14 opere di grande formato, scelte dopo attenta selezione, che attraverso la figura di un bambino riescono a indagare l’animo umano. Sono le tele che Bartolomeo Cristiano espone a Castel dell’Ovo da sabato 18 dicembre: la mostra è intitolata “Nuovo Instabile Equilibrio”. Presentata con il patrocinio del Comune di Napoli e della Regione Campania, l'esposizione è allestita nelle sale delle terrazze.
Dice Cristiano: «Il mio lavoro artistico rappresenta uno squarcio sulla possibilità di affrancarsi dalla potenza dell’egemonia della tecnica nel nostro tempo. La tecnica è calcolo, efficienza funzionale, e non produce orizzonti di senso ma edifica angusti spazi dove il nuovo possibile è dato da più efficienza e più innovazione della merce; in una parola, più consumo”. Il tempo, per l’artista, si azzera e ci immerge in un eterno presente, "un eterno ritorno" che relega l’uomo al rango di un funzionario d’apparato.
I lavori intendono rispondere, così, a una domanda: come riaprirsi, in un’era sotto attacco della tecnica, alla conoscenza del mondo. “Il corpo come originaria conoscenza e apertura al mondo è il tema riproposto nel mio lavoro dal corpo nudo di un fanciullo. È un fanciullo angustiato dall’eccessiva consapevolezza che la forza asfittica della tecnica lo assedia. Nella sua poetica umanità il bimbo si apre al mondo senza veli e infingimenti, cerca di esprimere il senso vero di essere uomo nelle condizioni in cui la vita si manifesta” risponde Cristiano.
Nato a Grumo Nevano, già da adolescente Cristiano coltiva pittura e arte; laureato in Architettura, con esperienza di studi all’estero, è stabilmente a Napoli dall’inizio del percorso universitario. “La mia pittura rivolge un grande interesse alla Transavanguardia: con questa corrente riscopro il piacere della manualità nel dipingere, la bellezza, la necessità del fare arte nel solco della sua tradizione storica, attualizzando strumenti costitutivi come colori, tele e pennelli”.