«Sos Galleria Vittoria a Napoli», scendono in campo anche prefetto e Regione

«Sos Galleria Vittoria a Napoli», scendono in campo anche prefetto e Regione
di Gennaro Di Biase
Giovedì 24 Giugno 2021, 23:30 - Ultimo agg. 25 Giugno, 19:13
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Il pressing sul destino della Galleria Vittoria si era fatta intensissima. Ieri mattina il flash mob organizzato davanti ai tubolari arrugginiti del tunnel dal lato di via Chiatamone. L’attenzione del Prefetto, che aveva seguito da vicino la questione dei lavori mai partiti dopo il grido di aiuto di Confcommercio per il crollo delle vendite in zona. Visto lo stallo e l’assenza di buone notizie, del tutto assenti fino a ieri pomeriggio, si era mossa anche la Regione, con De Luca che, in procinto di presentare diversi progetti in città, aveva chiesto informazioni sull’immobilismo che aveva colpito da vari mesi il tunnel di collegamento tra via Acton-via Arcoleo. Insomma, le pressioni su Palazzo San Giacomo per lo sblocco della questione-Vittoria, erano divenute sempre più numerose negli ultimi giorni. È in questo clima che è arrivato il tanto auspicato ok alla delibera che affida i lavori ad Anas e risolve il nodo dell’erogazione dei fondi.

Il tanfo della Galleria vuota e sporca arrivava fino in via Arcoleo, ieri mattina.

Solo i dipendenti dell’impianto di sollevamento interno al tunnel e qualche clochard, in questi mesi, hanno messo piede nella cruciale bretella del traffico partenopeo. Poi il deserto, l’abbandono e le transenne. A protestare, intorno alle 10, c’erano una ventina di persone: commercianti di zona (via Arcoleo, via Morelli, via Chiatamone), alcuni dei quali lamentavano «il cedimento del basolato in via Chiatamone, piena di mezzi pesanti»; alcuni reduci dal traffico su via Santa Lucia, con la circolazione rallentata dal carico-scarico merci delle tante attività; i ciclisti, impossibilitati ormai a qualsiasi tipo di percorso in zona via Acton, data la riapertura ai veicoli di via Partenope. 

Inoltre, alcuni cittadini che si spiegavano l’impasse dei lavori «con la campagna elettorale in corso - secondo Alessandra Spiraldi - Come se la riapertura della Galleria Vittoria fosse finita in mezzo alle elezioni, e sulle spalle dei cittadini. Avevano annunciato la riapertura ad aprile-maggio, e a fine giugno stiamo ancora così». Proprio in questo contesto, la presidente di Confcommercio per la provincia di Napoli, Carla Della Corte, aveva inviato tre giorni fa una lettera al prefetto Marco Valentini e al sindaco Luigi de Magistris nella quale si chiedeva «l’istituzione di un commissariato straordinario di governo, per giungere nei tempi più brevi alla riapertura della Galleria e scongiurare il rischio di una ulteriore, grave, compromissione della vivibilità e del tessuto produttivo della città, che faticosamente cerca di riprendersi dalla pandemia». 

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Il provvedimento di ieri ha scongiurato l’ipotesi del commissario per il tunnel, ma le polemiche non sono del tutto alle spalle. A organizzare il sit-in mattutino in via Arcoleo erano stati, infatti, i membri di Europa Verde, le cui reazioni alla delibera sono volte all’attenzione verso i prossimi passi in funzione del ripristino della circolazione pre-crollo. «Finalmente si sono mossi - commenta il loro leader, il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli - Adesso verificheremo che i lavori partano in tempi rapidi e che il cantiere sia immediatamente operativo.

Dopo 9 mesi la Galleria doveva essere pienamente in funzione e invece ci sono volute la mobilitazione e l’indignazione popolare per sbloccare la situazione di uno degli assi viari più importanti di Napoli. Un vero scandalo». Al sollievo per la delibera arrivata si aggiunge, dunque, il monitoraggio sulla durata delle operazioni. «Spero che le operazioni non subiscano ulteriori ritardi - commenta Nino Simeone, consigliere comunale delegato di De Luca sui trasporti - Serve che gli uffici si attivino al più presto per un piano traffico alternativo, che ancora manca. In commissione, nei giorni scorsi, la Giunta aveva paventato l’ipotesi di aprire una sola corsia del tunnel Vittoria entro due mesi dall’inizio dei lavori. Le operazioni sono già fuori tempo massimo rispetto alla ripresa delle scuole in presenza al 100% a settembre». 

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