Asili, regole Covid per l'anno nuovo: Ffp2 solo per personale a rischio, distanziamento se cresce la curva

Asili, regole Covid per l'anno nuovo: Ffp2 solo per personale a rischio, distanziamento se cresce la curva
Asili, regole Covid per l'anno nuovo: Ffp2 solo per personale a rischio, distanziamento se cresce la curva
Venerdì 12 Agosto 2022, 19:23 - Ultimo agg. 13 Agosto, 06:53
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Con il Covid-19 che allenta la sua morsa, e gli indici epidemici in discesa, si prepara un rientro più "soft" a scuola da settembre. Dopo le scuole di primo e secondo grado, arrivano infatti le indicazioni operative che riguardano gli asili, ovvero le scuole dell'infanzia: via libera tra i banchi purchè non si abbia un test positivo, mentre l'utilizzo della mascherina Ffp2 è previsto per il personale a rischio. L'impiego delle mascherine per i bambini sotto i 5 anni, invece, non è mai stato previsto in passato e non lo sarà neppure in caso di crescita della curva dei contagi. Le indicazioni sono state pubblicate dall'Istituto superiore di sanità (Iss), che ha illustrato le misure da adottare con la prima campanella ma anche ulteriori provvedimenti nel caso la situazione epidemiologica peggiorasse.

 

Scuola dell'infanzia, le nuove regole anti-Covid

Le misure di prevenzione di base attive al momento della ripresa scolastica contenute nelle indicazioni operative per le scuole dell'infanzia prevedono dunque l'utilizzo di mascherine FFP2 per personale a rischio di sviluppare forme severe di Covid-19 e permanenza a scuola consentita solo senza sintomi/febbre e senza test diagnostico per la ricerca di SarsCoV2 positivo.

Previste anche igiene delle mani ed etichetta respiratoria; sanificazione con uno o più casi confermati; ricambi d'aria frequenti.

A fronte di un peggioramento del quadro, vengono indicate ulteriori misure quali il distanziamento di almeno 1 metro tra gli adulti; attività educative da svolgersi prevedendo gruppi stabili di bambini; evitare l'uso promiscuo di giocattoli; zona di accoglienza all'esterno. Ed ancora: sanificazione periodica di tutti gli ambienti; uscite e attività didattiche esterne sospese; utilizzo di mascherine chirurgiche o FFP2 per chiunque acceda nei locali scolastici, fatta eccezione per i bambini.

 

Covid in Italia, dati in miglioramento

Intanto, il Covid-19 rallenta la sua corsa e, di settimana in settimana, continuano a scendere i valori dei parametri epidemici e, elemento ancora più cruciale, prosegue il calo dell'occupazione dei reparti ospedalieri da parte dei malati. Tanto che l'ultimo monitoraggio settimanale dell'Iss e ministero della Salute segnala come, oltre alle terapie intensive, anche i reparti ordinari si collochino ora sotto la soglia di allerta del 15% dell'occupazione dei posti letto.

L'incidenza settimanale a livello nazionale, evidenzia il monitoraggio, è infatti pari a 365 casi ogni 100.000 abitanti rispetto a 533 casi della scorsa settimana. In calo anche l'Rt medio che è pari a 0,81, in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando era pari a 0,90. E continua anche la riduzione del tasso di occupazione in terapia intensiva: scende al 3,2% rispetto al 3,6% (dato al 4 agosto). Analogamente, il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 13% rispetto al 15,2% del 4 agosto, fissandosi così sotto la soglia di allerta del 15%, anche se 8 regioni permangono ancora sopra tale soglia. Il livello di occupazione dei reparti non scendeva sotto il 15% dallo scorso 7 luglio. In questo quadro solo due regioni sono classificate a rischio moderato, le Marche e la Puglia.

Anche i dati del bollettino giornaliero del ministero della salute segnalano un calo dei nuovi casi: sono 26.693 nelle ultime 24 ore rispetto ai 28.433 di ieri. Le vittime sono 152, in rialzo rispetto alle 130 di ieri. Il tasso è al 15%, invariato. Sono invece 306 i pazienti ricoverati in intensiva ed i ricoverati nei reparti sono 8.043, in lieve calo nelle ultime 24 ore. Tuttavia, nonostante il miglioramento dei parametri e «l'assenza di congestione» negli ospedali, «il virus continua a circolare - avverte il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza - ed è bene sempre fare un richiamo alla prudenza e alla responsabilità, soprattutto in presenza di grandi aggregazioni. E ricordiamo che è possibile effettuare la quarta dose, soprattutto agli over-60 e alle persone fragili per evitare le conseguenze più gravi della malattia». Intanto, i risultati dell'ultima indagine rapida condotta dall'Iss rivelano che in Italia il 2 agosto scorso la variante Omicron aveva una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante BA.5 predominante al 90.8%.

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