De Luca, M5S chiude: «Sì al patto con il Pd ma senza il governatore»

«La nostra posizione sul terzo mandato di De Luca è nota a tutti»

Lo stato maggiore del M5S
Lo stato maggiore del M5S
Mercoledì 25 Ottobre 2023, 07:00
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Nonostante le avances del governatore Vincenzo De Luca a stringere, per le future scadenze elettorali, un'alleanza con l'M5S, i grillini non ne vogliono sapere. Sia chiaro: il governatore parla di patti stabili, in generale, per tutte le prossime scadenze ma l'M5S campano sente puzza di bruciato. Teme, infatti, che quest'alleanza possa essere proposta per De Luca stesso al terzo mandato in Regione. Solo in questo caso è un no secco perché su alleanze modello palazzo San Giacomo non c'è alcun problema. 

«A cosa serve discutere del prossimo candidato alla presidenza della Regione Campania a due anni di distanza dal voto? La nostra posizione sul terzo mandato di De Luca è nota a tutti. Se il governatore ha intenzione di iniziare già adesso la campagna elettorale fa un torto ai campani», incalza subito il consigliere regionale grillino Gennaro Saiello.

Poi aggiunge: «Piuttosto potrebbe utilizzare il tempo a sua disposizione per fornire risposte ai dossier che gli abbiamo presentato, dalle liste d'attesa infinite in sanità alla quarta linea del termovalorizzatore di Acerra, passando per i possibili interventi regionali in favore degli ex percettori del Rdc e delle aziende colpite dalla cancellazione del Superbonus, come hanno fatto altre regioni d'Italia. Il nostro programma lo costruiamo così, con il lavoro che portiamo avanti ogni giorno. Su queste basi un progetto serio e partecipato con le forze progressiste, sul modello Napoli, è possibile anche in Regione».

Sulla tessa rotta la deputata grilina Gilda Sportiello. «Terzo mandato per De Luca? Per noi non è nemmeno un'ipotesi.  Francamente non so nemmeno perché De Luca ci abbia tirato in ballo in questa sua crisi con il suo partito», spiega la parlamentare. «Con il Pd il dialogo è aperto quando ci sono i presupposti: Foggia e Napoli sono sicuramente un esempio. Ma le nostre alleanze - continua - sono sempre fondate sulla condivisione di programmi, di obiettivi: di certo non facciamo alleanze su meri calcoli elettorali». Si tiene lontano da De Luca invece l'ex presidente della Camera Roberto Fico. Che ne approfitta anche per tirarsi fuori come candidato. «In questo momento è una candidatura (di Fico, ndr) che non esiste. A me quello che interessa è costruire sicuramente un'alternativa nel Paese con il Movimento 5 stelle e altre forze progressiste», spiega Fico su Radio Rai 1. Poi apre: «Anche in Campania, sulla scorta di quello che stiamo facendo a Napoli dove abbiamo creato un laboratorio politico con il Pd e altre forze politiche che ha portato all'elezione del nostro Sindaco Gaetano Manfredi. Un'operazione simile secondo me anche nella Regione va fatta».

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Infine, nell'ambito dello scontro durissimo tra De Luca e il Pd di questi giorni, si assiste a una timida reazione del partito ieri durante l'illustrazione degli emendamenti al decreto legge Sud.

«Credo che l'iniziativa di oggi (ieri, ndr), la compattezza dimostrata dai gruppi parlamentari di Camera e Senato, dimostrino quanto il tema del Sud ci stia a cuore, quanto siamo determinati a porlo come una richiesta esplicita al governo. Il centrodestra che anche nel Mezzogiorno ha avuto un anno fa consensi importanti, si sta dimostrando del tutto inadeguato alla necessità di costruire risposte e di costruire una prospettiva di crescita e sviluppo per una generazione», spiega la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, rispondendo al presidente della regione Campania che ha parlato di un Pd «silente» sul Meridione. 

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