Manfredi sindaco di Napoli sfida la sua maggioranza: prima il voto, poi il vertice

Il consiglio comunale si riunisce con lo stesso ordine del giorno

Gaetano Manfredi tra i suoi consiglieri di maggioranza
Gaetano Manfredi tra i suoi consiglieri di maggioranza
di Luigi Roano
Venerdì 20 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 21 Ottobre, 09:09
4 Minuti di Lettura

Lunedì si torna in Aula, il Consiglio comunale si riunisce con lo stesso ordine del giorno di martedì quando la maggioranza ha fatto lo sgambetto al sindaco Gaetano Manfredi non presentandosi tra i banchi del palazzone di via Verdi il giorno dopo il bilancio dei due anni di mandato che l'ex rettore ha celebrato nella sala giunta. Un flop doloroso e un chiaro segnale politico al primo cittadino. Lunedì cosa succederà? Gennaro Acampora capogruppo del Pd non nasconde la preoccupazione consapevole che la situazione è tesa però ancora risolvibile perché nessuno ha motivato lo sgambetto con la volontà di lasciare la maggioranza. I consiglieri - questo il senso del flop - vorrebbero una maggiore considerazione e condivisione delle decisioni che prende il sindaci insieme alla giunta. Una ferita apertasi proprio il giorno in cui Manfredi ha rivendicato i primi due anni di lavoro a Palazzo San Giacomo. «Io lavoro affinché lunedì si votino le delibere all'ordine del giorno che sono molto importanti penso per esempio a quella sulle cedole per i libri. Noi dobbiamo fare le cose utili per la città» racconta Acampora il quale però lancia un appello ai suoi collegi consiglieri: «Dobbiamo stae attenti ed essere presenti perché Napoli e il bene dei cittadini viene prima di tutto. Faccio un appello ai miei colleghi: lunedì dobbiamo essere tutti presenti ci sono molti atti utili ai nostri concittadini che devono essere votati». Acampora un po' di preoccupazione sulla tenuta della maggioranza lunedì ce l'ha e non la nasconde. Così come non nasconde che un tagliando politico alla maggioranza dopo due anni va fatto allo stesso modo con il quale Manfredi ha fatto il bilancio della giunta. Ma è difficile, molto difficile che si possa fare una riunione prima del Consiglio comunale. Per due motivi, il primo e più importante è che il sindaco vuole una prova di fedeltà. Il secondo è che ha incontrato e sentito qualche esponente della maggioranza e ha fatto trapelare che prima si vota poi si fa la verifica politica. Manfredi, nella sostanza, non vuole stare sotto ricatto di nessuno e vuole che tutto questo non sia retroscena dei giornali ma un fatto pubblico di qui l'urgenza di andare in Consiglio comunale cioè l'Assemblea cittadina. Si dovrà votare lunedì la questione delle cedole librarie per manlevare le famiglie più fragili ma anche il bilancio consolidato vale adire quello del Comune e di tutte le aziende di Palazzo San Giacomo. 

Un caso politico che ha al centro la madre di tutte le battaglie: «Coinvolgere maggiormente i consiglieri nelle decisioni che prende l'esecutivo di Palazzo San Giacomo».

Ma la sensazione è che Manfredi voglia mettere i consiglieri e la sua maggioranza di fronte alle loro responsabilità prima di arrivare a questo punto. «Sono convinto - conclude Acampora - che una verifica politica sia utile per appianare delle divergenze che ci sono e sono convinto che non sarà difficile ritrovare l'armonia». 

Video

Ancora più determinato è Sergio D'Angelo che in Consiglio rappresenta la sinistra. D'Angelo ha scritto al sindaco, all'assessore Teresa Armato che ha la delega ai rapporti con l'Aula e a tutta la maggioranza: «Non abbiamo condiviso - scrive - la non partecipazione alla seduta, ma condividiamo il disagio dei consiglieri in più modi manifestato, poi penso che sarebbe stato opportuno convocare la maggioranza». L'esponente della Sinistra è netto: «Carissimi colleghi, tutti noi sappiamo del disagio di una parte sempre più consistente della maggioranza che ha in più di un'occasione evidenziato difficoltà di rapporto con l'amministrazione». E ancora: «Ho atteso che venisse convocata la maggioranza per discuterne, come sarebbe auspicabile fare in queste situazioni. Nel frattempo però si è reso necessario riconvocare il consiglio per il 23. Per quali motivi fin qui nessuno si è posto il problema di verificare preventivamente lo stato di salute della maggioranza?». Un interrogativo che per D'Angelo apre scenari complessi: «Si ritiene forse che la responsabilità di un secondo eventuale flop sia da addebitarsi esclusivamente a chi ha deciso, dopo averlo segnalato in vari altri modi, di astenersi dai lavori del consiglio? Mi permetto di dubitare di questa tesi e chiedo a tutti voi di condividere le ragioni e la necessità di richiedere un urgente convocazione della maggioranza». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA