Sanità, De Luca contro tutti: «Italia sull'orlo del disastro»

«I tre miliardi stanziati dal governo per la riduzione delle liste di attesa sono una grande palla»

«Sanità sull'orlo del disastro»
«Sanità sull'orlo del disastro»
Venerdì 5 Gennaio 2024, 16:33 - Ultimo agg. 6 Gennaio, 07:03
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«La sanità pubblica nel nostro Paese è sull'orlo del disastro. Le prestazioni private dai cittadini ammontano a 40 miliardi di euro. I tre miliardi stanziati dal governo per la riduzione delle liste di attesa sono una grande palla. Il problema è che c'è una grande carenza drammatica di personale». Lo ha denunciato il presidente della giunta della Campania, Vincenzo De Luca, che nel corso dell'incontro social del venerdì ha proposto di utiizzare da subito i giovani medici con contratti a tempo indeterminato e di aumentare di mille euro gli stipendi dei medici del pronto soccorso, consentendo loro di andare prima in pensione.

Intanto in Campania si procederà allo scorrimento delle graduatorie e poi si potrebbe indire un concorso unico (con tutte le Asl e le aziende ospedaliere regionali) per il settore dell'emergenza.

Nel frattempo in Campania «si sta procedendo alla stabilizzazioni dei dipendenti». Ci sarà a breve la stabilizzazione di circa 90 dipendenti che però «vanno a coprire quelli che vanno in pensione».

«Noi siamo tra gli ultimi Paesi per i fondi stanziati per la sanità», ha detto ancora ritenendo che «con queste risorse la sanità è destinata al disastro». «In tutta Italia c'è una emergenza drammatica legata alle liste di attesa e ai pronto soccorso ma in Campania stiamo facendo dei miracoli», ha aggiunto il governatore ricordando che «ci sono diecimila dipendenti in meno».

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«Risponderemo colpo su colpo a quelli che fanno sciacallaggio persino sulla sanità», ha osservato ricordando che «la mobilità passiva è stata ridotta di circa 80 miioni». «Noi dobbiamo fare sulla sanità un'operazione verità - ha concluso - ma intanto cacciate i soldi. Verdemo se in Campania arriveranno le stesse risorse medie destinate ad altre regioni».

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