De Luca chiama Renzi: «Noi alleati in una grande coalizione»

Ma Matteo resta prudente

Matteo Renzi con la moglie Agnese Landini
Matteo Renzi con la moglie Agnese Landini
di Dario De Martino
Domenica 3 Dicembre 2023, 09:00 - Ultimo agg. 14:57
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«Matteo, dobbiamo lavorare per una coalizione. Altrimenti lavoriamo per il nulla, mentre gli altri governano l'Italia. Dopo le Europee bisognerà sedersi a un tavolo per costruire una coalizione nella quale devono esserci tutti, da Italia Viva a Calenda, al M5s, al Pd». Dal palco della prima giornata del Riformista, Vincenzo De Luca si rivolge direttamente a Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva oltre che direttore del quotidiano. La sintonia tra i due sembra esserci sempre, soprattutto quando De Luca lancia strali al Pd chiedendogli una visione che tenga presenti anche le imprese e il mondo cattolico. Ma quel clima d'intesa non c'è su tutti i fronti. Renzi non si sbilancia rispetto all'appello di De Luca. D'altronde lo schema proposto da De Luca non è semplice: vedere insieme il leader di Iv e il Movimento 5 Stello in una sola coalizione non è opzione facile. Ma soprattutto, di fronte all'incertezza del momento e con le Europee alle porte, l'ex premier preferisce non sbilanciarsi troppo sugli equilibri locali, in particolare su un territorio complesso come quello campano. Ma non è l'unico punto. 

In apertura della giornata, Renzi risponde alle domande sui sondaggi che vorrebbero Maurizio Landini come leader della sinistra. «Non pensavo fossero messi così male», la secca risposta dell'ex sindaco di Firenze. Un tema, invece, sul quale De Luca preferisce non intervenire. Interpellato per due volte sul sondaggio, ha sempre sviato la domanda. Non c'era la volontà, evidentemente, di aprire un altro fronte di scontro anche con il segretario della Cgil da parte del governatore campano. Invece, un punto sul quale De Luca risponde, è quello su una coalizione larga, come quella da lui proposta a livello nazionale, anche sul piano regionale: «Sicuramente è possibile, l'importante è darsi un programma coerente». Inoltre aggiunge parole quasi al miele per il Movimento 5 Stelle: «Registra una fase di evoluzione dopo l'iniziale infantilismo politico». Parole che fanno il paio con la mano tesa pochi giorni fa a Giuseppe Conte che, guarda caso, nel corso della sua visita napoletana non rispose alla domanda sul terzo mandato di De Luca. 

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L'occasione è stata appunto la prima giornata del Riformista. «Siamo contenti di essere a Napoli, anche perché Napoli è la casa del Riformista», ha detto Renzi prima dell'inizio dei lavori. «Un giorno di dibattiti su economia, Europa, violenza sulle donne, intelligenza artificiale e naturalmente ci aspettiamo il pirotecnico show di tutte le istituzioni», ha sottolineato Renzi. Nel corso della giornata sono intervenuti, tra gli altri, l'ex presidente di Confindustria Antonio D'Amato, il presidente di Federacciai Antonio Gozzi, la presidente Ance Federica Brancaccio, l'avvocato Lucia Annibali, il professor Matteo Flora e la professoressa Ermelinda Campani. Nel corso della seconda parte della giornata c'è stata anche l'intervista di Claudia Fusani al sindaco Gaetano Manfredi. «Non sappiamo ancora cosa del Pnrr è stato tagliato a Napoli.

Il ministro Fitto ha detto che laddove un progetto non fosse coperto dal Pnrr, verrà realizzato con altri fondi. Io ho molte perplessità che si possa fare». Manfredi ha riferito che i tre progetti per lui intoccabili sono: le Vele di Scampia, Taverna del Ferro, e i Bipiani di Ponticelli. Ancora sul piano di ripresa e resilienza, il primo cittadino aggiunge: «L'idea dell'Europa era di destinare al Sud molto più del 40 per cento e dunque adesso se non si rispetta nemmeno il 40 per cento significa che alla fine è davvero una fregatura per il Mezzogiorno». 

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