Napoli, odissea Galleria della Vittoria: nuove infiltrazioni, lavori a rischio

Napoli, odissea Galleria della Vittoria: nuove infiltrazioni, lavori a rischio
di Paolo Barbuto
Sabato 21 Agosto 2021, 00:00 - Ultimo agg. 22 Agosto, 09:29
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La Galleria Vittoria è chiusa ormai da undici mesi perché la volta è stata danneggiata dalle copiose infiltrazioni che arrivano dalla collina sovrastante di Monte di Dio; il dato è talmente noto che ripeterlo per l’ennesima volta genera imbarazzo. Invece la questione va nuovamente segnalata perché a undici mesi esatti dal crollo e dalla drammatica chiusura il Comune ha iniziato a muoversi: ad alcuni condomini di Pizzofalcone è appena arrivata una diffida da parte del servizio fognature «provvedete a cancellare immediatamente i problemi alle tubature altrimenti prenderemo provvedimenti». 
Se anche a voi sembra un paradosso non siete soli: il Comune dopo undici mesi dal crollo e solo dopo aver consegnato il cantiere per l’avvio dei lavori ricorda di diffidare i palazzi dai quali colano le infiltrazioni sulla galleria, niente da eccepire, tempi di reazione realmente celeri.


L’incartamento consegnato agli amministratori dei palazzi del monte di Dio spiega che il giorno undici di agosto «il servizio strade e grandi reti tecnologiche segnalava infiltrazioni in atto in Galleria della Vittoria localizzando tali anomale al tratti di strada antistanti diversi immobili». Insomma, dopo undici mesi qualcuno si è accorto che ci sono infiltrazioni e ha spiegato ai condomini dai quali si presume che coli acqua sulla galleria che «occorre con urgenza provvedere alla completa eliminazione degli inconvenienti segnalati, ripristinando le condizioni di sicurezza e agibilità».
Seguono decine e decine di righe scritte in burocratese che si concludono con la diffida ad eseguire subito i lavori richiesti con la minaccia che «la mancata ottemperanza alla presente diffida entro il termine di 10 giorni dalla data di notifica della stessa costituirà riserva dell’Ente per l’avvio di successivi provvedimenti amministrativi, salvo ogni eventuale ulteriore provvedimento e sanzione di legge a tutela dello stesso».
Insomma, bisogna mettere tutto a posto ed è necessario farlo in fretta perché altrimenti arrivano provvedimenti amministrativi e sanzioni.

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Ma quanto pesa sull’andamento dei lavori la questione delle infiltrazioni che solo oggi dopo undici mesi sono state scoperte? Non esistono certezze ma la preoccupazione è talmente concreta da aver convinto Anas a raccontare il problema in un recente comunicato ufficiale. Il tema era quello dello stop ai lavori per ferragosto, l’Anas il giorno seguente spiegò che si continuava a lavorare, che erano state eseguite mille perforazioni, 950 inghisaggi e prove di simulazione di stesa delle reti di protezione.
Poi nelle righe finali del comunicato ufficiale, la struttura che si occupa dei lavori alla Galleria Vittoria ritenne opportuno spiegare che «come spesso accade nei cantieri di lavoro stradali (principalmente in quelli urbani) anche questo ha subito un imprevisto: nel dettaglio, la galleria è stata oggetto di alcune infiltrazioni d’acqua derivanti da rotture di tubazioni appartenenti a terzi; a seguito della constatazione di tali infiltrazioni, Anas ha provveduto, nell’immediato, a confinare tali aree, allo scopo di non compromettere l’avanzamento delle ulteriori lavorazioni in corso». Già, le “ulteriori” lavorazioni vanno avanti, ma quelle nelle zone con le infiltrazioni? Domanda retorica, restano fermi finché le infiltrazioni non vengono eliminate. Sicché la conclusione dei lavori alla Galleria Vittoria è legata alla prossima riunione di condominio di un palazzo di via Egiziaca a Pizzofalcone, ad esempio, nella quale si deciderà se ci sono soldi per sistemare i tubi e se tutti sono d’accordo.

È singolare che solo ad agosto 2021 il Comune si accorga delle infiltrazioni perché durante l’impegnativo lavoro “pancia a terra” dell’Amministrazione, la questione era già stata sollevata dal geologo Minin, che effettuò un’attenta esplorazione delle viscere della collina e presentò a Palazzo San Giacomo un’accurata mappa di tutte le infiltrazioni e di ogni edificio dal quale, presumibilmente, provenivano. 
È ancora più singolare che l’Amministrazione si accorga oggi delle infiltrazioni perché proprio il nostro giornale, un mese prima dell’avvio dei lavori, in un reportage dall’interno della galleria raccontò (anche con foto e immagini video) le infiltrazioni che cadevano copiose. Evidentemente, però, a Palazzo San Giacomo, non ci fecero caso, lavoravano “pancia a terra” per risolvere la questione della Galleria, non c’era tempo di pensare al resto.
 

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