«Arte al bar», Ischia Ponte è come Montmatre

All'avvio della stagione turistica il borgo antico si presenta come una galleria diffusa

Un'opera di Giovanni De Angelis
Un'opera di Giovanni De Angelis
di Ciro Cenatiempo
Domenica 19 Marzo 2023, 14:05
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Da oggi il messaggio è forte e chiaro, e indica una strada ormai irreversibile: il borgo di Ischia Ponte, che si specchia nel Castello Aragonese, è il luogo per eccellenza della creatività e della cultura. Patria di artisti e letterati, dopo aver attraversato un periodo di stand-by, l’antica città sul mare si presenta – all’avvio della stagione turistica – con una proposta originale che consolida un fenomeno lanciato negli ultimi due anni ed ormai esploso: è l’«Arte al bar», tanto contagiosa e diffusa quanto accattivante.

Dopo gli esperimenti di galleria e caffetteria con food, lanciati – e ancora proseguono con successo - sul piazzale Aragonese da «Monzù»; e le iniziative proteiformi di «Distillerie Aragonesi», è il momento dello storico «Bar Ideal», che ospita alcune opere pittoriche del più famoso artista ischitano in attività, lo scultore Giovanni De Angelis, proprio di fronte all’atelier di Mario Mazzella, accanto a botteghe d’artigianato e a pochi passi dalla benemerita libreria «Imagaenaria», dal Museo del Mare e dalla Galleria del pioniere Massimo Ielasi.

«Ischia Ponte è come Montmatre, ha una valore speciale, che va condiviso con gli abitanti e i turisti, in un’ottica di piacere e sostenibilità», spiega Luigi Monaco che, all’«Ideal», ha accolto alcuni originalissimi esempi della produzione di De Angelis che sarà possibile ammirare nel cuore delle prossime settimane primaverili. «L’aspetto straordinario dell’idea – spiega - è che è possibile scambiare due chiacchiere e prendere un caffè con un maestro del calibro di De Angelis, in sua compagnia, e con i suoi quadri a fare da sfondo.

Esperienza unica».

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«Uomo nordico e uomo mediterraneo, De Angelis guarda contemporaneamente al passato e al futuro, mettendo assieme storie e culture diverse nell’intento di individuare per tutte un minimo comune denominatore. Un’esperienza che pone De Angelis al centro del mondo, trasmutando l’arte in vita e viceversa», così di recente Vittorio Sgarbi, ha voluto omaggiare De Angelis che, nel corso della sua vita da globetrotter, ha frequentato le maggiori personalità della cultura italiana, da Giacomo Manzù a Eugenio Montale, di cui è stato grande amico; da Dino Buzzati, Libero De Libero a Renato Guttuso e tanti altri.

Vincitore di molteplici prestigiosi riconoscimenti, Giovanni De Angelis continua a portare, con il suo inconfondibile charme, il nome di Ischia nel mondo: i suoi «pezzi» sono presenti in moltissime gallerie internazionali e in importanti collezioni private in Italia e all'estero.

Anche nelle opere su tela, De Angelis ha trasferito il suo straordinario talento nella trasformazione della plasticità del reale (figure umane innanzitutto, e nobili cavalli), che è dettata dalla qualità millenaria e intrinseca della materia, del marmo di Carrara, del Travertino Senese, della pietra vulcanica e della roccia porosa tipica di Ischia, ma non solo. L’anima della «Natura minerale» esplode con un vitalismo coinvolgente, evocativo di una classicità rinascimentale che si sublima in una modernità densa di fascino, giocando con la sospensione del tempo e l’universalità dell’intuizione creativa, per sconfinare in una scossa emotiva potente e orgogliosa. È una sfida: occorre credere nella visionarietà per comprendere il mondo e renderlo più umano.

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