Caos Usa, il piano bipartisan (che non piace a nessuno): 120 miliardi di dollari per clandestini, Ucraina e Israele

Trump attacca tutti: «Abbiamo un non-leader stordito, questo piano è una trappola»

Joe Biden
Joe Biden
di Luca Marfé
Mercoledì 7 Febbraio 2024, 17:49 - Ultimo agg. 18:16
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Un piano da 120 miliardi di dollari. Bipartisan, ma che non piace a nessuno. Confine col Messico, aiuti all’Ucraina e supporto a Israele. Se ne discute da mesi, la legge è finalmente pronta, eppure al Congresso degli Stati Uniti d’America è il caos totale. E, al vaglio del voto, potrebbe crollare tutta l’impalcatura di una politica incapace di trovare un accordo, persino tra le proprie stesse file.

I democratici storcono il naso: la stretta sull’immigrazione non offre alcun orizzonte per regolarizzare la posizione di almeno 11 milioni di clandestini già presenti sul territorio a stelle e strisce, inclusi tanti giovanissimi, i cosiddetti “dreamer” che tanto piacciono alla narrazione di sinistra.

E ancora, alle frange pacifiste della stessa sinistra le guerre non piacciono affatto, quindi l’opposizione si fa sentire sia sul fronte di Kiev che sull’irraccontabile dramma di Gaza.


I repubblicani peggio, strillano proprio: chiedono di blindare completamente il confine Sud, non vogliono sperperare troppi fondi per questo (perché sostengono che la Costituzione offra di per sé gli strumenti tanto al presidente quanto ai singoli governatori per fermare l’invasione e tutelare la sicurezza nazionale), e operano un distinguo profondo tra Ucraina e Israele. Del primo dossier sono profondamente stanchi, sul supporto a Israele invece non hanno dubbi.

Nel mezzo di questo braccio di ferro, senza vincitori né vinti, come sempre Trump. Che attacca tutti, in particolare Biden: «Abbiamo un non-leader stordito, questo piano è un’autentica trappola dei democratici, firmalo sarebbe da pazzi!» Sintesi estrema della sua critica: miliardi e miliardi di dollari buttati via, per fare, in chiave interna, ciò che un presidente può fare già, ovvero difendere il suo Paese.

E, in chiave Esteri, per far defluire soldi altrove, lontanissimo dagli interessi quotidiani e concreti del popolo. Un popolo che lotta contro l’inflazione, nello scenario di città precipitate nel caos, a suo dire per colpa dell’immigrazione. Biden per il momento tace, rinuncia all’intervista in occasione del Super Bowl e, mentre colleziona altre “gaffe”, scava il fondo nei sondaggi. Accordo o non accordo, da qui al 5 novembre può davvero succedere di tutto.

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