Fondazione Milano-Cortina, ecco il piano da 21 opere per il commissario

Fondazione Milano-Cortina, ecco il piano da 21 opere per il commissario
di Angela Pederiva
Giovedì 30 Gennaio 2020, 05:05 - Ultimo agg. 08:48
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Al cda della Fondazione Milano-Cortina 2026, che si riunirà domani, 31 gennaio, il governatore Luca Zaia proporrà formalmente l'idea lanciata martedì a Belluno: «In vista delle Olimpiadi Invernali, serve un commissario con poteri straordinari per le infrastrutture, altrimenti rischiamo di fare una figuraccia planetaria per colpa dell'ordinaria burocrazia e dei suoi tempi infiniti», ribadisce il leghista, pensando al valore dei lavori necessari fra le Dolomiti e la Lombardia, stimato in almeno un miliardo di euro. Le sole opere essenziali del Veneto, così definite in quanto di diretta pertinenza della Regione (a cui vanno poi aggiunti gli interventi complementari), sono infatti ben 21.
TRE CATEGORIE
La lista veneta comprende tre categorie: da una parte le infrastrutture stradali per la Statale 51 di Alemagna e per la 12 dell'Abetone e del Brennero, dall'altra quelle ferroviarie. Il primo blocco comprende necessità che vanno da Vittorio Veneto a Passo Cimabanche, attraversando il Cadore, a cominciare dall'urgenza numero uno: la variante di Longarone. «Com'era la tangenziale di Mestre fino a una decina di anni fa sottolinea Zaia così adesso Longarone è diventato il toponimo-simbolo dell'imbuto. Davanti abbiamo ancora sei anni, ma se iniziamo a entrare nel tourbillon di ricorsi e controperizie e comitati, non ne veniamo più fuori». Proprio il Passante di Mestre venne realizzato grazie a un commissario: Silvano Vernizzi. E per una curiosa coincidenza, passarono sei anni anche allora, tra la nomina del 2003 e l'inaugurazione nel 2009. «Ma potrei citare aggiunge il governatore anche il caso di Vaia: senza poteri straordinari, non avremo mai potuto aprire in dieci mesi 1.746 cantieri per 467 milioni di euro».
LA STRUTTURA
Nel secondo gruppo sono inseriti due interventi relativi a Verona, città che ospiterà la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi. La terza e ultima parte spazia invece nel Veneto, riguardando la circolazione ferroviaria non solo del Bellunese, ma anche le linee che collegano il Veneziano al Trevigiano e il Bassanese al Trentino. «Se vogliamo arrivare ai Giochi con tutte queste opere completate sottolinea Zaia dobbiamo mutuare la positiva esperienza in corso per i Mondiali di sci 2021, con il commissario Luigivalerio Sant'Andrea. Sia chiaro, non ho aspiranti commissari da piazzare, né tanto meno intendo candidarmi io. Credo però che serva una figura assolutamente operativa e di garanzia, dotata di una struttura a cui possano dare il loro apporto anche magistrati, forze dell'ordine, enti di controllo, insomma tutto quello che serve per assicurare la tutela di due condizioni imprescindibili: con i lavori pubblici non si ruba un centesimo e non si danneggia l'ambiente. Ma per tutto il resto, basta con le inutili pastoie burocratiche, giustificate solo dal sospetto che dietro ogni cantiere ci sia sicuramente del malaffare o qualcuno che si arricchisce: di questo passo condanniamo l'Italia all'oblio».
Nella riunione del board, Zaia ne parlerà agli altri soci fondatori: «Credo proprio che capiranno subito cosa intendo, a iniziare dal sindaco Beppe Sala che è stato commissario di Expo Milano, per arrivare fino al ministro Vincenzo Spadafora, perché anche al Governo sarebbe utile avere un interlocutore unico e certo per tutte le opere olimpiche».
 
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