La preziosissima croce del 1400
in paese dopo essere stata salvata

Il monile di inestimabile valore è tornato a Morra de Sanctis, su quella croce sono stati battezzati Francesco de Sanctis e la Beata Maria Gargani. Il manufatto è stato presente ad ogni processione di paese dal 1400 al giorno del terremoto del 1980

La preziosissima croce del 1400 in paese dopo essere stata salvata
di Giulio D'Andrea
Domenica 14 Aprile 2024, 00:00
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​​​​A 44 anni dal terremoto del 1980, che distrusse tra l'altro parte del patrimonio storico-religioso del paese, la comunità di Morra De Sanctis accoglie per un giorno un’antica croce. È la stessa croce che per decenni, meglio dire per secoli, venne utilizzata in ogni battesimo, in tutti i funerali e nei momenti del paese legati alla fede. «In pratica ha accompagnato l'esistenza di ogni morrese, dalla culla alla tomba», spiega il sindaco Vincenzo Di Sabato.

«Con gli anni si scoprì anche che aveva ed ha un valore incalcolabile, si tratta di un oggetto preziosissimo e unico, ma diciamo che questo aspetto è per noi secondario rispetto al valore simbolico che aveva ed ha ancora oggi per Morra De Sanctis. È simbolo identitario».

Ieri mattina il "viaggio" di questa croce d'argento del 1400 è partito da Nusco, precisamente da quel Museo Diocesano che a breve dovrebbe riaprire con i fondi della strategia delle aree interne riportando alla luce i tesori storici e religiosi dell’Alta Irpinia. Soprattutto quei tesori presenti nelle chiese prima della tragedia del 23 novembre.

Il ritorno a Morra, anche soltanto per un giorno, è stato comunque voluto dal direttore dell’Ufficio dei beni culturali dell’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, Conza, Nusco e Bisaccia, Monsignor Tarcisio Gambalonga, il quale è stato colui che ha letteralmente salvato dall’oblio l’antica croce. «Era in una scatola - dice Gambalonga - ed è stata tirata fuori dalle macerie del terremoto».

«Dopo il sisma del 1980 - spiega invece il primo cittadino - tutti gli arredi sacri furono trasferiti presso la Diocesi perché le chiese di Morra vennero distrutte o erano a rischio crollo. È chiaro che un manufatto simile aveva bisogno di essere preservato e custodito in un luogo idoneo». Ieri mattina i “camminatori” l'hanno portata da Nusco nel paese di Francesco De Sanctis. L’occasione è stata il «Cammino della Fede di San Pio», che dopo l’arrivo in Piazza S. Pio ha visto una tappa davanti alla casa natale della Beata Maria Gargani e una successiva tappa davanti alla casa natale di Francesco De Sanctis.

Il preziosissimo manufatto in argento di manifattura napoletana, come dimostra il punzone impresso sul retro, si collega infatti anche ai personaggi illustri della piccola ma importante comunità altirpina. Si collega alla storia di Morra De Sanctis perché è stato testimone del battesimo del grande critico e patriota Francesco De Sanctis e di quello della Beata Maria Gargani. Condotta inoltre in processione dal 1400 al novembre del 1980.

«La croce oggetto di culto è un simbolo di grande significato per il nostro paese, rappresenta la continuità della tradizione e la profonda fede della comunità locale morrese», sottolinea il presidente della Proloco, Francesco Pennella. E dopo le “fermate" tra le vie antiche di Morra, c’è stato il passaggio finale nella Chiesa Madre. Qui è stato possibile ritrovarla davanti all’altare. Illustrata da motivi che riprendono l'impostazione delle croci dipinte gotiche, con il Cristo Crocifisso centrale da un lato e con la Madonna col Bambino a figura intera dall’altro, ogni braccio della croce termina poi con formelle gotiche contenenti piccole sculture simboliche.

La croce è quindi un tesoro artistico e spirituale. Ammirato ieri solo per un giorno a Morra De Sanctis ma che a breve potrà essere messo a disposizione di tutti i fedeli della provincia e non solo, tra le mura e le stanze del Museo di Nusco.

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