Al Maschio Angioino, con Valentina Mazza, tutti pazzi per il Kazakistan

Più di trecento ospiti hanno preso parte al vernissage della mostra promossa dal console onorario

Al Maschio Angioino, con Valentina Mazza, tutti pazzi per il Kazakistan
Mercoledì 22 Novembre 2023, 13:18
4 Minuti di Lettura

Più di trecento ospiti nella Cappella Palatina del Maschio Angioino per il vernissage della mostra «I nomadi del Kazakhstan: passato e presente» proveniente dalle collezioni del Museo di Storia di Almaty e promossa dal Console Onorario Valentina Mazza con il coordinamento di Carla Travierso e in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. 

La mostra, che sarà visitabile fino al 13 dicembre, raccoglie collezioni etnografiche comprese tra il XIX ed il XX secolo: si possono quindi ammirare 140 manufatti che evidenziano l'antica cultura, la profonda spiritualità e la raffinata artigianalità del popolo kazako legato indissolubilmente alla natura ed ai territori che abitavano. 

 

L'allestimento spazia dagli splendidi abiti tipici della cultura nomadica, agli arredi interni della yurta, la tenda circolare utilizzata dai nomadi che si poteva smontare e montare in poche ore per spostarsi da un luogo all’altro della steppa, agli oggetti utilizzati per la caccia con l’aquila reale.

Dulcis in fundo i meravigliosi gioielli in argento, metallo al quale il popolo Kazako attribuisce, per le intrinseche caratteristiche e credenze religiose, proprietà taumaturgiche e i tradizionali strumenti musicali, come la dombyra, lo zhetygen e il qobyz attraverso i quali venivano composte emozionanti melodie intrise di profonda spiritualità. 

All’evento organizzato da Valentina Mazza, console onorario del Kazakhstan in Campania e alla presenza di Yerbolat Sembayev Ambasciatore del Kazakhstan in Italia, è intervenuta una folta rappresentanza del Corpo Consolare di Napoli che oltre alla decana Esquía  Rubin De Celis Nunez e il segretario Mariano Bruno con Adele Pignata ha visto tra i presenti i consoli onorari Maria Luisa Cusati, Anna Ceppaluni, Pierfrancesco Valentini con Stefania, Gianluca Eminente, Raffaella d’Errico e Stefano Ducceschi, Francesca Giglio, Maria Grazia Alvarez, Antonio Paone con Giulia. 

Folta anche la lista degli habitué degli happening di arte e cultura, tra cui Carla travierso, Roberta Maione e Gianluigi Oranges, la blogger Maria Russo, la professoressa federiciana Valentina Della Corte, Rossella Ferraro, Generoso di Meo e Ianuaria Piromallo, Mino cuciniello, Alessandra Savastano, Cristiana e Lino Gentile, Flavia e Giovanni Kisslinger, Bianca e Giovanni Ottone, Sandra lotti, Ada Maddaloni e Simona Gallipoli, Maria Pia del Guercio, Valeria e Annalisa Speranza, Gianmaria e Giovanna Brunese, Raffaella Branca, Lidia Gallo, Rossana Caracciolo, Erika de Martino, Doriana D’andria, Alessandra Severino.

Una serata nel segno della cultura e dell'internazionalizzazione a cui non potevano mancare allora anche il rettore dell’Università orientale Roberto Tottoli arrivato con il professore Tommaso Trevisani, docente di società e cultura dell’Asia centrale, i curatori del Museo di Capodimonte Carmine Panico e Carmine Romano, Teresa Fico, Francesca Frendo, Edith e Dino de Martino, Imma Majello, Paola Maione, Roberta Capuano, Maria Iodice, Francesco e Susanna Baratta, Riccardo e Veronica Iorio, Anna Lubrano, Patrizia Docimo, Fernanda e Fabrizia Speranza, Maria Teresa e Renata Monda, Daniela Farone ed Ornella fratta del Soroptimist Napoli Vesuvius, Alessandra Stentardo, Annalaura di Luggo ed Olindo preziosi, Sonia Tamasi, Stefania Santini, Veronica Fusco, Claudia e Flavia Palombo.

«Il Kazakistan – ha spiegato il console Valentina Mazza - crocevia di popoli e culture, situato sull’antica via della seta, è stato la terra di un popolo nomade che è andato errando nella grande steppa fino ai primi decenni del ‘900. La mostra consentirà ai visitatori di conoscere la cultura, le tradizioni e lo stile di vita dei nomadi kazaki e di apprezzare il Paese, oltre che per le sue risorse naturali ed energetiche per cui è universalmente conosciuto, anche per la sua storia e antica cultura»  

«Una mostra – ha concluso Carla Travierso - per scoprire i kazaki, un popolo fiero, discendente dai mongoli, dalle popolazioni turche e dalle commistioni di vari popolazioni che hanno arricchito la propria cultura attraverso la conoscenza e l'accoglienza delle diversità, valorizzando le tradizioni di ciascuno stratificatesi nei secoli».

© RIPRODUZIONE RISERVATA