Davide Buzzi, ucciso a coltellate dai proprietari del bar in cui è morto il figlio: voleva dare fuoco al locale per vendetta

Un 21enne che lo aveva accompagnato è grave. Fermati i proprietari del locale

Davide Buzzi, ucciso a coltellate dai proprietari del bar in cui è morto il figlio: voleva dare fuoco al locale per vendetta
Davide Buzzi, ucciso a coltellate dai proprietari del bar in cui è morto il figlio: voleva dare fuoco al locale per vendetta
di Mirco Paganelli
Lunedì 4 Settembre 2023, 00:07 - Ultimo agg. 5 Settembre, 07:06
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Si erano presentati nel locale Big Town di via Bologna, a Ferrara, con una tanica di benzina. Volevano vendicarsi, perché nella notte tra il 12 e il 13 agosto scorso in quel bar, nel quartiere della movida, Edoardo, 19 anni, aveva accusato un malore e ed era morto. Ma Davide Buzzi, 43 anni, patrigno del ragazzo, rimproverava il titolare del locale di avere chiamato in ritardo i soccorsi e di essere in qualche modo responsabile per quel dolore che non riusciva ad accettare. Voleva vendicarsi, invece è morto accoltellato, mentre il 21enne che era con lui, cugino del giovane che il 13 agosto aveva perso la vita, è gravemente ferito. Le indagini dei carabinieri del comando provinciale hanno portato al fermo dei gestori (padre e figlio) accusati di omicidio volontario e tentato omicidio e portati in carcere. 

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LA RICOSTRUZIONE
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, quando i due si sono presentati nel locale con una tanica di benzina, intorno alle 23.30 di venerdì, al Big Town, è scoppiata una lite furibonda.

Il titolare del bar, Mauro Di Gaetano, 41 anni, e suo padre Giuseppe, 69 anni, feriti in modo lieve, dopo un lungo interrogatorio, sono stati fermati. Buzzi rimproverava a Di Gaetano di non avere chiamato in tempo il 112 e di avere delle responsabilità nella morte del figliastro, anche se, per quel caso, una delle ipotesi investigative era stata che il giovane avesse assunto poco prima della cocaina, con conseguenze letali anche a causa di un difetto congenito al cuore, a lui già noto per un episodio precedente che già lo aveva portato all’ospedale. 

LA VENDETTA
Così Buzzi, venerdì, accompagnato dal cugino del figlio, avrebbe cercato in qualche modo vendetta per la morte del ragazzo. I due sarebbero arrivati al locale a bordo di una Bmw nera, lasciata parcheggiata in mezzo alla strada, portando con sé una grossa tanica rossa contenente benzina o altro liquido infiammabile. L’intento probabilmente era dare fuoco al bar. Così sarebbe esplosa la notte di follia. Il titolare e suo padre erano presenti e avrebbero però reagito. La colluttazione che ne è scaturita è terminata con Buzzi a terra, incosciente e con il volto sfigurato e tagli al collo e al petto, e con il giovane che era con lui raggiunto da una coltellata al ventre, dal basso verso l’alto. Il 43enne è stato con molta difficoltà intubato sul posto dal personale sanitario del 118 ma è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale Sant’Anna di Cona: le sue condizioni erano disperate già da subito. Il 22enne è invece riuscito ad allontanarsi autonomamente dal locale, poi è rimasto in strada al momento dell’arrivo dei carabinieri e del 118 che lo ha soccorso. Mentre nella zona di locali e di giovani, tanti increduli accorsi vicino all’area transennata dalle forze dell’ordine. 

Sul posto è intervenuto un vasto dispiegamento di uomini sia della polizia sia dei carabinieri, ai quali sono state delegate le indagini. A notte inoltrata è intervenuto il nucleo investigativo per i rilievi. 

LA DISPERAZIONE
Dalla morte del figliastro, a metà agosto, il 42enne avrebbe cercato di far giustizia al lutto che lo aveva colpito. Non solo aveva già minacciato i titolari del bar ma nelle scorse settimane Buzzi aveva aggredito in centro un uomo che accusava di essere il possibile pusher del figlio. La sua vittima in quel caso era riuscita a rifugiarsi in un bar fino all’arrivo delle forze dell’ordine che, a fatica, erano riuscite a placare il 42enne.

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