Capaccio Paestum, «patto corruttivo» tra Alfieri e il manager per gli appalti comunali

Il subappalto dato all’azienda di famiglia a Battipaglia viatico per la gara a Capaccio

Il Comune di Capaccio Paestum
Il Comune di Capaccio Paestum
Carmen Incisivodi ​Carmen Incisivo
Mercoledì 31 Gennaio 2024, 23:00 - Ultimo agg. 1 Febbraio, 20:03
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Documenti e device tecnologici, sarebbero questi gli oggetti finiti sotto sequestro al termine delle perquisizioni effettuate all’alba di martedì dai finanzieri di Salerno ed Eboli nell’ambito dell’inchiesta che la Procura di Salerno sta portando avanti su un presunto patto corruttivo maturato nell’ambito degli appalti e sub-appalti per la gestione dell’impianto di pubblica illuminazione nei Comuni di Capaccio Paestum e di Battipaglia. Dodici i luoghi visitati e passati al setaccio dagli uomini delle fiamme gialle, a partire dai municipi dei due centri finiti nell’indagine fino alle residenze e ai luoghi di lavoro delle sei persone che sono state iscritte nel registro degli indagati per le ipotesi di reato di corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati al presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri; alla sorella Elvira, cui è riconducibile la ditta Alfieri Impianti Srl (impresa subappaltatrice di Dervit); all’imprenditore Vittorio De Rosa, titolare di Dervit (impresa aggiudicataria delle due gare); ad Alfonso D’Auria della direzione commesse di Dervit; ad Andrea Campanile, componente dello staff di Alfieri e infine a Carmine Greco, responsabile unico del procedimento per il Comune di Capaccio Paestum relativamente alla gara «incriminata». 

Proprio Greco, difeso dal legale di fiducia Enrico Tedesco, è stato già ascoltato dal pm Alessandro Di Vico nella serata di martedì. Nel colloquio avuto in Procura a Salerno, avrebbe chiarito la propria posizione rispondendo a tutte le domande che gli sono state poste. Avrebbe sostanzialmente ribadito la totale correttezza e legittimità del suo operato in qualità del responsabile unico del procedimento. Nei prossimi giorni potrebbero essere sentiti gli altri indagati. In giornata, invece, sempre in Procura, sarà effettuato un accertamento tecnico preventivo alla presenza di tutti gli indagati sul materiale sequestrato al termine dei blitz congiunti di ieri mattina. 

Secondo quanto provvisoriamente messo nero su bianco dalla Procura, sussisterebbero molteplici ed univoci elementi che portano a inferire che l’aggiudicazione dell’appalto di Capaccio Paestum sia stata preceduta dalla stipulazione di un patto corruttivo tra il sindaco Franco Alfieri e il vertice societario dell’impresa aggiudicataria Vittorio De Rosa. In sostanza, stando alla ricostruzione emersa dalle indagini, il sub-appalto che Dervit concede ad Alfieri Impianti Srl nell’ambito della gara vinta a Battipaglia, sarebbe la base per assicurare l’aggiudica del medesimo appalto nel comune cilentano. Si ipotizza, dunque, che il subappalto concesso alla Alfieri Impianti su Battipaglia si configuri alla stregua di un «corrispettivo illecito» strumentalmente concesso da De Rosa alla ditta degli Alfieri al fine di ottenere l’aggiudica dell’appalto a Capaccio Paestum. A rafforzare la tesi della Procura ci sarebbe anche il fatto che alla procedura bandita a Capaccio Paestum abbia partecipato solo Dervit nonostante fossero state invitate altre nove imprese. 

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L’attività investigativa sarebbe tutt’altro che conclusa poiché l’omissis presente nell’enunciazione dei capi d’accusa provvisori formalizzati dal pm Alessandro Di Vico, potrebbe celare la presenza di altri soggetti. Ciò non permette, dunque, di escludere la possibilità che la lista delle persone raggiunte da avviso di garanzia non sia destinato a salire nei prossimi giorni svelando, ove ci fossero, altri elementi e scenari relativi all’indagine. I finanzieri, su delega della Procura di Salerno, vanno avanti con l'attività investigativa al fine di trovare riscontri utili per supportare l’impianto accusatorio. Ai raggi x, in queste ore, sarebbero finite numerose procedure d’appalto stipulate dal Comune di Capaccio Paestum ma sull'attività vige il massimo riserbo. Così come non possono essere esclusi eventuali nuovi approfondimenti sulla gara d’appalto gestita dal Comune di Battipaglia ed in che modo sia stato, poi, configurato il sub-appalto

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