Pd Campania, braccio di ferro su mille tesserati: spunta la sanatoria

Il pasticcio delle adesioni solo online, documento dei militanti: «Inaccettabile»

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di Adolfo Pappalardo
Domenica 21 Gennaio 2024, 23:52 - Ultimo agg. 22 Gennaio, 17:55
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«Discriminazione umiliante e immotivata verso la terza Federazione del Paese. Ora vogliamo delle risposte». È il passaggio più duro del documento che, in queste ore, stanno firmando tutti i segretari dei circolo dem napoletani e indirizzato alla segretaria Schlein. Rivolta che parte dalla base e sottoscritta dai dirigenti senza guardare alla loro appartenenza congressuale: al gruppo della segreteria o dello sconfitto Bonaccini, per capirci. O sollecitata, stavolta, da ras e capibastone. 

È la risposta al provvedimento dell’altro giorno in cui i vertici nazionali hanno deciso di bloccare, solo per la Campania, il tesseramento on-line. Senza che ci fossero allarmi di tesseramenti anomali o pacchetti di iscrizioni acquistati in blocco. Insomma il Pd è stato bravissimo anche stavolta: riesce a creare un problema anche se non ve ne sono i presupposti.

A dirlo sono i numeri delle iscrizioni dem a Napoli: appena un migliaio di tessere formalizzate tra il primo e il 18 gennaio, giorno della missiva in cui si intimava di bloccare tutto. Un migliaio di iscrizioni appena nei circoli che si aggiungono alle tremila on line fatte alla data del 31 dicembre. Poche? Molte? Per dare un’idea: l’anno passato eravamo a circa 7mila. Insomma il problema, se proprio problema doveva esserci, era il calo enorme da un anno all’altro. 

E invece ecco la lettera ai campani che ha bloccato il tesseramento nei circoli che è stata vissuta come uno schiaffo in pieno volto. L’ultimo della serie. Tanto da risvegliare richieste per ora sopite: il congresso regionale su cui, dopo molte tensioni, era calato l’oblio. «Può il più grande partito del centrosinistra italiano, come il Pd, alla vigilia di un importantissimo appuntamento elettorale come quello delle elezioni europee, non avere un proprio organismo eletto democraticamente? Il Partito regionale deve essere dotato di organismi eletti! Diciamo basta al commissariamento!», scrivono riferendosi al senatore Antonio Misiani spedito, quasi un anno fa, a Napoli all’indomani dell’elezione della Schlein per guidare il gruppo campano dopo lo scandalo del tesseramento gonfiato a Caserta. Tra le righe anche una risposta a chi ha deciso di far incrociare la questione dell’arresto di Nicola Oddati con il partito napoletano. Un sillogismo fatto trapelare da Roma ma che manda su tutte le furie i militanti napoletani: perché Oddati, a prescindere dall’inchiesta, negli ultimi anni è stato un dirigente di primo piano del partito ma a livello nazionale (in segreteria nazionale con Zingaretti e con il successore Enrico Letta) e, dicono, non c’entra con il Pd napoletano. 

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Esploso il caso ora si cerca di buttare acqua sul fuoco per evitare altre tensioni all’ombra del Vesuvio. Aggiornamento a domani per un incontro tra il commissario Misiani e i segretari provinciali. Animi già tesi perché sabato era stata annunciata una nuova lettera da Roma per sanare la pace. Una sorta di chiarimento per dire che non c’era alcun atteggiamento vessatorio o discriminatorio contro i campani. Lettera ovviamente mai vergata. 

E si arriva a domani con il commissario Misiani, in evidente difficoltà, costretto ora a dover dirimere la questione e, soprattutto, dover calmierare gli animi. 

L’unico modo è quello di dare il via libera alle tessere nei circoli formalizzate nei circoli nei primi 18 giorni dell’anno. Come peraltro formalizzato sempre dal responsabile dell’organizzazione Igor Taruffi con una lettera del 21 dicembre, appena un mese prima della marcia indietro: «Per garantire la regolarità e la trasparenza delle procedure, vi comunico di aver prorogato l’iscrizione al Pd presso le strutture territoriali per l’anno 2023 fino al 31 gennaio 2024». Poi giovedì la marcia indietro solo per la Campania che ha scatenato tensioni e veleni. Non solo: all’orizzonte una mannaia per quel circa un migliaio di iscritti (il numero preciso si saprà a breve dopo il caricamento della piattaforma nazionale) che si era recato nei circoli, come prevedevano le norme. A questo però c’è solo da innestare una marcia indietro.

Come? Chiudere la faccenda e dando il via libera, senza se e senza ma, a chi è andato nei circoli. Spesso anziani che non hanno il codice di una carta di credito per fare pagamenti on line. «Alla fine per una scelta per una scelta, incomprensibile e immotivata, il Pd napoletano e campano sono finiti sui media di nuovo - scrivono sempre i segretari di circolo - per un tesseramento, privo di anomalie. A quanto pare, qualcuno piace farci e farsi del male!». 

Appunto. 

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