Il pm: «Sabrina teneva ferma Sarah
mentre il padre la strangolava»

Il pm: «Sabrina teneva ferma Sarah mentre il padre la strangolava»
Sabato 16 Ottobre 2010, 09:22 - Ultimo agg. 15 Marzo, 22:24
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AVETRANA (16 ottobre) - definitivamente o quasi chiarito il quadro della vicenda riguardante l'uccisione di Sarah Scazzi, secondo il procuratore della Repubblica, Franco Sebastio.



Il movente. Secondo l'accusa il movente sta nelle molestie sessuali che Michele Misseri aveva compiuto nei confronti di Sarah: lo si apprende da fonti investigative. Sabrina ne era venuta a conoscenza probabilmente proprio dalla stessa Sarah. «È un movente intrafamiliare, un fatto che si è sviluppato all'interno della famiglia», ha detto il procuratore della Repubblica Franco Sebastio, in conferenza stampa. Allo stato non si ritiene da parte di investigatori e inquirenti che altre persone possano essere coinvolte nell'uccisione di Sarah Scazzi.



Costretta a scendere nel garage.
Sarah è stata costretta con la forza a scendere nella rimessa dove è stata uccisa, secondo gli investigatori. Sabrina Misseri non avrebbe dunque indotto la cuginetta a scendere ma avrebbe collaborato col padre a trascinarla giù, secondo quanto si apprende da fonti investigative.



La dinamica. Il ruolo di Sabrina Misseri sarebbe stato attivo - secondo l'accusa - nell'uccisione di Sarah Scazzi: avrebbe mantenuto ferma la cugina - ritengono gli investigatori - mentre il papà la strangolava con la corda.



Ci sono dei riscontri. Il fermo di Sabrina non sarebbe stato effettuato soltanto per le dichiarazioni di Michele Misseri: «Ci sono dei riscontri. D'altronde quando sarà possibile leggere la motivazione del provvedimento di fermo si capirà», ha detto il procuratore capo Sebastio. «Anche sulla dichiarazione autoaccusatoria di Michele Misseri noi abbiamo cercato degli elementi di riscontro. Non ci possiamo basare solo ed eslusivamente sulla sua parola anche se ha un peso rilevante, soprattutto quando ha dimostrato di aver detto fino a quel momento cose che poi sono state verificate».



Movente non è gelosia
. Ad un giornalista che ha chiesto se il movente dell'uccisione di Sarah potesse avere a che fare con la gelosia scoppiata tra le due cugine (Sarah e Sabrina) per l'attrazione nutrita da entrambe per un loro amico più grande, Ivano Russo, il procuratore ha risposto che questo sarebbe «un movente extrafamiliare». «Il movente - ha ribadito - è intrafamiliare».



Sabrina: non potrò più chiamarlo papà
. Piange a dirotto Sabrina Misseri in carcere a Taranto dove si trova dalla mezzanotte di ieri: «Non potrò più chiamarlo papà», ha detto e ripetuto all'avv. Emilia Velletri, uno dei suoi due avvocati, che stamane è andata a trovarla e a portarle abiti ed effetti personali. Sabrina - dice l'avvocato - «sta molto male» per tutto quel che le è accaduto nelle ultime ore.



Il legale di Sabrina: il papà la coinvolge per alleggerire la sua posizione
. Michele Misseri ha cominciato a capire che la propria posizione processuale è pesante e non esita a coinvolgere la figlia per alleggerire la propria situazione. Lo ritiene e lo dice l'avvocato Emilia Velletri, che difende Sabrina Misseri e che stamane è andata a trovare in carcere la giovane. Velletri, che difende Sabrina Misseri insieme al collega Vito Russo, che l'ha assistita ieri nel lungo interrogatorio prima del fermo, annuncia indagini difensive. «Ci sono castelli in aria, orientatevi sulla strategia difensiva che si vuole attuare per Michele Misseri», ha continuato il legale. «Perché - ha chiesto l'avvocato - Misseri dopo 50 giorni tira in ballo la figlia? Non è strano? Michele Misseri ha cambiato versione perchè voleva far brancolare gli inquirenti nel buio». Russo ha proseguito rivolgendo ai giornalisti una domanda: «Per voi è un responso oggettivo la parola di una persona che ha cambiato più volte versione?».



La mamma di Sarah sotto choc: Sabrina come la Franzoni. «L'ho avuta accanto tutti questi giorni. Ha ripetuto le stesse cose come leggendo un copione. Sarà la seconda Franzoni perchè negherà sempre». Lo ha detto la mamma di Sara Scazzi, Concetta, al giornalista di 'Chi l'ha vistò Maurizio Amici, l'unico che stamani è riuscito a parlare, senza telecamere, con i genitori della quindicenne uccisa ad Avetrana. La donna «è sconvolta, oggi è veramente provata», riferisce ai colleghi Maurizio Amici. «Il fatto che Sabrina sia stata incriminata - racconta il giornalista - l'ha sconvolta. La signora Concetta già nei giorni scorsi non si poteva capacitare che Michele Misseri fosse l'unico artefice di tutto questo».



La mamma di Sara, testimone di Geova, è convinta che Sara «risorgerà», e crede nella giustizia divina più che in quella umana. «Non le importa nulla - ha raccontato il giornalista - di quello che succederà agli altri, l'unica cosa certa, per lei, è che Sara non c'è più e dubita dell'unica grande colpevolezza di Michele». Accanto a Concetta c'è il padre di Sara. Lui insiste molto sulle circostanze riguardanti il ritrovamento del cellulare: secondo lui, il telefonino di Sara non è caduto per terra come raccontato da Michele Misseri ma è stato tolto dalle mani di Sara, perchè se fosse caduto risulterebbe ammaccato. Entrambi i genitori di Sara, ma soprattutto Concetta, sono convinti che Michele Misseri ha parlato e continuerà a parlare, «mentre Sabrina non parlerà».



Ieri la svolta
. Sabrina Misseri, secondo suo padre, Michele, avrebbe indotto la cuginetta Sarah a scendere nella cantina dove è stata uccisa e l'avrebbe trattenuta mentre veniva uccisa. Resta il mistero del movente. Sono le dichiarazioni fatte ieri da Michele che hanno portato al fermo di Sabrina. Michele Messeri ne ha parlato nei sopralluoghi che ha compiuto con i carabinieri sul luogo del delitto, primo tra tutti il garaga. Sull'ultima versione resa da Misseri a proposito delle fasi immediatamente precedenti l'omicidio e dell'uccisione stessa e sul coinvolgimento di Sabrina non ci sarebbero per ora riscontri oggettivi. Sabrina è indagata per concorso in omicidio e sequestro di persona.



Sabrina non ha ammesso alcuna sua partecipazione al delitto: di qui la richiesta del suo difensore, avvocato Vito Russo, di giungere al più presto ad un incidente probatorio, che si svolge dinanzi al giudice delle indagini preliminari, per stabilire in modo irrevocabile, e in confronto tra le parti (accusa e difese), la versione più credibile. Intanto, Sabrina è stata portata in carcere: nelle prossime 48 ore la procura dovrà chiedere la convalida del fermo e l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare. Entro le successive 48 ore il gip fissa l'udienza di convalida.



Sabrina accusata di concorso in sequestro e omicidio. Mai presa in considerazione l'ipotesi di reato di occultamento di cadavere: a Sabrina Misseri è contestato il concorso in sequestro di persona e omicidio volontario. Lo ha detto il procuratore della Repubblica, Franco Sebastio.



Ritrovata la batteria del cellulare e frammenti delle cuffiette. Il colonnello De Blasio ha confermato che ieri sono stati fatti sopralluoghi nella rimessa dove la piccola Sara è stata uccisa e nei luoghi indicati da Michele Misseri nelle campagne dove si era recato subito dopo l'omicidio. Gli investigatori, con l'indagato, si sono quindi recati dapprima in prossimità del casolare natio di Misseri, dove ha detto di aver violentò il corpo senza vita della ragazzina e bruciato gli abiti ed effetti personali della piccola (qui, tra i resti, sono stati trovati ieri anche frammenti delle cuffiette del cellulare di Sara). Poi è stato rivisitato il luogo nel quale Misseri ha gettato in una cisterna e seppellito, coprendolo con pietre e rami secchi, il corpo nudo della piccola. Ma il sopralluogo ha consentito di trovare ancora un terzo luogo: infatti durante l'esperimento giudiziale Misseri ha indicato per la prima volta dove aveva gettato la batteria del cellulare di Sara, lanciandola - ha detto ieri - dal finestrino della sua vettura: dopo un'accurata ricerca nell'area circostante il punto dal quale la batteria era stata lanciata, i carabinieri hanno così recuperato il dispositivo.



Pericolo di fuga. Sabrina Misseri può fuggire per sottrarsi alla cattura: per questo motivo va sottoposta a fermo. È quanto si legge nel decreto di fermo notificato ieri sera alla ventiduenne accusata di aver concorso nell'omicidio della cugina, Sara Scazzi. Il reato di omicidio contestato all'indagata - viene sottolineato nel decreto - è punito con l'ergastolo.



Le dichiarazioni di Mariangela. Per la pubblica accusa le dichiarazioni rese dall'amica di Sabrina, Mariangela Spagnoletti, sono «rilevanti»: la giovane ha fornito un dettaglio «fondamentale» sulle autovetture presenti davanti all'abitazione della famiglia Misseri. È quanto è scritto nel provvedimento di fermo notificato ieri sera a Sabrina Misseri. Mariangela ha dichiarato agli inquirenti che quando è arrivata a casa Misseri ha notato «immediatamente Sabrina già sulla strada percependone l'inusuale stato di agitazione», circostanze queste negate da Sabrina che dice di essere stata sulla veranda di casa. «Del pari rilevanti - prosegue il decreto - appaiono le dichiarazioni di Mariangela Spagnoletti quando chiarisce che, dopo aver appreso della scomparsa di Sara, e dopo essere andata due volte insieme a Sabrina presso l'abitazione della mamma di Sara, ritornava a casa Misseri ove lasciava Sabrina proprio nel momento in cui la madre, Cosima Serrano, usciva dall'abitazione, specificando la fondamentale circostanza che in quel momento vedeva chiaramente sia l'autovettura Opel Astra in uso alla famiglia Misseri e sia l'autovettura Seat Marbella nella disponibilità dell'indagato (il padre di Sabrina, ndr) che era chiaramente posizionata parallela al portone del garage». Questa circostanza Sabrina l'ha sempre negata spiegando che tornando a casa con Mariangela aveva trovato solo l'auto della madre e non quella del padre.