Nonne romane truffate dai finti nipoti napoletani: arrestati quattro giovani in trasferta

La difesa di una ragazza davanti al pm: «Costretta a rubare da quelli del sistema»

Nonne romane truffate dai finti nipoti napoletani: in due giorni arrestati 4 ladri in trasferta
Nonne romane truffate dai finti nipoti napoletani: in due giorni arrestati 4 ladri in trasferta
di Federica Pozzi
Domenica 26 Marzo 2023, 22:31 - Ultimo agg. 27 Marzo, 13:59
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Giovani, a volte minorenni, assoldati a Napoli per fingersi nipoti di nonne romane, con lo scopo di truffarle e rubare loro pensione e gioielli. Una banda manovrata da almeno un adulto, anche lui napoletano, con un modus operandi ben preciso: conoscenza a 360 gradi delle vittime, auto a noleggio per arrivare nella Capitale e un telefono in dotazione ai ladri-truffatori. Nell’arco di due giorni sono stati arrestati due ragazzi (di cui uno minorenne) per aver derubato un’anziana che abita in zona Monteverde, e altri due giovani tra i 23 e i 30 anni per un furto in un appartamento alla Balduina

A MONTEVERDE

Dalle deposizioni degli imputati nei rispettivi processi per direttissima, il racconto che si evince è lo stesso, cambiano solo le vittime. Nel caso di Monteverde uno dei due ragazzi arrestati il 18 marzo scorso, al telefono, si è finto il nipote dell’anziana e ha detto che a sua madre (ossia alla presunta figlia della vittima) servivano 4.000 euro per ritirare un pacco. Nel frattempo il complice, spacciandosi per un funzionario delle Poste, è andato a prendere i soldi a casa della signora. Il tutto filmato con il telefono dato in dotazione e tenendo le linee dell’anziana occupate per evitare, chiamando figlia e nipote reali, che scoprisse la verità. I malviventi non hanno trovato i 4.000 euro richiesti e si sono “accontentati” di 500 euro e dei gioielli.

Refurtiva che fortunatamente è stata recuperata. I due sono stati fermati in macchina e, impauriti dalla vista degli agenti, hanno lanciato la busta con i preziosi dal finestrino. Ma non è bastato loro per farla franca. All’interno dell’auto, infatti, sono stati rinvenuti i soldi e il cellulare con il video di tutta la truffa. Il più grande, 20 anni, è in attesa della sentenza. Il giudice ha deciso, in quanto incensurato, di non applicargli nessuna misura cautelare.

ALLA BALDUINA

Non è andata allo stesso modo per gli altri due napoletani della truffa all’anziana di Balduina, arrestati il 20 marzo scorso: Tania Loira, 23 anni, è finita ai domiciliari, mentre Stefano Di Bello, 30 anni, è in carcere in attesa dell’inizio del processo. I due sono stati “beccati” mentre uscivano da casa della vittima; questa volta la refurtiva - ritrovata nella macchina al momento della perquisizione - era di 450 euro in contanti e 7 orologi d’oro. La signora era stata contattata dal finto nipote che le aveva detto che un corriere sarebbe andato a portarle un pacco e in cambio lei avrebbe dovuto dargli 450 euro. Alla porta si è presentata Loira che, secondo quanto raccontato dall’anziana, l’ha seguita dentro casa e ha preso dal cassetto della camera da letto i 7 orologi. 

La 23enne si è difesa in aula spiegando che, a causa di debiti pregressi, era stata costretta a fare questa trasferta a Roma da «loro del sistema a Napoli» – come ha chiamato la banda che organizza queste truffe – e poi da Di Bello che l’avrebbe addirittura picchiata per costringerla a salire a casa dell’anziana. Ma il racconto dell’imputata non ha convinto il giudice. Come non ha convinto nemmeno la versione del 30enne: Di Bello sosteneva di aver solo accompagnato Loira a Roma a fare una commissione (riteneva infatti di essere all’oscuro delle sue intenzioni).

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