Cinema, nel 2024 a Napoli boom di produzioni: «Fatturato record»

Dal commissario Ricciardi a Mina Settembre fino al film di Capuano: «L’anno prossimo investimenti superiori a 30 milioni»

Una scena di "Mina Settembre"
Una scena di "Mina Settembre"
di Gennaro Di Biase
Domenica 3 Dicembre 2023, 23:52 - Ultimo agg. 5 Dicembre, 06:58
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Napoli e il cinema: quando la grande bellezza paga. Il fatto che Partenope sia diventata un set a cielo aperto non implica solo una questione di immagine: produrre un film o una serie in città porta un indotto più che significativo. Soldi che in parte arrivano dritti nelle casse di Palazzo San Giacomo. E che in parte, invece, portano un indotto da capogiro.

I dati parziali sviluppati dall’Ufficio Cinema del municipio e dal coordinamento delle Politiche Culturali del Comune non lasciano dubbi, al riguardo: esaminando solo 11 delle produzioni girate a Napoli nel 2023, tra film e serie tv, si è generato un investimento di soli costi sostenuti (senza l’indotto) di circa 26 milioni. La sola pellicola di Paolo Sorrentino girata nel ‘23 in città «ha prodotto costi per 9 milioni». «Per il 2024 - spiega Sergio Locoratolo, che è appunto coordinatore delle Politiche Culturali del Comune - si punta anche a superare i 30 milioni di investimenti su Napoli derivanti da produzioni di film o serie».

Quando parliamo di «costi vivi», intendiamo spese per le comparse (spesso napoletani), tasse di occupazione suolo, pagamenti di macchinisti e noleggi di strutture o location. Insomma, il “set-Partenope” fa innamorare il cinema. E il cinema la ripaga. Un amore da 30 milioni. 

Aveva generato qualche polemica, in estate, la chiusura per tre giorni di via Caracciolo, prenotata da Sorrentino per le riprese del suo film sulla vita Napoli (ancora senza titolo). Eppure, le cifre dell’indotto non sono poca roba. Anche la produzione di “The Equalizer 3” con Denzel Washington, nel 2023, aveva occupato piazza del Gesù, Calata Trinità Maggiore e dintorni. L’area intorno all’obelisco era diventata un suk di scena. Per il 2024, si tratta ancora per alcune produzioni. Ma la lista dei set già certi non è da poco. Sicure, al momento, le produzioni della serie del “Il commissario Ricciardi”, “Mina Settembre” e la nuova stagione di “Mare Fuori”. Poi il nuovo film di Antonio Capuano, dal titolo provvisorio “Hungry Bird” prodotto da Andrea Leone e Antonella Di Martino per Mosaicon Film, con Teresa Saponangelo e Riccardo Scamarcio (riprese tra marzo e giugno). Importante, inoltre, la presenza di una produzione cinese: “Made in Yiwu” (con la produzione esecutiva italiana di Mosaicon Film srl e riprese a marzo). Ancora: “La fontana rotta” di Maurizio Braucci prodotto da Avventurosa, Palomar. E, già a gennaio, partiranno le riprese di “Notte fonda” di Giuseppe Miale prodotto da Mad Entertainment con Francesco e Mario Di Leva. Altra grande produzione sarà “Costiera”, una serie Usa per Primevideo. 

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In questi giorni, Sergio Rubini ha girato a San Martino scene di una miniserie Rai e Ibc Movie su Giacomo Leopardi. In prospettiva è stata creata una location ad hoc per le produzioni. Un recupero al quadrato, che si innesta nell’ambito della rigenerazione di Palazzo Fuga, le cui sale erano state usate da Paolo Sorrentino. «Per 3 anni - aggiunge Locoratolo - le produzioni saranno accolte all’Albergo dei Poveri, che diventerà un hub della creatività. Una decisione fondamentale voluta da Gaetano Manfredi. La stessa apertura verso queste produzioni è frutto della volontà politica del sindaco di sostenere il comparto e dal grandissimo lavoro fatto dall’Ufficio Cinema e dal Servizio Cultura del Comune». Ma c’è una nuova sfida da vincere, per far sì che l’exploit di Napoli come set cinematografico possa durare nel tempo: «Presto bisognerà saper affrontare la questione posta dalle intelligenze artificiali - conclude Locoratolo - Ambientare un film in una città potrà essere un’operazione quasi del tutto virtuale. Ecco perché bisogna prepararsi a vendere i diritti d’immagine della città. Ci lavoreremo e proveremo a farci trovare pronti».

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