Pd-M5S, Manfredi rilancia: «Napoli modello nazionale»

L'abbraccio con Fico e due chiacchiere davanti a un caffè

Il sindaco Gaetano Manfredi
Il sindaco Gaetano Manfredi
di Dario De Martino
Sabato 4 Novembre 2023, 09:00
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«Napoli può rappresentare un riferimento nazionale. Da qui deve partire una proposta unitaria per l'area progressista». Parla da leader nazionale Gaetano Manfredi all'assemblea del Psdi. Accanto a lui c'è, tra gli altri, Roberto Fico. Ma il fronte è molto ampio. C'è il capogruppo del Pd in consiglio comunale Gennaro Acampora, il deputato dell'alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, il sindaco di Bacoli espressione della sua esperienza civica Josi Della Ragione. E la voce, per una volta, è comune. Unire, partendo da Napoli, il fronte progressista per combattere un centrodestra a trazione nordista: questo, in una frase, il senso di gran parte degli interventi. A mettere tutti allo stesso tavolo è il consigliere comunale di Napoli Nino Simeone in occasione di un evento pubblico organizzato dal partito socialdemocratico.

Oltre 200 persone nella sala del consiglio comunale di Napoli, raramente così gremita. Il tempaccio, però, non ha frenato una voglia di partecipazione che negli ultimi tempi raramente la politica è capace di rintracciare. Dibattito lungo, interventi sullo stato della politica nazionale e sul ruolo di Napoli. Temi concreti. Il convitato di pietra, però, è sempre lui: Vincenzo De Luca. Non viene mai citato, ma i discorsi sull'unità del fronte di centrosinistra, almeno in Campania, hanno senso fino a un certo punto se non si fanno i conti col governatore. Osteggiato dal M5S e pure da una parte del suo partito, ma con gran voglia di voler continuare a svolgere un ruolo da protagonista nella politica regionale e non solo. Obiettivo della giornata, però, è ragionare sulle possibilità di un fronte compatto, e perciò si evita di toccare il tasto dolente. Sollecitato sul tema dei personalismi, però, Roberto Fico si lascia andare: «Sono il male della politica.

Dobbiamo fare squadra, così si isolano i personalismi che non servono a nessuno». Rispetto al dibattito interno al Pd di queste settimane, Manfredi commenta: «Dobbiamo parlare di temi, dei problemi delle persone e della nostra proposta». 

L'incontro tra attivisti e cittadini organizzato dal Psdi è iniziato intorno alle 16. Alle 17 il via all'incontro pubblico con gli ospiti politici. Prima per Fico e Manfredi c'è stato il tempo di salutarsi con un affettuoso abbraccio e scambiare due chiacchiere davanti a un caffè nella buvette del consiglio comunale. Il rapporto tra i due, come già altre volte dimostrato, è di grande cordialità. E il clima d'intesa, su molti temi, si respira tra tutti i partecipati. No all'autonomia differenziata, no alla Zes unica, sì al salario minimo e concordia sui danni causati dalla stretta al reddito di cittadinanza: eccoli i temi che accomunano. «C'è un governo di destra che privilegia il Nord. È fondamentale avere un'offerta politica progressista che faccia rispettare i diritti del Sud, altrimenti i divari aumenteranno - arringa Manfredi tra gli applausi - Napoli è sempre stato un grande laboratorio che preannuncia le tendenze politiche nazionali e sono convinto che sarà così anche stavolta». Per Fico «la buona politica si fa a partire dal territorio. Dobbiamo fare autocritica: sprechiamo troppo tempo in discussioni interne diventando autoreferenziali. Bisogna ripartire da una politica autorevole e dalla partecipazione attiva. Così si può costruire un progetto progressista unitario a partire da Napoli». «Il sindaco Manfredi - l'intervento di Borrelli - è la dimostrazione che quando il centrosinistra è unito vince». Per Acampora: «dal modello Napoli, che ha visto l'unione delle forze politiche attorno alla figura di Manfredi, si può creare un'alternativa alla destra». Parola a Della Ragione: «Partendo da Napoli si può dare voce a centrosinistra afono. La delimitazione politica, però, dovrebbe essere più marcata, soprattutto a livello locale». Le conclusioni al padrone di casa Nino Simeone, coordinatore regionale del Psdi: «È la dimostrazione che la politica deve partire dai territori. E da questo modello che può partire una proposta unitaria per il fronte progressista». 

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