ponticelli senza nascondere l’amarezza e l’incredulità della paradossale vicenda. 

L’unica certezza che al momento trapela e che prima di 12 o addirittura 18 mesi gli operai non vedranno nessun tipo di nuova assunzione. La paura, di quest’ultimi, è di rimanere nell’incertezza fino alla fine della Naspi (la disoccupazione).

Mentre, i ritardi, sono su più fronti. «Whirlpool – hanno spiegato le sigle sindacali nel corso della sentitissima assemblea odierna - dice di poter lasciare entro sei mesi l’impianto libero e bonificato. Stiamo già oltre 3 mesi rispetto le date ricevute prima».  «Tutte le scadenze – precisa Antonello Accurso, segretario aggiunto Uilm Campania - si allontanano dagli obbiettivi che ci avevano fatto ( dal governo ndr) ad agosto con la viceministra del mise, Alessandra Todde». La stessa che, in più occasioni – anche nel corso di tavoli istituzionali - aveva ben chiarito che il «15 dicembre il consorzio avrebbe presentato il piano industriale».

«Sembrava – ha detto il segretario della Uilm ai lavoratori - che era tutto pronto (già quest’estate ndr), sembrava che era colpa nostra se il piano di reindustrializzazione non partiva. Invitalia (ieri ndr) ha detto che ci sono buone prospettive sulla filiera e sulla mobilità sostenibile ma bisogna conoscere bene i piani di progetto» ad oggi in parte ancora tabù.

«Deve essere ben chiaro al Consorzio – ha spiegato il segretario della Fim Napoli, Biagio Trapani - che non siamo col cappello in mano, non accettiamo chi viene a speculare. Tutte le aziende che non hanno un profilo virtuoso non devono partecipare a questo progetto».

«Questa – continua Trapani -  è una soluzione politica che va trovata. Il governo ieri ha dato un cenno. Questi sono passaggi delicati, oramai dobbiamo guardare anche le virgole.

Ci saranno tanti altri incontri. Il percorso di 12/18 mesi può essere una strada».

Tra i lavoratori, invece, la delusone è palpabile, nonostante la speranza ancora viva. Oramai resta solo quella.  «Siamo al punto di partenza di tre anni fa. Dopo 900 giorni crediamo ancora nel governo?» domanda un operaio anziano ai rappresentati sindacali che fanno il possibile per far mantenere la calma nella sala assemblee. «La promessa del ministro Orlando ( della continuità occupazionale su Napoli ndr) dove è andata finire?» chiede, invece, un altro lavoratore senza nascondere le tantissime perplessità.

«Stiamo entrando nella fase di concretizzazione – precisa Rosario Rappa, segretario Fiom Napoli – di un processo complesso ma che, come dire, lascia ben sperare per le quantità di investimenti e del processo che verrà ulteriormente implementato a febbraio. È chiaro che bisogna mantenere i nervi saldi, cautela, monitorare passo per passo tutti i passaggi. Su tutti il primo è l’acquisizione del sito di via Argine da cui si svilupperà, concretamente, il piano industriale. Stiamo aspettando, come ci hanno detto, il possibile ingresso di un’azienda tedesca pesante».  

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