Pnrr Napoli, Fitto ci ripensa: salvi i fondi per le periferie

Ok ai progetti per Scampìa e Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio

Le Vele di Scampia
Le Vele di Scampia
di Luigi Roano
Giovedì 12 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 13 Ottobre, 06:39
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Punta sui fatti e sulla concretezza il sindaco Gaetano Manfredi non vuole polemiche né con il governo né con il ministro Raffaele Fitto. Così, quello che viene dalla infinita trattativa tra Enti locali e ministro per tenere dentro il Pnrr i fondi per la rigenerazione delle periferie - i Pui acronimo che sta per Piani urbanistici integrati - è un compromesso che da un lato fa sì che i Comuni e le Città metropolitane in regola con i tempi non perdano il finanziamento Pnrr in modo da non intaccare i Fondi sviluppo e coesione, e dall'altro però il Governo con una norma volante ha inserito nei contratti che gli enti che non rispettano i tempi dovranno pagare di tasca loro i finanziamenti che l'Europa taglierà. A iniziare da Napoli che ha sempre dichiarato di essere in regola con i tempi. In ballo c'è il rilancio di due quartieri sinonimo di inferno metropolitano, Scampìa e Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio. «Abbiamo fatto presente - racconta Manfredi - quella che è la nostra posizione, dicendo che i progetti sono sostanzialmente in linea con le deadline». L'ex ministro e rettore mette il punto esclamativo su Napoli e la sua Città metropolitana dopo la riunione online dei sindaci col ministro Fitto.

«La nostra intenzione - spiega Manfredi - è che i progetti continuino ad essere finanziati dal Pnrr e che ci sia un confronto nel merito: laddove ci sono criticità, che le si affrontino in maniera singola proprio perché il nostro obiettivo comune è dare infrastrutture al Paese, risposte a chi oggi vive in periferie che hanno bisogno di riqualificazione e andare avanti con i cantieri e fare in modo che questi cantieri contribuiscano anche alla crescita del Paese e lavorare insieme».

Manfredi precisa ancora: «Comuni e Governo sono espressione della stessa comunità. Stiamo dalla stessa parte: non ci devono stare contrapposizioni ma solo cooperazione e collaborazione nell'interesse dei cittadini». Manfredi in buona sostanza chiede al Governo di non fare un'erba un fascio, cioè, questo il ragionamento, non si penalizzi Napoli se altrove non hanno rispettano le regole.

Fitto conferma i dubbi sulle capacità degli enti locali e aspetta che la prossima settimana sulla sua scrivania arrivino da parte dei comuni interessati le pratiche chiuse dei progetti Pnrr: «Sui piani urbani integrati - racconta il ministro - per le periferie nonostante dei dati che lasciano obiettivamente intendere criticità enormi e importanti, c'è l'insistenza per lasciare l'intervento all'interno del Pnrr. Io penso che chi punta a rimanere nel Pnrr e non spostarsi su altri programmi, debba avere la possibilità di accettare quello che il governo proporrà in questi casi». Fitto lancia la sfida all'Assemblea Nazionale delle Province italiane all'Aquila, tornando sulla proposta emersa alla cabina di regia per la quale in caso di sanzioni, comuni e altri enti attuatori contribuiranno al pagamento e finanzieranno gli interventi non ammessi al piano. «Un articolo di legge che responsabilizza tutti - spiega - perché sarebbe singolare insistere perché rimanga un intervento nel Pnrr e tra un anno o due magari trovare giustificazioni e scaricare la responsabilità sul governo». Fitto ricorda che l'obiettivo passa «dal realizzare per intero almeno un Pui in ognuna delle 14 città metropolitane. «Tutti i miei interlocutori sono molto orientati e positivi su questo, io temo che non sia così stiamo passando a una verifica sulla tempistica». 

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L'Anci con il presidente Antonio Decaro già nella serata di martedì ha accettato la sfida di Fitto. «Abbiamo avuto una notizia positiva - dice Decaro - e cioè che il governo ha accolto le nostre pressanti richieste e rivisto la propria decisione sui Pui. Tutti i sindaci presenti hanno confermato che, come risulta anche dalle verifiche dell'Anci, non ci sono ritardi, i progetti stanno procedendo nei tempi stabiliti e dunque rimarranno sotto la copertura del Pnrr. Se il governo riterrà di varare una norma che introduce l'obbligo di coprire con fondi propri progetti eventualmente non completati in tempo e quindi non finanziati dall'Europa, il ministro Fitto ha ovviamente garantito che questa norma varrà per tutti i soggetti attuatori del Pnrr e non solo per gli amministratori comunali». 

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