Pochi fondi, il Comune di Napoli non paga il condominio

Pochi fondi, il Comune di Napoli non paga il condominio
di Paolo Barbuto
Martedì 7 Gennaio 2020, 07:30 - Ultimo agg. 12:47
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A via Toledo il Comune possiede diverse proprietà all'interno dello storico palazzo Cavalcanti: in uno degli appartamenti, quello al piano ammezzato, di 700 metri quadri, ci sono gli uffici della Casa del Cinema. Il progetto è decollato nel 2018 ma già da tempo quelle sale erano a disposizione dei cineasti che avevano bisogno di un appoggio a Napoli. Lì dentro vengono ospitate le produzioni più importanti per la città, dall'Amica Geniale ai Bastardi di Pizzofalcone a Gomorra a tutte le altre opere, grandi e piccine, che portano Napoli in vetrina.

A Palazzo Cavalcanti, oltre alla sede della casa del Cinema, c'è anche un amministratore disperato che rincorre da anni Palazzo San Giacomo perché il Comune non paga le quote del condominio: «Al 31 dicembre del 2019 il debito è prossimo ai 40mila euro, non so più cosa fare», dice Marco Abbate, l'amministratore di quel palazzo, appunto.

Nelle stesse condizioni ci sono centinaia di altri amministratori in città e anche in provincia perché il Comune è uno di quei condòmini che nessuno vorrebbe avere nel proprio stabile, uno di quelli che non ha nessuna voglia di pagare e mette in crisi la gestione di tutto l'edificio. Nello specifico, secondo un documento presentato proprio da Palazzo San Giacomo solo dal 2017 ad oggi si sarebbero accumulati debiti fuori bilancio per un totale prossimo ai 900mila euro (il dettaglio lo leggete nel grafico in cima a questa stessa pagina).

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Ma cosa è accaduto? Perché il Comune non paga il condominio? La vicenda è complessa ed è ben raccontata nella deliberazione numero 647 della giunta partenopea con la quale, in tutta fretta, il 30 di dicembre, sono stati pescati un po' di denari nel bilancio per far fronte al poderoso debito.

Sappiate che fino al 2014 non era previsto uno stanziamento di bilancio per pagare le quote condominiali nei circa 250 edifici presso i quali il Comune detiene proprietà e appartamenti così, spiegano gli attuali assessori, ancora oggi arrivano decreti ingiuntivi e richieste di pagamenti arretrati per antiche pendenze.

Poi, finalmente, l'amministrazione napoletana ha scoperto che esistono le quote condominiali e, dal 2014 al 2016, sono state previste apposite voci di spesa nei bilanci per far fronte alle richieste degli amministratori dei palazzi. Ma, chissà perché, dal 2017 il denaro necessario è nuovamente sparito dal bilancio generando il debito del quale abbiamo già detto.

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Nel 2019, però, qualcuno s'è ricordato che c'erano da pagare centinaia di quote condominiali e ha provato a inserire in bilancio una voce per ottenere il denaro necessario a quelle esigenze. Sono stati messi da parte 400mila euro ma già si sapeva che sarebbero stati insufficienti, largamente insufficienti. Così nel penultimo giorno del 2019 assessori e sindaco si sono riuniti in tutta fretta, hanno dato un'occhiata ai documenti predisposti dalla Napoli Servizi che ha recuperato tutte le note di pagamento, e hanno scoperto che serviva molto di più dei 400mila euro previsti. Cerca e ricerca, sono stati trovati altri 600mila euro che hanno portato la quota complessiva a un milione di euro. Si tratta di una somma «inferiore alla proiezione di spesa, ma indispensabile per continuare a liquidare gli oneri correnti», scrive l'assessore al patrimonio, Alessandra Clemente, nel documento che ha sottoposto alla giunta.

Insomma, una parte di quei soldi è stata trovata, ma non è sufficiente a far fronte all'intera massa debitoria nei confronti dei condomini presso i quali il Comune detiene proprietà immobiliari.

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Cosa succede quando il Comune non paga? Lo racconta con amarezza l'amministratore di Palazzo Cavalcanti il quale s'è insediato un paio di anni fa e ha trovato mancati versamenti da parte del Comune per 80mila euro: «Una parte è stata versata, però», sottolinea Abbate. Il fatto è che per avere un po' di quel denaro è stato necessario presentare un'ingiunzione a Palazzo San Giacomo che poi, dopo aver coperto una porzione del debito ha chiesto di evitare azioni del genere in futuro: «Ma nel frattempo, il Comune ha smesso ancora di pagare. Ho fatto i conti al 31 dicembre del 2019 e ho individuato in 40mila euro il debito del Comune nei confronti del nostro condominio: significa che non possiamo pagare i fornitori, la corrente elettrica, il servizio di custodia. Siamo in ginocchio».

Però in quel palazzo c'è la casa del Cinema, vanto dell'amministrazione arancione, questo è ciò che conta...
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