Sanremo 2024, è Angelina Mango la sorpresa del Festival

La figlia d'arte prima in classifica nella seconda manche del Festival

Angelina Mango in testa
Angelina Mango in testa
Federico Vacalebredi Federico Vacalebre
Venerdì 9 Febbraio 2024, 01:44 - Ultimo agg. 10 Febbraio, 10:21
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inviato a Sanremo

Il Festival 2024 procede tranquillo, nonostante il fattore «tra», che sta per trattori (per adesso ancora non pervenuti, ma se ne parla persino più delle canzoni, ed ho detto tutto) e per Travolta, finora uniche incognite in una navigazione serena e di successo. Gli ascolti, sia pur inferiori al record del 2023, continuano a restare altissimi anche nella seconda serata (10.361.000 telespettatori e il 60,1% di share, ovvero 6 spettatori su 10) e poi dilagano sui device e tutta quella televisione che guardiano senza stare davanti alla televisione. Ben venga, allora, una co-co meno educata come Teresa Mannino che, archiviati con successo i contributi di Mengoni e Giorgia, anima con qualche gag un Ariston soffocato dalle troppe (e spesso troppo scarse) canzoni, che peraltro lasciano poco spazio a progetti autorali degni di essere definiti tali.

La manche canora del giovedì sera non strappa grandi emozioni, anche se funziona il gioco dei cantanti presentati dai colleghi: Santi Francesi, Il Volo e Mr. Rain cercano di riscaldare l’atmosfera prima che arrivi l’ufficializzazione del ritorno di Massimo Giletti da Mamma Rai e la standing ovation per l’Eros Ramazzotti di «Terra promessa» che compie quarant’anni. L’uomo nato ai bordi di periferia aggiunge una coda pensando ai bambini che quella terra promessa non la vedranno mai: «Basta sangue, basta guerra, pace!».

Se bastasse una sola canzone, cantava una volta, ora una sola canzone il sessantenne cantautore prova a usarla, con la consapevolezza che da questo palco i messaggi hanno un’altra forza.

Dopo di lui, che dedica un pensiero alla memoria di Tina Turner, Fiorello in collegamento sa ridere anche dell’affaire Travolta, poi arriva uno dei momenti clou dello show con Stefano Massini e Paolo Jannacci. Il primo è un esempio, più unico che raro, di drammaturgo italiano da esportazione (ha vinto persino un Tony Award), il secondo è un figlio d’arte che ha mostrato di saper coltivare la memoria di papà Enzo come di disegnare una propria strada. Come quella che i due squadernano insieme: il primo è voce recitante di una spietata storia di morte bianca, il secondo è voce cantante del ritornello. «L’uomo nel lampo» è un uomo che se n’è andato in un lampo, lasciando al giovane figlio solo una fotografia. Come il Viviani di «Fravecature», come il Buarque De Hollanda di «Construção», come gli Zezi di «’A Flobert», i due sanno di mettere mano a un argomento scomodo. Una strage infinita, 1485 vittime all’anno, presto dimenticate. Il quinto Sanremo di Amadeus ha scelto storie toste: dopo il racconto in prima persona della mamma di Giogiò e di Giovanni Allevi, c’è la messinscena di un dramma rimosso. Massini parla di diritti e dignità, poi, come si usa nella terra dei cachi e non solo, arriva la pubblicità.

Il ritmo della gara canora è lento, si sveglia con Ricchi e Poveri, Angelina Mango, Diodato, Ghali, Negramaro e Mannoia. Fanno capolino Sabrina Ferilli ed Edoardo Leo per parlare delle fiction «Gloria» e «Il Clandestino». Generoso è il contributo di Gianni Morandi («C’era un ragazzo», altra richiesta di pace, e, più tardi, «Apri tutte le porte»), anche per lui Sanremo resta una terra promessa e promossa, dove ha vinto da cantante e da presentatore, dove torna sempre volentieri. Torna anche Russell Crowe, ma in versione musicale, con una «Let the light shine» divisa con i Gentlemen Barbers e Marcia Hines. Poi sfotticchia il ballo del qua qua di Travolta e fa il gladiatore: «Al mio ordine scatenate l’inferno».

Nuovamente prezzemolino in ogni minestra, nel palco di piazza Colombo rispuntano Paola & Chiara, sulla nave Bresh: e sia le sorelle Iezzi (già protagoniste del «Primafestival») che il rapper li ritroveremo anche stasera, cosa non si fa per non risparmiare sui cachet. La terza cinquina parziale è di nuovo frutto del combinato apporto di televoto e giuria delle radio: prima Angelina Mango («La noia»), già seconda nel voto della sala stampa, davanti a Ghali («Casa mia»), Alessandra Amoroso («Fino a qui»), Il Tre («Fragili») e Mr. Rain («Due altalene»).

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