Manifesti contro il governo Meloni, De Luca sotto accusa

Nuovo duello sui fondi, il centrodestra: «Propaganda con le risorse pubbliche»

Manifesti anti-Meloni, De Luca sotto accusa
Manifesti anti-Meloni, De Luca sotto accusa
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 26 Febbraio 2024, 22:59 - Ultimo agg. 27 Febbraio, 16:02
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Il claim dei manifesti è contro il governo Meloni. Ma non è questo il punto: lo sfondo blu e il logo sono quelli di palazzo Santa Lucia che ha pianificato e pagato la campagna di comunicazione in tutta la regione. A cominciare dai capoluoghi. Ieri a Salerno e ad Avellino, da oggi a Napoli e nelle altre province. Abbastanza per far scatenare il centrodestra e gettare, quindi, benzina sul fuoco delle polemiche degli ultimi giorni. Lo scontro tra Vincenzo De Luca e il governo, quindi, rimane sempre altissimo a causa del riparto dei fondi Fsc non ancora formalizzato da parte del ministero della Coesione retto da Raffaele Fitto

Prima la manifestazione di Roma di metà mese, poi gli attacchi e di questi giorni, e ora la campagna di comunicazione con 4 mila manifesti, 200 panel alle fermate dei bus, 100 della grandezza 6 per 3 e un’installazione luminosa di fronte al Maschio Angioino. Campagna dal 20 febbraio al 31 marzo in tutta la regione, secondo una delibera del 9 febbraio, che ha stanziato circa 150mila euro dei fondi destinati per la comunicazione istituzionale. Per questo il centrodestra in consiglio regionale formalizza un’interrogazione al fine di chiedere conto della spesa. 

«Il governo Meloni tradisce il Sud» è il testo a caratteri cubitali che si legge. Poi nello stesso manifesto vengono elencate una serie di richieste che non sarebbero state accolte dall’esecutivo. In particolare, si denuncia «il blocco da un anno e mezzo dei fondi per il Sud, dei fondi per la cultura»; «dei fondi per le strade e i Campi Flegrei». E si evidenzia la situazione dei Comuni che - a causa della mancanza di risorse - «sono avviati verso il dissesto». Polemica nota che ha visto già un match diretto tra l’ex sindaco di Salerno e la premier Giorgia Meloni

«I manifesti sono stati realizzati con i fondi istituzionali della comunicazione della Regione», spiegano subito da palazzo Santa Lucia, mentre parte il fuoco di fila del centrodestra. Per questo i gruppi consiliari d’opposizione in Consiglio regionale hanno presentato ieri un’interrogazione urgente «sull’utilizzo distorto dei fondi della comunicazione da parte del presidente Vincenzo De Luca». L’annuncia Stefano Caldoro, capo dell’opposizione: «Con il simbolo della Regione si utilizza la comunicazione istituzionale per finalità di lotta politica, attraverso una massiccia diffusione pubblicitaria, con conseguente spreco di risorse pubbliche.

I consiglieri regionali invieranno la documentazione agli organi di controllo amministrativo e contabili affinché si faccia luce sull’utilizzo di queste risorse», attacca l’ex governatore. 

Chiede invece un intervento della Corte dei Conti l’eurodeputato di Forza Italia Fulvio Martusciello. «È doveroso accertare se sono stati impiegati i fondi Fers sulla comunicazione i quali vanno destinati, come disciplinato dallo stesso documento sulla strategia della comunicazione approvato dalla Regione Campania, per finalità totalmente differenti. Gli spazi per le affissioni - sostiene l’eurodeputato - sono stati prenotati con largo anticipo a riprova di un attacco al governo di centrodestra programmato da tempo. De Luca, per i manifesti politici, si metta le mani in tasca ed usi i soldi propri». 

Ma sul piede di guerra, tutti contro il governatore, sono in particolare Fdi e Lega. «La deriva di De Luca è inarrestabile: utilizza fondi pubblici per commissionare manifesti che attaccano il governo guidato da Giorgia Meloni, utilizzando anche il logo della Regione. Chiediamo a chi di dovere interventi immediati per garantire che le risorse dei contribuenti non vengano utilizzate per scopi di propaganda personale», afferma Michele Schiano Di Visconti, deputato e coordinatore provinciale di Fdi

 «Da De Luca ennesima prova di indecenza: attraverso i mezzi, e con l'impiego di risorse pubbliche, il presidente della Regione promuove una comunicazione vile e distorta, ponendo frontalmente l’istituzione campana contro il governo nazionale, dando l’ennesima prova di indecenza ed inaffidabilità istituzionale», rincara invece il senatore di Fdi Sergio Rastrelli

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Sulla stessa linea anche il partito di Matteo Salvini. «Stampare e affiggere per tutta la Campania diversi manifesti, tutti con il logo della Regione in bellavista, contro una situazione disastrosa di cui De Luca è l’unico e solo responsabile, è uno schiaffo ai nostri concittadini che vorrebbero poter vedere quegli stessi soldi pubblici spesi in servizi, infrastrutture che mancano e pronto soccorso in affanno. Una vergogna su cui De Luca dovrebbe avere quantomeno il coraggio di metterci la sua faccia e anche il simbolo del suo Pd», attacca il deputato campano della Lega Gianpiero Zinzi. Entra nel merito invece Severino Nappi, capogruppo della Lega in consiglio regionale. «Sui manifesti comparsi con il logo della Regione si contesta al governo la chiusura dei pronto soccorso. Siamo al paradosso, si vergogni! I pronto soccorso, a cominciare da quello dell’ospedale di Boscotrecase, li ha chiusi - attacca - proprio il governatore della Campania, e non intende riaprirli». 

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