La guerra in Ucraina richiede sempre più forze fresche e la Russia ricatta i migranti clandestini: «O vi arruolate e combattete per Mosca in Ucraina oppure verrete espulsi e riportati nei paesi d'origine». Scelta straziante per i migranti il cui viaggio della speranza ha drenato risorse vitali al clan familiare che spera di recuperare con le rimesse dall'estero. Senza dimenticare che molti migranti non sono fuggiti dalla fame, ma da regimi autoritari che mettono in pericolo la loro vita.
Dopo aver irrigidito la leva obbligatoria, dopo avere setacciato le carceri, dopo avere fatto pressione sulle classi più povere delle regioni più povere della Grande Madre Russa, dopo avere raddoppiato il salario dei soldati e quadruplicato quello dei mercenari, adesso le forze armate di Putin cercano di reclutare anche i migranti che la Finlandia non vuole tanto da avere chiuso i valichi di frontiera lungo il confine lungo 1.300 chilometri.
La sorte di questi migranti, che spesso anche in pieno inverno russo-finlandese percorrono con vecchie biciclette l'ultima tappa di avvicinamento alla frontiere, è particolarmente sfortunata.
Sul sito della Bbc, Oleg Boldyrev ha scritto che la Russia sta cercando di reclutare migranti stranieri detenuti in una struttura dopo un rastrellamento al confine con la Finlandia. I migranti prelevati al confine finlandesi sono riapparsi doppo qualche giorno in campi di addestramento militare russo nei pressi della frontiera con l'Ucraina
La trafila è chiara: gli immigrati senza visto sono condannati a pagare una multa di 2mila rubli, circa 20 euro, per avere soggiornato in Russia senza un visto: il passo successivo è l'espulsione e la "deportazione" nel paese d'origine. E' a questo punto che si fanno avanti i rappresentanti delle forze armate russe che propongono agli immigrati destinati a tornare in patria un contratto per combattere in Ucraina per almeno un anno: salario discreto come lo è sempre se l'alternativa è zero, assistenza medica e il permesso di rimanere in Russia dopo aver completato un ingaggio di un anno.
La Bbc riferisce che a questo bivio si sono già trovati, fra gli altri iracheni e somali e alcuni di loro solo nel campo di addestramento militari si sono resi conto di che tipo di contratto avevano firmato o stavano per firmare. Numerosi di loro hanno detto che non era disponibile un interprete per tradurre quei documenti, firmati insomma alla cieca. Altri migranti erano richiedenti asilo, ovvero persone che sfuggivano da teatri di guerra e che non volevano certo precipitarvi di nuovo e per di più per combattere contro l'Ucraina.
Ma chi si rifiutava di mettere in pratica quei contratti veniva avvisato che le procedure di espulsione dalla Russia sarebbero subito ripartite.