Sette anni di indagini e un costo di 186 milioni di sterline, circa 213 milioni di euro: sono stati diffusi nel Regno Unito i risultati dell’inchiesta nazionale sugli abusi nelle istituzioni britanniche (Independent inquiry into child sexual abuse). Avviata dalla premier Theresa May nel 2015, l’inchiesta, partita all’indomani dello scandalo di Jimmy Savile, il famoso dj della Bbc, che, coperto da colleghi e superiori, aveva per anni molestato vittime innocenti, ha accertato che circa 7mila persone hanno subito abusi nel corso di oltre cinquant'anni.
Sono 725 i testimoni ascoltati, 325 le udienze pubbliche.
L’indagine ha incluso ovviamente anche la Chiesa cattolica chiamata in causa, tra il 1970 e il 2015, per oltre 3mila segnalazioni di abusi, che hanno portato all’individuazione di oltre 900 persone legate alla Chiesa e all’avvio di 177 azioni penali conclusesi con 133 condanne. A testimoniare davanti all’inchiesta sono stati il primate cattolico Vincent Nichols e l’arcivescovo di Birmingham Bernard Longley che hanno chiesto scusa alle vittime degli abusi per le mancanze della Chiesa.
«Accogliamo positivamente il rapporto finale dell’inchiesta di Stato, lo studieremo con attenzione e ci scusiamo senza riserve verso coloro che hanno subito tali abusi nella Chiesa» scrive in un comunicato la Chiesa cattolica promettendo un maggiore impegno «affinché tutti i minori e le persone vulnerabili che rischiano di subire abusi vengano tutelati e protetti» Nel comunicato, i vertici della Chiesa cattolica ricordano anche il lavoro fatto per mettere a punto nuove strutture di prevenzione. Sulla vicenda è intervenuto anche il “Catholic council”, ossia l’ente che la Chiesa ha istituito nel 2015 per affiancare l’inchiesta di Stato.
Il Catholic council ricorda che già prima della pubblicazione del rapporto (reso noto oggi), la Chiesa cattolica, nel novembre del 2020, aveva commissionato, su sua iniziativa, un’inchiesta indipendente sulle proprie strutture con lo scopo di proteggere minori e gli adulti vulnerabili. A vigilare sul rispetto delle procedure di salvaguardia di minori sarà la “Catholic Safeguarding Standards Agency”, il nuovo ente istituito dalla Chiesa nell’aprile del 2021.