Napoli: da Bruce Springsteen a Ultimo, ​tutti vogliono lo stadio Maradona

Pronti a esibirsi Geolier e Luchè, si pensa anche a uno show con Peppe Iodice

Bruce Springsteen in concerto con la E Street Band
Bruce Springsteen in concerto con la E Street Band
Federico Vacalebredi Federico Vacalebre
Venerdì 21 Luglio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 14:25
4 Minuti di Lettura

E ora tutti pazzi per Diego Armando Maradona. Nel senso dello stadio, che tutti pazzi del più grande calciatore del mondo ci vuole poco. Sarà stato l’effetto Coldplay, che nel 2024 andranno a Roma, Olimpico, il 12 e il 13 luglio, ma solo dopo aver espugnato quest’anno l’ex San Paolo, preferito esplicitamente allo stadio della capitale. Sarà che Vasco Rossi e Ultimo hanno ben seminato (e il cantautore romano torna, l’8 giugno prossimo, aprendo il tour 2024 nello stadio che ha già riempito due volte). Sarà anche l’effetto Franco Ricciardi che moltiplica gli emuli partenopei. Sarà che l’hype vincente della città in questo momento premia (quasi) tutto e tutti ma... Ora tutti pazzi per il Dam.

Che, però, pure l’anno prossimo sarà disponibile solo in giugno: rimane sempre per prima cosa la casa dei campioni d’Italia, della squadra che ci ha regalato il terzo scudetto, bisogna che il prato verde sia perfetto. Ogni concerto ha bisogno di 4-5 giorni di allestimento, uno per l’evento, un altro paio per lo smontaggio. Vale a dire che per ogni show bisogna avere a disposizione una settima circa. Bloccata quella, iniziale, di Ultimo, ne rimangono più o meno tre. Claudio Trotta ha chiacchierato con un paio di promoter ipotizzando il ritorno a Napoli di Bruce Springsteen, dopo il tour di «The Ghost of Tom Joad» visto al teatro Augusteo (e non al San Carlo, negato dall’allora sovrintendente) il 22 maggio 1997 e poi con la E Street Band in piazza del Plebiscito il 23 maggio 2013, davanti a un pubblico non numericamente esaltante.

 

Anche per questo precedente, la trattativa va avanti con i piedi di piombo: la data partenopea dovrebbe essere l’unica per il centrosud (senza Roma, insomma) e bisogna riuscire a incastrare le disponibilità del rocker del New Jersey che, secondo i rumors, dovrebbe tornare in Europa quando avrà 74 anni, a quarant’anni dall’uscita di «Born to run», per esibirsi a Napoli, Milano, Londra, Manchester, Sunderland (ancora Inghilterra), Nimega in Olanda, Lione e per tre date in Spagna.

Per ora, però, non c’è nulla di confermato, tranne il piacere di Bruce di tornare nella terra dei suoi avi. Il 25 luglio, intanto, lo attendono 70.000 spettatori, 8.000 si dice da fuori i confini nazionali, sul prato della Gerascia a Monza: dimenticate le polemiche per il silenzio sull’alluvione in Romagna nella data di debutto a Ferrara.

 

Hanno chiesto di potersi esibire al Maradona anche i due re del rap newpolitano, Geolier, il re Mida della scena nazionale, titolare del disco più venduto nel primo semestre del 2023 («Il coraggio dei bambini - Atto II») e proiettato verso un uguale piazzamento a fine anno; e Luchè, passato dai seminali Co’Sang a una fortunata carriera solista. Al momento i due prevedono di esibirsi separatamente, ma il rapporto tra loro è così solido da aver iniziato un lavoro a quattro mani: non si sa mai. Tra le ipotesi sul terreno c’è anche uno show, con palco davanti a una curva, di Peppe Iodice, che intanto ha archiviato le sue «Peppy night» su Canale 21 e si prepara a sbarcare su Raidue con uno spettacolo sulle escape room, «Liberi tutti», diviso con Bianca Guaccero e i Gemelli di Guidonia: «Me lo hanno proposto in passato e ora per l’anno prossimo, ma lo stadio è per i cantanti che fanno i concerti... Io, al massimo, posso fare il masto di festa. Comunque staremo a vedere». 

Video

Anche perché il Diego Armando Maradona ha dei costi importanti: il 10% lordo dell’incasso, contro un minimo garantito di appena 60.000 euro. Poi servono due polizze fideiussorie, la copertura del campo e della pista di atletica... Insomma tanti bei soldini. Però a Tiziano Ferro è andata bene nonostante la concomitanza con Vasco Rossi a Salerno, Ricciardi non ci ha rimesso e l’effetto Coldplay continua: le immagini di Chris Martin che canta «Napule è» stanno facendo il giro del mondo. Insomma, anche dopo il prossimo campionato, ci vedremo al Dam. Possibilmente con il quarto scudetto sulla maglia e nel cuore. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA