Morto Nino Di Paolo, addio al generale della Guardia di Finanza con la passione per Silone

Fu alla guida del comando regionale in Campania e poi del comando interregionale dell'Italia centro settentrionale

Il generale Nino Di Paolo con l'allora capo dello Stato Giorgio Napolitano
Il generale Nino Di Paolo con l'allora capo dello Stato Giorgio Napolitano
Gigi Di Fioredi Gigi Di Fiore
Domenica 24 Dicembre 2023, 09:00 - Ultimo agg. 18:24
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Aveva un vero e proprio culto per le sue radici abruzzesi. Come il suo corregionale Ignazio Silone, di cui era appassionato lettore, il generale Nino Di Paolo era convinto che «il destino degli uomini della regione, che da circa otto secoli viene chiamata Abruzzo, è stato deciso principalmente dalle montagne». E Nino Di Paolo, scomparso due giorni fa a Roma all'età di 77 anni, era stato un appassionato alpinista folgorato delle familiari montagne della Maiella. Dopo le scuole tra Cansano dove era nato e Sulmona, terminata l'Accademia della Guardia di finanza aveva ricevuto il primo incarico da sottotenente nella scuola Alpina di Predazzo in Val di Fiemme tra le Dolomiti. E in quei paesaggi montani avvertì un po' meno la mancanza della sua regione. Poi una felice carriera, con gli avanzamenti di grado e gli incarichi prima in reparti operativi dell'Italia settentrionale e poi al Comando generale, fino alla nomina a colonnello responsabile del Nucleo centrale di Polizia tributaria di Roma. 

Tante passioni culturali, l'hobby per la fotografia e i viaggi associati alle solide letture con un interesse sempre più vivo verso la conoscenza della storia che lo ha spinto a immergersi in ricerche sulle vicende storiche della Guardia di Finanza. In un commosso ricordo, il colonnello Gerardo Severino che a lungo ha lavorato con lui, ha ricordato «l'uomo dotato di elevatissima cultura, ma soprattutto di una non comune sensibilità nei riguardi della storia del Corpo».

Dopo la nomina a generale di brigata, Di Paolo è stato alla guida del Comando regionale in Campania e poi del Comando interregionale dell'Italia centro settentrionale fino alla promozione a comandante in seconda della Guardia di Finanza. Incarichi sempre accompagnati dalla voglia di ricostruire momenti particolari della storia del Corpo della Fiamme gialle, come quando istituì un Nucleo di Ricerca sul ruolo dei finanzieri nell'aiuto agli ebrei perseguitati dal nazi-fascismo. Così, il 30 settembre 2011, fu il generale Di Paolo a inaugurare, nel campo di sterminio di Mauthausen, il cippo di marmo in memoria dei finanzieri morti nei lager tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Dopo 104 anni di storia della Guardia di Finanza, Di Paolo era allora il primo comandante generale che proveniva dall'interno del Corpo e non dall'Esercito. Un incarico ricevuto il 10 giugno 2010, mantenuto fino alla pensione nel giugno 2012. 

Raccontò che, durante un viaggio a New York, visitò anche Ellis Island, il famoso approdo di milioni di emigranti italiani negli Stati Uniti tra la fine dell'800 e gli inizi del'900. Vi trovò, tra i tantissimi nomi registrati, quelli dei suoi bisnonni. E nacque in lui l'interesse e la voglia di approfondire la storia dell'emigrazione abruzzese, che aveva coinvolto almeno 600mila persone a fine 800. Dalla ricerca a un libro diventato riferimento per gli studiosi della materia: «Ellis Island, storia e immagini dello sradicamento». Una pubblicazione inserita nella biblioteca del Congresso americano, che fece da base per allestire nella sua Cansano una mostra permanente sull'emigrazione abruzzese. E anche per questo al generale Di Paolo, che poteva vantare un curriculum con ben cinque lauree, fu affidata una docenza a contratto all'Istituto Orientale di Napoli sulla materia in cui aveva speso cuore e energie: «Storia dell'emigrazione italiana in America».

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Anche dopo la pensione, Di Paolo, sposato con la signora Maria Paola con cui ha avuto tre figli, ha proseguito a coltivare i suoi interessi culturali cui ha potuto dedicare maggiore tempo. Sempre nella sua Cansano nel cuore della Maiella, è stato promotore e curatore nel 2020 della mostra «Immagine della Madonna nella storia dell'arte e nell'iconografia cristiana» a testimonianza di una mai spenta fede cattolica. Ha ricordato ancora il colonnello Severino: «Ha contribuito a scrivere la storia del Corpo, era un uomo che si illuminava come un ragazzo quando gli procuravo qualche cimelio sull'emigrazione». I funerali del generale Di Paolo si terranno mercoledì 27 dicembre a Roma alle 15, nella chiesa dei Santi Angeli Custodi in piazza Sempione. 

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