Paolini era accusato di avere avuto rapporti sessuali nel 2013 con tre minorenni in cambio di denaro e regali. Nei suoi confronti le accuse sono di induzione alla prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura l'imputato, per superare le resistenze delle sue giovani vittime, ha nei loro confronti corrisposto somme di denaro convincendoli anche a filmare i rapporti. Per questa vicenda, nel novembre del 2013, Paolini finì nel carcere di Regina Coeli ma dopo qualche mese tornò libero con l'obbligo di portare il braccialetto elettronico.
«Precisiamo che è stata esclusa l'imputazione di induzione della prostituzione minorile». È quanto affermato dall'avvocato Massimiliano Kornmuller riguardo alla sentenza con la quale, oggi, Gabriele Paolini è stato condannato a cinque anni di reclusione dai giudici della quinta sezione penale del tribunale di Roma. «Le motivazioni non sono state depositate - ha aggiunto il penalista - e pertanto non le conosciamo, quando le conosceremo faremo le nostre valutazioni».
Paolini era stato rinviato a giudizio con le accuse di induzione alla prostituzione minorile, pedopornografia e tentata violenza sessuale.