Stadio Maradona, Manfredi chiama De Laurentiis: «Lavoriamo al rilancio»

Dopo le raffiche di vento che hanno scoperchiato piccoli pezzi della copertura del Maradona

Gaetano Manfredi e Aurelio De Laurentiis
Gaetano Manfredi e Aurelio De Laurentiis
di Luigi Roano
Martedì 19 Dicembre 2023, 11:21 - Ultimo agg. 11:22
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Le raffiche di vento che hanno scoperchiato piccoli pezzi della copertura del Maradona hanno rinfocolato il dibattito sulla struttura di Fuorigrotta. E di conseguenza il botta e risposta tra il Comune e la Ssc Napoli di patron Aurelio De Laurentiis. Lo stadio va migliorato e su questo non ci sono dubbi, ne è consapevole il sindaco Gaetano Manfredi e lo stesso De Laurentiis. Il punto è chi mette i soldi e quali saranno le regole di ingaggio. Può essere venduto il Maradona? Al momento su questi due fronti la situazione è di stallo. In linea teorica ,lo stadio può essere venduto sì la soluzione che piace di più a De Laurentiis, ma i margini politici per questa operazione sono molto ristretti perché è una volontà del sindaci e soprattutto dei Consiglieri comunali. Può essere l'impianto dato in concessione anche per mezzo secolo? Sì è una opzione concreta che però va studiata ma piace molto meno a De Laurentiis. Ed è proprio in questo contesto che Manfredi a margine del Consiglio comunale al Maschio Angioino ha rilanciato la sfida del dialogo al patron: «È chiaro che un intervento allo stadio è necessario. Noi abbiamo stanziato delle risorse per fare interventi di manutenzione necessari e lo facciamo ogni anno, l'anno scorso abbiamo fatto i bagni quest'anno ci sono fondi proprio per la copertura» ribadisce il sindaco. Quello del Maradona è sempre un argomento caldo: «C'è il tema di un grande intervento di ristrutturazione che va affrontato in una logica più ampia perché richiede un investimento di qualche decina di milioni». La conclusione del sindaco è sul Presidente della Ssc Napoli: «Noi siamo sempre disponibili con De Laurentiis se c'è un'offerta economica congrua siamo pronti a discuterla e verificare il modo di realizzarla». De Laurentiis si sta muovendo per recuperare il rapporto con i Consiglieri comunali dopo averli additati come «coloro che non amano Napoli» per avere detto no alla vendita dell'impianto. In questa direzione va il dono del patron agli eletti del popolo, ovvero la maglia azzurra con il tricolore cucito sul petto arrivata ieri negli uffici della presidenza del Consiglio tutte personalizzate. È arrivata a tutti i consiglieri e quindi anche al sindaco tranne che a Nino Simeone. Esponente dello Psdi che ha approfondito con grande attenzione il tema dei debiti della Ssc Napoli verso Palazzo San Giacomo debiti che De Laurentiis ha onorato la scorsa settimana. Simeone è anche presidente della commissione infrastrutture il luogo dove si discute appunto del futuro del Maradona con Simeone che in quella sede non ha mai fatto mancare incitamenti verso il patron a dare più biglietti per le scuole e peri disabili oltre che a mantenere salda la convinzione che lo stadio deve essere pubblico e non privatizzato. Semplice dimenticanza - alla luce del ruolo che l'esponente dello Psdi ricopre sulla vicenda dello stadio - quella di De Laurentiis? Oppure come sostengono i più maliziosi un dispetto? Il consiglieri regolarmente seduto tra i banchi della Sala dei Baroni per i lavori dell'Assemblea cittadina, non è apparso particolarmente turbato, anzi. 

 

In attesa delle delibere propedeutiche al bilancio che arriveranno la prossima settimana in Aula ieri il Consiglio deliberato una serie di variazioni di bilancio per finanziare il Natale a Napoli dal valore di oltre 2 milioni. Ma la giornata è stat incentrata sulle celebrazione della Costituzione che ieri ha compiuto 75. L'occasione per Manfredi per ribadire «che Le ipotesi di autonomia differenziata sembrano contraddire i principi di unitarietà dello Stato e di uguaglianza dei cittadini». Il costituzionalista Sandro Staiano sul cambiamento della Carta ammonisce: «La nostra Costituzione è una sintesi tra tante culture è un compromesso di altissimo livello oggi il nemico della Costituzione è il populismo che non è una connotazione do una sola forza politica ma una mentalità diffusa ed è nella sua natura estraneo alla Costituzione perché essa è un grande compromesso mentre il populismo opera seconda la logica amico o nemico». 

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