SPOLETO - Rischia una condanna inferiore ai quattro anni di reclusione la 27enne di Castrocaro che un un anno e mezzo fa investì e uccise Alina Marchetta, 26 anni per sempre. E poco importa se alle 9 di mattina, Martina Mercuriali (questo il nome della ragazza imputata per omicidio stradale aggravato) guidasse con un tasso alcolemico altissimo (1.78, più di tre volte oltre il consentito) e sotto l’effetto di stupefacenti (cocaina): la legge le dà la possibilità di patteggiare la pena e i suoi difensori hanno concordato con il pubblico ministero una condanna inferiore ai quattro anni, su cui il giudice per l’udienza preliminare Massimo De Paoli si è riservato la decisione. Il processo per omicidio stradale aggravato è iniziato giovedì a Forlì, dove Alina – cresciuta a Spoleto – si era trasferita da qualche anno. Proprio lì, a pochi passi da casa, quella maledetta domenica mattina Alina venne centrata e uccisa dal palo abbattuto sul marciapiede dalla Nissan Micra condotta dalla Mercuriali. Pochi istanti e la fine di tutto. Alina era una ragazza effervescente e simpatica, che trasudava bellezza, semplicità ed energia. Un sorriso, il suo, spento troppo presto e che mamma Sanda, artista olandese, continua a far brillare con tutte le sue forze. Ma c’è una cosa che Sanda, e insieme a lei molti altri, non riesce proprio a comprendere: «Non è giustizia – dice - quella che consente il patteggiamento a chi ha ucciso in quelle condizioni, guidando sotto l’effetto di alcol e droga. Il valore di una vita non si può patteggiare». Il suo grido scuote l’animo: «Lotterò fino alla fine – assicura – perché Alina mi ha insegnato a morire e a rinascere per lei. Siamo tutti possibili vittime e siamo anche tutti colpevoli se accettiamo passivamente un sistema di giustizia che tutto è tranne che giusto». Nella prima udienza, aggiornata poi a fine mese, il gup ha accolto la costituzione di parte civile della mamma, del papà, delle due sorelle e del fidanzato di Alina ed ha ammesso anche la costituzione dell’Asaps, associazione amici e sostenitori della polizia stradale. Le parti civili, tuttavia, non potranno incidere in alcun modo sul risultato finale di questa vicenda straziante. «Restiamo alla finestra», dice uno degli avvocati che assiste la famiglia, ricordando che il pubblico ministero ha dato parere favorevole alla richiesta di patteggiamento e che l’ultima parola, ora, spetterà esclusivamente al giudice.
All'ex Monte di Pietà le opere per la mostra dedicata a un angelo
SPOLETO - Dal 24 ottobre al 2 novembre negli spazi dell'ex Monte di Pietà verranno esposte le opere della mostra “Artisti per Alina”.
Antonella Manni
Alina con la mamma, l'artista olandese Sanda Sudor