Caldoro tra autonomia e macroregioni: «Così si supera la burocrazia»

L'ex governatore rilancia l'idea delle macroregioni contro la «disorganizzazione territoriale»

Stefano Caldoro
Stefano Caldoro
di Dario De Martino
Martedì 4 Luglio 2023, 11:00
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Parla di «disorganizzazione territoriale» e sottolinea di aver preso carta e penna «pur non essendo scrittore o saggista per raccontare nel dettaglio quanto e perché sia urgente avanzare una proposta riformatrice per ammodernare il sistema delle autonomie del Paese». Questi i motivi che hanno spinto Stefano Caldoro a vestire i panni di scrittore per mandare alle stampe “Autonomia, Regionalismo, Macroregione”. Un libro che presenta già nel titolo i temi trattati e che s'incastrano alla perfezione nel dibattito sull'autonomia differenziata. «Sono un amministratore e un politico, ed è di politica che parla questo libro, svelando le criticità incontrate nel far funzionare in maniera efficiente la macchina amministrativa di una Regione, gli ostacoli e le contraddizioni insite nel modello istituzionale regionale, le proposte per rendere funzionale il sistema di governo dei territori», scrive nell'introduzione del libro l'ex governatore. «La mia è una riflessione che parte dalla prassi, dall'esperienza, e che indica delle soluzioni percorribili per risolvere il problema dell'inadeguatezza e della distorsione dell'attuale sistema di organizzazione territoriale del nostro Paese», aggiunge.

La ricetta caldoriana è quella delle macroregioni.

Un'idea che l'attuale capo dell'opposizione in consiglio regionale coltiva da un almeno un decennio. E già nelle prime pagine si nota come il mantra di Caldoro, la ricetta per sistemare una volta per tutte il caos delle autonomie, ma anche il divario Nord-Sud, restino proprio la macroregioni: «Il regionalismo in salsa italiana ha contribuito in maniera determinante ad aumentare lo squilibrio tra il Nord e il Sud del nostro Paese. È necessario avviare un progetto politico che veda l'avvio di intese tra tutte le Regioni del Sud finalizzate all'esercizio unitario delle funzioni di macro-area». L'idea è quella della piena attuazione dell'articolo 117 comma 8 della Costituzione. Una norma che prevede la possibilità di creare agenzie ad hoc per «un governo comune», tra le Regioni, di settori importanti come il ciclo integrato delle acque, della portualità, della logistica, del trasporto, dei rifiuti e delle reti sanitarie. L'altro pilastro della proposta di Caldoro è «un regionalismo a geometria variabile», che sia «in grado di rispondere all'esigenza di una maggiore presenza dello Stato nelle Regioni del Sud e di sostenere le legittime ambizioni del Nord, dove esistono esempi di amministrazioni regionali e locali funzionanti che vanno sostenute e incoraggiate. Il tutto in un contesto di rinnovata e rafforzata unità nazionale». 

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Insomma, l'obiettivo di Caldoro è quello di inserirsi nel dibattito sull'autonomia considerando le posizioni del Nord e quelle del Sud, quelle del centrodestra e del centrosinistra, comunque ragionevoli nei presupposti. Una riforma di sistema disegnata seguendo lo spirito riformista, cui da sempre Caldoro, da socialista, s'ispira: trasformare lo scontro sull'autonomia in dialogo. Anche la prima presentazione del libro è stata organizzata in questo senso. Al dibattito interverranno, infatti, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il governatore della Liguria Giovanni Toti. Il primo amministratore di un Comune, il secondo di una Regione. Il primo alla guida di una giunta di centrosinistra, il secondo di centrodestra. Il primo fascia tricolore della capitale del Sud, il secondo alla guida di una Regione del Nord. Ma «due persone che ragionano sui contenuti e non con posizioni preconcette», sottolinea Caldoro.

Insomma, lo spirito riformista che ritorna. Il libro sarà presentato per la prima volta giovedì a Palazzo Giustiniani a Roma su iniziativa del senatore Antonio Iannone e con la collaborazione dell'Università Mercatorum, il cui rettore Giovanni Cannata ha curato la prefazione. Modererà il dibattito il giornalista Antonio Polito. 

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