Aerospazio, Carrino: «Campania pronta a vincere la sfida dell’urban air mobility»

Il pesidente del Dac è intervenuto al Wmd meet illustrando il Piano nazionale per l’aeronautica civile per sostenere i distretti aerospaziali

Luigi Carrino, presidente del Dac
Luigi Carrino, presidente del Dac
Venerdì 12 Gennaio 2024, 13:10 - Ultimo agg. 13:20
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​«Il Distretto Aerospaziale della Campania è pronto a vincere le sfide del futuro a partire da quelle dell’urban air mobility, della cybersecurity nel settore dell’aerospazio e dello sviluppo di nuovi materiali e nuove tecnologie per aerei ipersonici. Stiamo lavorando a un prototipo volante da tre metri che potrà trasportare quattro persone e che sarà sperimentato nell’aeroporto di Pontecagnano e collaboriamo con Enac e Gesac per pianificare quella che sarà la gestione dei collegamenti di questi velivoli; nello stabilimento Leonardo di Pomigliano abbiamo ultimato la completa digitalizzazione della produzione delle fusoliere aeronautiche, una vera rivoluzione di efficienza e tecnologia; puntiamo su innovazione e sviluppo anche nel settore della cybersecurity per rilanciare Industria 4.0 nel settore dell’aerospazio e nella manifattura ad alta tecnologia per la realizzazione di aerei ipersonici che viaggeranno ad una velocità pari a cinque volte quella del suono. Progetti che fanno della nostra realtà un unicum in Italia e in Europa grazie a un sistema di 156 piccole e medie imprese e al supporto delle cinque università campane». E’ la sfida lanciata da Luigi Carrino, presidente del Distretto Aerospaziale della Campania, nel corso del forum “Il futuro dell’aerospazio e il sistema distrettuale campano”, promosso dal Wmd meet, presieduto da Alfonso D’Aria

«Il valore aggiunto della nostra esperienza è rappresentato dalla capacità del modello distrettuale di mettere insieme la grande impresa con le pmi - ha aggiunto Carrino - e di investire in ricerca e sviluppo in modo che possano trasformarsi anche in occupazione per i giovani.

Le Università sono componente fondamentale del distretto. Avere 5 atenei oltre al Cira e al Cnr offre vantaggi indiscussi per la qualità della ricerca che si sviluppa. Ma non basta essere in testa alle classifiche per i corsi di laurea, dobbiamo esserlo anche in termini di produzione di posti di lavoro. In un settore come quello aerospaziale, che rappresenta la colonna vertebrale della manifattura ad alta tecnologia, oggi trovano impiego circa 55mila persone. Se l’Italia vuole incrementare questi livelli bisogna aiutare le imprese a investire nella digitalizzazione e nella capacità di esportazione. I distretti aerospaziali sono fondamentali per il raggiungimento di questi obiettivi. Il prossimo Wmd di Napoli (23-25 maggio 2024 a Città della Scienza), sarà un appuntamento importante per tirare le somme su questi progetti nonché un volano per portare queste esperienze del sistema campano in giro per il mondo». 

 

«Se nel settore spaziale l’Italia è tra i primi quattro esportatori al mondo nel settore dell’aeronautica civile servono investimenti importanti per la produzione di aerei di prossima generazione a bassissimo impatto ambientale, se vogliamo competere con gli altri Paesi evitando di affossare la manifattura del nostro. Più in generale serve un Piano nazionale per l’aeronautica civile che punti a rilanciare lo sviluppo nei distretti aerospaziali. Abbiamo scritto al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso per avviare un tavolo di concertazione che metta insieme le grandi aziende del settore senza privarsi del supporto imprescindibile delle pmi nello sviluppo della pianificazione dei fondi del Pnrr. In nessuna parte del mondo gli investimenti in nuovi prodotti aeronautici sono sostenuti esclusivamente dalle imprese. Gli investimenti a lungo termine - ha concluso il presidente del Dac - devono necessariamente avere il sostegno del pubblico. Mi aspetto che su questo tema la politica batta un colpo».

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