Fondi Ue per il Sud, De Luca risponde a Fitto: «Noi non molliamo»

Il governatore: «Siamo come i mastini quando azzannano un polpaccio»

I ministri Raffaele Fitto e Antonio Tajani
I ministri Raffaele Fitto e Antonio Tajani
di Dario De Martino e Adolfo Pappalardo
Venerdì 15 Marzo 2024, 23:28 - Ultimo agg. 16 Marzo, 09:05
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Si augura che «l’intesa si trovi presto». Poi parla di «giorni o mesi». Dice che «gli scontri si fanno in due», ma una stoccata a Vincenzo De Luca la manda. E poi sostiene che «dare le risorse alle Regioni è una scelta del Governo e non un obbligo». Eccolo, in pochissime parole, l’intervento in videoconferenza del ministro Raffaele Fitto rispetto al nodo annoso dei fondi Sviluppo e Coesione. Nel corso di un’iniziativa della Cgil, ieri mattina a Napoli, Fitto fa notare come i problemi ci siano solo con la Campania: «Abbiamo definito un percorso con 17 Regioni e lo stiamo definendo con le altre. Il nostro approccio è sempre lo stesso». Ed ecco la parte più attesa, quella sui tempi: «Mi auguro che nei prossimi giorni e mesi si definisca, anche con le quattro regioni che mancano e con cui stiamo lavorando, l'intesa che porti a un accordo». La parola «mesi» non avrà fatto piacere a De Luca. I toni di Fitto sono, però, molto diversi da quelli del governatore ed è lui stesso a rimarcarlo: «Non mi permetterei mai di utilizzare espressioni offensive nei confronti di chiunque, figuriamoci delle istituzioni». Poi aggiunge: «Gli scontri si fanno in due e a me non interessa fare questo». Una stoccata però la manda: «Forse ha interesse a farlo chi vuole evitare di parlare del merito delle questioni».

Ma dall’altro versante, almeno ieri, non si registrano repliche dure. Anzi. Il governatore De Luca nella sua consueta diretta social del venerdì evita attacchi frontali contro il ministro Fitto. Ma avverte, come è nel suo stile, rispetto al riparto dei fondi Fsc: «Noi siamo come i mastini napoletani quando azzannano un polpaccio non lo mollano più. Occhio!», dice tra un paio di risate compiaciute. Poi aggiunge: «Siamo dovuti arrivare al tribunale amministrativo per sentire affermare un principio di correttezza amministrativa ovvio, e cioè il principio secondo cui una procedura amministrativa non può durare all'infinito, deve avere un termine. Mancano - aggiunge - due settimane ai 45 giorni assegnati dal Tar. Ci auguriamo che entro queste due settimane sia siglato l’accordo di coesione, altrimenti prenderemo altre decisioni, come è ovvio». Mentre stamani alle 11 il governatore incontrerà i sindaci proprio per aggiornarli sulla situazione. 

La replica diretta al Fitto invece arriva da Antonio Misiani e Piero De Luca, rispettivamente, senatore e responsabile Economia del Pd e capogruppo Pd dem in commissione Affari europei alla Camera. «Contrariamente a quanto ha affermato il ministro Fitto, l’assegnazione delle risorse del fondo Sviluppo e Coesione alle Regioni non costituisce una graziosa elargizione del governo, bensì un preciso obbligo previsto dalla legge.

Il ministro - puntualizzano i due parlamentari del Pd - dovrebbe dare mandato agli uffici di definire con urgenza i procedimenti per la conclusione degli Accordi con tutte le Regioni, perché le risorse possano essere concretamente assegnate e possano finalmente partire gli investimenti sui territori».

«Non possiamo trattare le regioni in maniera uguale. Ci sono i divari. Io mi aspettavo che il governo partisse dalle regioni del Sud e non da quelle del Nord per firmare le intese», aggiunge il sindaco di Bari e presidente nazionale dell’Anci Antonio Decaro: «De Luca è stato la testa d’ariete che ci ha permesso di aprire un dialogo col Governo che fino a qualche tempo fa non avevamo», puntualizza. Il primo cittadino si sofferma poi sull’Autonomia differenziata, precisando come l’Anci non partecipa come soggetto istituzionale alle manifestazioni contro il ddl Calderoli: «Non vorrei che qualcuno per evitare di perdere i voti al Sud blocchi l'iter adesso per farlo ripartire dopo le elezioni europee».

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E a proposito di Europee, il sindaco di Bari sarà tra i candidati Dem e ha un fronte di sostegno importante anche a Napoli. Sull’ipotesi di Lucia Annunziata come capolista al Sud dice: «Sarei onorato di accompagnarla in questa campagna elettorale». Tornando ai temi del Sud, dalla Cgil si leva più di una critica al Governo: «Questo Paese non ha politiche industriali», dice Pino Gesmundo, segretario confederale della Cgil che attacca sulla questione Pnrr: «Le risorse non si mettono a terra, i cantieri non si aprono, soprattutto al Sud». Parola al segretario Nicola Ricci: «Una competitività tra Nord e Sud svantaggerebbe la Campania in termini di risorse e investimenti».

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