Istituto studi filosofici di Napoli, tra un anno stop fondi: «La legge va rinnovata»

L’allarme di Scarano, direttore dei progetti: «Senza i 2 milioni a rischio anche l'Istituto Croce»

Istituto studi filosofici
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di Gennaro Di Biase
Venerdì 20 Ottobre 2023, 23:46 - Ultimo agg. 22 Ottobre, 08:21
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La cultura sulla graticola. Nessun ente escluso, neppure l’Istituto di Studi Filosofici. Le istituzioni che si occupano di lingue, storia e filosofia devono fare i conti con tagli, ridimensionamenti, de-finanziamenti, concorrenza dei corsi online e mancanza di introiti. La crisi arriva da lontano. Alle difficoltà del Goethe Institut di Cappella Vecchia e a quella dell’Emeroteca Tucci, si aggiunge oggi l’appello dell’Istituto di Studi Filosofici. 

L’istituzione culturale di Palazzo Serra di Cassano a Monte di Dio, una delle più rinomate del Mezzogiorno fondata dall’avvocato Gerardo Marotta, ha già attraversato tempi di bufera e messa a rischio dei posti di lavoro. Le attività continuano, ma all’orizzonte si intravede mare mosso. I fondi statali, infatti, sono prossimi alla scadenza. Manca poco più di un anno: «Abbiamo dal 2021 un finanziamento dal Fondo Sviluppo e Coesione - illustra Cesare Scarano, direttore del Settore Progetti e Finanziamenti dell’Istituto di Studi Filosofici - La legge ci finanzia fino al 2025, e vale anche per l’Istituto di Studi Storici Croce: prevede 1 milione all’anno per ciascuno dei due istituti. Dovremo andare in parlamento per rinnovarla per l’anno prossimo. Ovviamente, senza questi soldi l’Istituto farà fatica a reggersi. Abbiamo 18 dipendenti, e la loro sussistenza dipende da questo. Bisogna porre al più presto all’attenzione collettiva la questione: entro il ‘24 dovremo avere certezze sul rinnovo del provvedimento. Se ciò non avverrà, le attività e i lavoratori saranno a rischio». 

Nelle scorse ore, dalla dirigenza del Goethe Institut di Monaco, sono arrivate a Napoli le lettere di apertura di licenziamento collettivo per i 10 dipendenti dello storico centro di cultura e lingua tedesca di Chiaia. «Aspettiamo risposte riguardo alla procedura di licenziamento collettivo - dice Barbara Siciliano, rappresentante sindacale dei lavoratori di Cappella Vecchia - A decidere le chiusure sarà la centrale tedesca.

La situazione è molto delicata stiamo formalizzando lo stato di agitazione e mercoledì avremo un nuovo incontro sindacale. Le sedi del Goethe a Torino, Trieste e Genova chiuderanno entro il 31 gennaio ‘24. A Napoli si parla di “ridimensionamento”, ma sarà chiuso: probabilmente 10 persone verranno fatte fuori e l’ufficio chiuderà entro il 31 gennaio ‘24». 

Da poco più di un anno, il Cervantes si è trasferito in via Chiatamone. Il mercato dei corsi di lingua online pesa sul calo di introiti: «I numeri di iscrizioni e certificazioni non sono quelli del 2019 - spiega la direttrice Ana Navarro Ortega - Questa è la realtà. Per le certificazioni, siamo ancora a 5800 studenti. Nel pre-Covid erano 7mila all’anno. Abbiamo difficoltà a riempire i corsi: le persone imparano le lingue online. Internet ha portato tanti autodidatti: questo ci fa piacere, ma se si vuole imparare al meglio la cultura spagnola serve un’esperienza di qualità che non può avvenire tramite app. Abbiamo ridimensionato gli spazi, cercando una sede più centrale. Lavoriamo molto sul territorio, con Foqus o l’Accademia di Belle Arti. I nostri dipendenti non rischiano e non sono a rischio neppure i fondi del governo spagnolo, ma l’obiettivo è tornare ai livelli del 2019. Il cambio di sede ci ha fatto risparmiare oltre il 30% delle spese. In via Chiatamone abbiamo una biblioteca da 50 posti, con wi-fi. Quanto al Goethe, abbiamo trovato uno staff incredibilmente preparato. Ho già firmato la lettera di adesione contro la chiusura. Speriamo che ci ripensino». 

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Nelle ultime ore sono arrivate la promessa di un intervento del Mic per salvare la storica Emeroteca Tucci di piazza Matteotti (11mila volumi, tra cui la collezione completa de Il Mattino) e la proposta di una legge regionale: «La soluzione potrebbe essere quella di una partnership pubblico-privati - spiega Luciano Schifone, consigliere del ministro Gennaro Sangiuliano - L’attenzione del ministro è alta sul tema». La Regione non finanzia l’emeroteca dal 2016.

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